La grande musica alla Reggia di Caserta. 3 AGOSTO DANIEL OREN DIRIGE L’ORCHESTRA FILARMONICA GIUSEPPE VERDI DI SALERNO
Quinta edizione di “Un’estate da Re. La Grande Musica alla Reggia di Caserta”, la rassegna di musica classica, lirica e sinfonica, voluta e finanziata dalla Regione Campania, con la direzione artistica affidata al Maestro Antonio Marzullo.
Realizzata in collaborazione con il MiBACT e con il Comune di Caserta, la rassegna è organizzata e promossa dalla Scabec, la società inhouse della Regione, e si avvale della collaborazione del Teatro di San Carlo di Napoli e del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno.
Nata dall’idea del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel 2016 di creare un evento che promuovesse allo stesso tempo sia la Reggia come monumento da valorizzare sia le eccellenze musicali presenti in Campania, “Un’Estate da Re. La grande musica alla Reggia di Caserta” oggi è diventato un appuntamento fisso nella stagione estiva, di grande richiamo anche turistico, grazie ad una programmazione di altissimo profilo e alla location di grande fascino: il meraviglioso emiciclo sotto le stelle dell’Aperia, situato nella parte alta del parco reale, incastonato nel Giardino Inglese e restaurato anno dopo anno proprio grazie al festival.
La rassegna quest’anno si terrà dal 30 luglio al 13 settembre, con gli spettacoli alle ore 21.00
Lunedì 3 agosto 2020, ore 21.00 Aperia della Reggia di Caserta
Summertime
Vittorio Grigolo
Sonya Yoncheva
Daniel Oren
dirige l’Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno
Programma
GEORGE BIZET
Carmen Suite
GIUSEPPE VERDI
Rigoletto, “La donna è mobile”
GEORGE BIZET
Carmen, “Habanera”
GAETANO DONIZETTI
Elisir d’amore, “Una furtiva lagrima”
GIUSEPPE VERDI
Il Trovatore, “Tacea la notte placida”
GIUSEPPE VERDI
La forza del destino, Overture
GIACOMO PUCCINI
Tosca, “Recondita armonia”
GIACOMO PUCCINI
Madama Butterfly, “Un bel dì vedremo”
GIUSEPPE VERDI
Nabucco, Overture
GIACOMO PUCCINI
Tosca, Duetto atto I
GIACOMO PUCCINI
La Bohème, “Che gelida manina”, “Mi chiamano Mimì”, “O soave fanciulla”