Scuola, la preoccupazione degli istituti salernitani: “Non faremo in tempo ad aprire”
Salerno. Rabbia e preoccupazione per i presidi degli istituti salernitani. Dopo il vito non ci sarà abbastanza tempo per riaprire le scuole. Lo riporta Il Mattino. Un solo giorno per sistemare banchi e aule in vista della riapertura delle scuole. Terminate le operazioni elettorali, il Comune sanificherà stamattina le scuole. Ma i presidi sono in tilt. «Sarà una corsa contro il tempo, non ce la faremo», la posizione dominante che circola nelle chat dei dirigenti scolastici del capoluogo che chiedevano nei giorni scorsi uno slittamento delle lezioni al 28 settembre. A nulla sono valsi gli appelli al Comune che ha invece confermato per il 24 settembre l’avvio ufficiale delle lezioni.
E su Facebook qualche dirigente scolastica si è sfogata. Si tratta della preside Flavia Petti, alla guida del comprensivo Matteo Mari di Torrione, che attende ancora i locali concessi dalla Camera di Commercio nell’appartamento di via Mantenga a Torrione. La Petti rivolge un appello a tutti i presidi del capoluogo. «Le parole affannate e stanche di tanti di voi sulle chat che condividiamo per lavoro mi porta a qualche riflessione scrive la Petti – quando riusciremo ad aprire le porte della nostra scuola, considerate le mille incognite e le mille battaglie (perché l’assurdo è che bisogna battagliare anche con le istituzioni a noi più vicine, in barba alle pianificazioni integrate e alle sinergie virtuose di cui ci riempiamo tanto la bocca), sarò così stanca, come voi, di dovermi occupare di sanare gli errori e le omissioni altrui, per poi dover rispondere ad assurdi questionari e rilevazioni le cui domande sono formulate apposta, forse con fine astuzia, non tanto per intercettare problemi e prospettare soluzioni ma quanto per far emergere che tutto procede regolarmente; sarò così stanca, come voi, di affrontare utenze aggressive che pensano che il dirigente stia facendo loro torti personali, senza capire che ci hanno dato una coperta troppo corta per soddisfare i bisogni di tutti, nonostante le nostre reiterate richieste alle istituzioni alte e a quelle territoriali; sarò così stanca, come voi continua nello sfogo la preside della scuola Matteo Mari che annuncia di voler dare una mano ai bidelli ripulendo lei stessa la scuola – di fare l’ingegnere, l’architetto, il medico, lo psicologo, l’avvocato, l’assistente amministrativo, il contabile, l’informatico, l’assistente sociale e tanto altro ed il 23 settembre probabilmente mi vedrete anche con secchio e straccio a ripulire le aule che nessuna azienda ha avuto il tempo di pulire perché occupate da lavori di edilizia leggera cominciati ahimé solo a settembre».
Fonte: Il Mattino