Positano, solennità dell’Assunta: dall’alzata del quadro alle “Cento croci e cento Ave Maria”

15 agosto 2020 | 12:25
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Positano, solennità dell’Assunta: dall’alzata del quadro alle “Cento croci e cento Ave Maria”
Foto: Giuseppe Di Martino

Oggi la solennità dell’Assunta. Nel salernitano, sarebbero stati giorni di grandi feste. Si vivrà comunque la centralità dell’aspetto religioso; la recrudescenza dell’emergenza Covid non lascia spazio a deroghe o concessioni. A Maiori, dove la Madonna Assunta è patrona, la giornata di oggi avrà inizio alle 5 con il suono delle campane, e, dalle 6 alle 12, saranno celebrate messe ogni ora. Il solenne pontificale sarà presieduto, alle 19.30, da Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi-Cava, nella collegiata di Santa Maria a Mare. Il comitato festeggiamenti, nel ribadire la necessità di rispettare le norme e il numero massimo di fedeli consentiti in chiesa (115), ha voluto dare solo alcuni segni esteriori della festa: le luminarie che abbelliranno il monumento alla Vergine, il corso Reginna e il sagrato della collegiata, e la musica della Banda Città di Minori, che girerà per le strade.

A Positano, invece, dopo l’alzata del Quadro di ieri, si rinnoverà, alle 17.30, la preghiera delle Cento croci e cento Ave Maria, un’antichissima preghiera costituita da una formula dialettale ripetuta per ben cento volte tra altrettante cento Ave Maria, meditando due intere poste di rosario. È alla tradizione bizantina di Terra d’Otranto che va ricondotta l’origine e la propagazione della cosiddetta preghiera delle Cento Croci, diffusa ancora oggi in numerosi centri salentini. Ad affermarlo sulla rivista di pensiero e cultura meridionale “Cultura Salentina” è Francesco Danieli. “La caratteristica prettamente orientale dalla quale, tra l’altro, trae nome la preghiera stessa sta nel fare il segno di croce ogni qualvolta si reciti un tratto nodale della suddetta prece. Ciò rimanda alla memoria l’uso tipicamente orientale di segnarsi ripetutamente, durante i momenti di preghiera come dinanzi alle sacre immagini. Ulteriore motivo per ricondurre tale preghiera alla tradizione bizantina è il riferimento biblico alla Valle di Giòsafat, ad est di Gerusalemme, nella quale secondo il profeta Gioele (Gl 4, 1-2) si raduneranno tutti i popoli, alla fine dei tempi, per il giudizio divino.”Com’è nata la tradizione di recitare anche da noi la preghiera delle 100 Croci e 100 Ave Maria? La storia della devozione a Positano è legata ad una testimonianza di un miracolo operato dalla nostra Madonna (è una fonte non scritta ma tramandata da alcune persone di una certa età che ora non ci sono più). Nell’anno 1933 una signora del Cilento aveva tre figlie femmine che non arrivavano al quarto anno d’età e venivano a mancare. Nacque la quarta figlia femmina e pregava affinché non morisse anche lei. Una notte le apparve in sogno una signora vestita da contadina e le disse di non disperarsi e portare la bambina a Positano e cercare una certa Maria Assunta di Positano, spogliare la bambina e metterla sotto i suoi piedi. La donna arrivò a Positano il 14 agosto, trovò all’ingresso della parrocchia il parroco di allora don Saverio e gli racconto del sogno chiedendogli se conoscesse questa Maria Assunta. Don Saverio capì subito ed aprì la porta della chiesa; la donna vide l’immagine della nostra Madonna e scoppiò in lacrime affermando: “E’ lei che mi è apparsa in sogno” e fece come la donna le aveva chiesto nel sogno. La stessa notte le apparve la Madonna di Positano la quale le disse: “Per la grazia che mi hai chiesto e che hai ricevuto ti devi fare 100 Croci e dire altrettante Ave Maria”. Da qui nasce la tradizione per noi di recitare 100 Croci e 100 Ave Maria. (Antonio Cioffi)