Settembre tempo di melagrana

14 settembre 2020 | 12:07
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Settembre tempo di melagrana

Il melograno un tempo nei campi degli arboricoltori italiani era una pianta tipica. Negli anni ’70 non era raro che le nonne ne offrissero la premuta ai nipotini, succo delizioso e nutriente quello della melagrana. Il frutto poi in vasi di terracotta si conservava poi fino al pranzo di Natale. Oggi studi scientifici hanno dimostrato che la melagrana contiene sostanze antinfiammatorie, antinvecchiamento e antitumorali. In particolare si è scoperto* che il succo a contatto con la flora batterica produce una sostanza, l‘Urolitina A, particolarmente energetica per le cellule dei muscoli striati, un toccasana per qualunque sportivo. La Coldiretti Campania ha con soddisfazione assistito da alcuni anni al ritorno di questa pianta nei nostri campi, sono, infatti, impiantati a melograno nella nostra regione almeno 50 ettari di terreno per una produzione annuale di 300 quintali, i terreni agricoli interessati vanno da Poggiomarino a Striano. Sarebbe stato un vero peccato affidare la produzione della melagrana solo a Turchia e Israele, l’Italia anche nella sua iconografia religiosa è molto legata a questo frutto simbolo della fertilità come si può facilmente riscontrare in alcune statue di Madonna con melagrana che a loro volta ricordano l’antico culto di Hera, anch’essa rappresentata con questo frutto “magico”.
di Luigi De Rosa

*Studio di un gruppo di ricercatori del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), che ha svolto ricerche i cui risultati sono stati appena pubblicati su Nature Medicine.

(nella foto la famosa “Madonna della Melagrana” (1487) di Sandro Botticelli, immagine tratta dal web)