LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“VIOLENZA: BASTA!”
Tre gravissimi episodi, in questi giorni, hanno portato alla morte di un giovanissimo di origini capoverdiane, di una ragazza nel fiore degli anni, di un prete che, nell’ideale solco di insegnamento francescano, si era dedicato ad aiutare il prossimo. Denominatore comune: la violenza.
La violenza è un corredo umano, è insita in noi tutti, potremmo farla risalire a Caino e Abele e si è manifestata, basta scorrere le pagine della storia, in tantissime forme, modalità, esecuzioni. Nell’attuale decadente società assume un inquietante aspetto non facile da individuare e delineare. È significativamente espressa nel mondo dei giovani e soprattutto dei giovanissimi. La delinquenza minorile ha sempre interessato il mondo della giustizia e molti giuristi ne hanno evidenziato le caratteristiche. Oggi non si può muovere un’osservazione, una critica, ad un giovane, senza rischiare di essere aggrediti e malmenati. Sembra un’esagerazione ma sono tanti i fatti che si potrebbero citare. Un esempio eclatante è quello che avviene a seguito di un incidente stradale, dove le reazioni degli interessati sono incontrollabili! Non è facile dare una spiegazione. Oggi basta un nonnulla per scatenare un’esagerata ed irrazionale reazione che può concludersi anche con la morte di una persona.
Ma che cos’è questa rabbia latente in molti di noi? Perché molti giovani, oltre ad essere trasgressivi, passano subito alle vie di fatto con violenza sulle persone? Tante possono essere le cause. L’odio razziale, la mancata accettazione di quelle “diversità” negli individui, l’invidia, la gelosia, quest’ultima spesso fonte di maltrattamenti in famiglia, l’insoddisfazione di un’esistenza vuota, banale, di un raggiungimento sociale che non appaga, la perdita di ogni valore, morale e culturale. Non sono in grado di descrivere una scala di valutazione, so soltanto che la violenza, da qualsiasi parte provenga, è inaccettabile in un consorzio civile; rischiando di essere tacciato di giustizialismo, parola cara al dizionario politico, ritengo debba essere combattuta con rigore, severità, senza lasciarsi trasportare da quel “garantismo” che spesso produce, specie per le vittime, ingiustizie. Ogni compagine politica, nel perseguire le proprie idee, sempre che ne abbia, pensi quello che vuole, ma pensiamola tutti allo stesso modo sulla lotta alla violenza.
(avv. Augusto Maresca)