Profilattici usati, lavati e rivenduti come nuovi: maxi sequestro di 345mila preservativi in Vietnam

25 settembre 2020 | 09:21
Share0
Profilattici usati, lavati e rivenduti come nuovi: maxi sequestro di 345mila preservativi in Vietnam

Una storia che lascia allibiti. Più di 360 chilogrammi di contraccettivi di seconda mano – equivalenti a 345.000 preservativi – sono stati sequestrati da un magazzino vicino a Ho Chi Minh City, a seguito di una soffiata di un residente. I filmati trasmessi dall’agenzia statale Vietnam Television (VTV) hanno mostrato dozzine di grandi sacchi contenenti i profilattici usati sparsi sul pavimento dell’edificio a Binh Duong. La persona che ha affittato il magazzino ha detto di aver ricevuto “un numero imprecisato mensile di preservativi usati da una persona sconosciuta”, ha riferito il quotidiano di stato.

Una donna è stata arrestata durante il blitz e ha poi rivelato alla polizia che i profilattici usati sono stati prima bolliti in acqua, poi essiccati e rimodellati su un fallo di legno prima di essere riconfezionati e rivenduti.

La donna detenuta ha detto di aver ricevuto 0,17 dollari (13 centesimi) per ogni chilogrammo di preservativi riciclati che ha prodotto.

Non è ancora chiaro quanti dei preservativi riciclati fossero già stati venduti, ha riferito Vietnam TV, ma quel che è certo è che venivano rivenduti nei mercati locali.

Rimodellavano profilattici usati per rimetterli sul mercato e rivenderli come nuovi. La scoperta choc è stata fatta dalla polizia in Vietnam che ha sequestrato centinaia di migliaia di preservativi usati che, secondo quanto riferito, erano stati inzuppati in acqua bollente e rimodellati su un fallo di legno per essere rivenduti come nuovi. A rischio infezione ci sono miglliaia di persone. La notizia è stata rilancia in Inghilterra oggi da L’Independent. Nel 2014 un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha avvertito che circa il 40% dei preservativi in ​​vendita – alcuni dei quali utilizzavano marchi contraffatti per ingannare i clienti – non hanno superato i test di controllo della qualità, lasciando gli utenti a rischio infezioni e gravidanza.

Fonte Leggo.it, Il Fatto Quotidiano,