Covid, al vaglio del Governo l’ipotesi “coprifuoco serale” per fermare il virus

16 agosto 2020 | 23:52
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Covid, al vaglio del Governo l’ipotesi “coprifuoco serale” per fermare il virus

Governo ed epidemiologi hanno deciso di dichiarare guerra alla movida, per arrestare i contagi ed evitare gli assembramenti. Feste e serate sono infatti ritenuto un ostacolo nel contrastare l’inesorabile impennata della curva dei contagi. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, proprio in serata ha deciso di diramare una nuova stretta su discoteche, feste e falò in spiaggia, proseguendo quanto deciso con il decreto del 7 Agosto.

Il governo guidato da Giuseppe Conte ha quindi deciso che da domani le discoteche dovranno rimanere chiuse, imponendo l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, in qualsiasi luogo dove possono formarsi assembramenti, a partire dalle 18 e fino alle 6 del mattino. Piazze e strade del divertimento per l’esecutivo presto potrebbero chiudere od essere contingentate per limitare le presenze.

In zone calde di alcune città italiane sono state addirittura montate le transenne e i vigili regolano o impediscono l’ingresso. L’alternativa, dunque, sembra essere il “coprifuoco serale”, provvedimento ritenuto una minaccia per i gestori di ristoranti e altri locali, a fronte di questa timida ripresa estiva. Tale soluzione, sarebbe stata presa in considerazione per evitare un drastico lockdown, che rappresenterebbe un tracollo per l’economia nazionale.

La decuplicazione dei contagi in situazioni circoscritte, a partire dal prossimo mese, non è mai stata esclusa: una situazione a settembre, che andrebbe a scontrarsi con la già difficile riapertura delle scuole. In questo momento ci sono comuni che adottano situazioni in autonomia, come avvenuto in Costiera Amalfitana, con ordinanze in cui si obbliga ad indossare la mascherina.

In Lombardia, nonostante la sofferta situazione dei mesi scorsi e la diligenza nell’osservare le disposizioni prescritte, i numeri di contagi resta notevole, specie in provincia di Milano, anche se la percentuale di ricoveri ospedalieri sui casi accertati è molto bassa, con minor proporzione tra casi accertati e degenti in terapie intensive. La situazione spaventa invece il Veneto e alcune regioni meridionali. Nei prossimi giorni, potrebbero giungere novità da Palazzo Chigi.