Maiori, lo sfogo di Valentino Fiorillo contro la distruzione degli oleandri

16 settembre 2020 | 19:27
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Maiori, lo sfogo di Valentino Fiorillo contro la distruzione degli oleandri

Maiori. Lo sfogo di Valentino Fiorillo sui social contro chi, qualche anno fa, ha distrutto gli oleandri del bellissimo Comune in Costiera Amalfitana.

Gli oleandri sono cancerogeni. Questo quello che affermò l’assessora autodelegatasi al verde pubblico quando, con furia devastatrice, da novella Attila, provocando l’indignazione di tantissime persone, calò la mannaia sulle piante del nostro paese distruggendo anche piante rare per noi come la sophora japanica sul lungomare e mezza feijoa nella villa.

Questa l’affermazione di grande competenza di chi, l’altra sera, ha affermato di aver riqualificato il verde pubblico maiorese perchè ha piantato le rose. Addirittura ha avuto l’ardire di asserire che lesue potature sono state “a regola d’arte”.

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Tra le tante castronerie ha anche detto di non aver speso soldi. Ricordiamo tutti i mille rifacimenti della villa comunale con circa 15.000 euro di piante solo il primo anno lasciate seccare dopo pochi mesi. Ogni anno la villa e stata rifatta quasi completamente e tenuta chiusa per lunghi mesi a causa dell’incuria. Per fortuna le foto parlano.

Ricordiamo poi all’assessora che, a dispetto di quello che dice lei, nel 2014 Maiori ha ospitato una conferenza di altissimo livello nazionale dei responsabili del verde pubblico venuti a vedere come era stato riqualificato il nostro lungomare, come veniva gestito il nostro verde pubblico e come venissero realizzate le potature realmente a regola d’arte senza capitozzature e stroncature oscene.

Con la consueta “superiorità” non ha mai nemmeno pensato di chiedere scusa ma sempre attaccare chi criticava certe scelte.

D’altronde, non ci si può aspettare un atto di umiltà da chi ha approfittato della propria posizione per effettuare tamponi ai propri congiunti sentendosi al di sopra di tutti i comuni cittadini.

Anche in quella occasione, nessuna parola di scuse, ma attacchi e ingiurie verso chi denunciava, con la copertura della sua amministrazione.

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