Il fico di Prigneto Cilento, gioiello del comparto agroalimentare cilentano
Prignano Cilento è uno di quei paesini dell’Italia meridionale, conta appena mille abitanti, che sa valorizzare così bene con i suoi libri il poeta paesologo Franco Arminio; paesi a misura d’uomo, che conservano intatto il fascino dell’antico borgo contadino. Le popolazioni del Cilento però sanno esaltare i tesori della loro terra. Il termine “Prignano”, secondo gli storici locali, dovrebbe ricordare come etimo il “pero“, anzi gli alberi di pero, così numerosi in queste terre ma a noi oggi interessa raccontarvi di un altro tesoro di Prignano Cilento, quello rappresentato dai ficheti. A Prignano Cilento, infatti, stasera alle ore 19 presso l’opificio “Santomiele” si festeggeranno i vent’anni di quest’azienda nata dal sogno divenuto realtà di Antonio Longo e Corrado Del Verme che il fico, inteso come frutto, l’hanno elevato a gioiello enogastronomico. Presso l’azienda “Santomiele” sarà proiettato un cortometraggio sulla storia della fichicoltura cilentana che vuole essere anche un messaggio forte di speranza per il lavoro al Sud, il comparto agroalimentare può, infatti, essere un’occasione di crescita economica per tutto il territorio. I fichi dell’azienda Santomiele sono sbucciati singolarmente e cotti al forno. Senza fretta, proprio come facevano un tempo i vecchi contadini. Essi sono poi essiccati al caldo sole di questa terra, procedimento che garantisce una linea di alta qualità dal gusto inconfondibile. A successiva garanzia di nobiltà del prodotto ottenuto c’è anche la disponibilità in quantità limitata perché sono adoperate soltanto materie prime stagionali e di difficile reperibilità. Il fico, viene anche detto falso frutto perché in realtà è un fiore; questa curiosità, però non ci stupisce ma rallegra, in quanto si rivela a noi da sempre il fiore più saporito che si possa cogliere e mangiare, dentro, come ricordava Apicio ad uno scettico Plinio, conserva sempre i raggi del sole estivo.
di Luigi De Rosa
(foto tratte dal web)
info e approfondimenti su www.santomiele.it