Campania, vietato spostarsi tra le province: ecco cosa si può fare. Regole anche per seconde case e turisti

23 ottobre 2020 | 09:03
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Campania, vietato spostarsi tra le province: ecco cosa si può fare. Regole anche per seconde case e turisti

E’ entrato in vigore il divieto di spostamento tra le province. Le domande sono molte. Si può prendere un treno da Salerno a Roma? E andare in auto da Napoli a Roccaraso? Il turista può spostarsi da Sorrento ad Amalfi? Cosa va scritto nell’autocertificazione? Il Mattino ha provato a chiarire i possibili dubbi con l’aiuto degli uffici di diretta collaborazione del presidente Vincenzo De Luca alla Regione Campania e con un giurista d’eccezione, il direttore del dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, Sandro Staiano.

Si può uscire dalla Campania passando per un’altra provincia?

La risposta è sì. Si può prendere un treno da Salerno a Roma per ragioni di svago, così come andare in auto da Napoli alla casa di Roccaraso o guidare il camper da Caserta e fare un giro in Puglia. Gli spostamenti tra regioni o per l’estero infatti non possono in nessun caso essere vietati con provvedimenti regionali perché lo vieta l’articolo 120 della Costituzione, come sottolinea Staiano.

Cosa va scritto nell’autocertificazione?

Il modello si può scaricare dal sito del ministero dell’Interno. Va stampato e può essere lasciato in bianco e compilato solo in caso di controlli. Le motivazioni prestampate sono soltanto due (esigenze di lavoro e motivi di salute) però c’è una terza voce generica che va specificata per iscritto. Le informazioni riportate devono sempre essere assolutamente veritiere.

Il coprifuoco delle 23 vale per i turisti?

Sì. L’ordinanza 83 entrata in vigore oggi si applica a tutte le persone che si trovano in Campania e quindi una coppia di milanesi o di tedeschi non potrà passeggiare per Capri dopo le 23, ma dovrà raggiungere la struttura ricettiva.

Un turista può spostarsi da Caserta a Pompei?

In base alla lettera dell’ordinanza non potrebbe. Il turista nel periodo 23 ottobre-13 novembre dovrebbe restare nella provincia campana dove si trova il 23 ottobre, oppure tornare nella propria abitazione. Tuttavia non è questa l’intenzione della Regione, per cui una nota esplicativa ha chiarito che il divieto di spostamento tra province della Campania si applica solo a persone residenti o domiciliate in Campania.

L’ordinanza è solo per i cittadini campani?

«Il concetto di cittadini campani utilizzato nell’ordinanza 82 – spiega il costituzionalista Staiano – è privo di rigore giuridico. Ci sono cittadini italiani residenti in Campania. Peraltro nella successiva ordinanza 83 si fa riferimento a domicilio, dimora o residenza che sono concetti del codice civile tra i quali non rientra un B&B. Per comprendere anche i turisti e obbligarli al coprifuoco dopo le 23 forse sarebbe utile far riferimento esplicito alle strutture ricettive presenti nella regione».

Ci si può spostare per una gara sportiva?

Le competizioni sportive non rientrano nell’elenco di spostamenti consentiti e cioè ragioni lavorative, familiari, scolastiche, di formazione, socio-assistenziali, di necessità o urgenza, per motivi di salute. Nella formazione sono però compresi gli «allenamenti connessi ad impegni correlati a competizioni consentite dalle disposizioni vigenti».

Si può raggiungere da Napoli la casa in Cilento?

Solo in caso di necessità, come per un intervento urgente di manutenzione e limitatamente alla persona indispensabile a tale compito.

Ci sono limiti all’attività da diporto?

No, la navigazione è consentita. Fa eccezione lo sbarco in una provincia diversa da quella di residenza.

Ci saranno controlli ai confini provinciali?

Non necessariamente perché le province e città metropolitane non prevedono frontiere ma sono soltanto suddivisioni amministrative. I controlli saranno effettuati a campione dalle forze dell’ordine in qualunque luogo idoneo.

Cosa si rischia?

La sanzione minima per gli spostamenti immotivati e per il mancato rispetto del coprifuoco è di 400 euro.

La libertà di circolazione è in Costituzione?

Sì, all’articolo 16; ma tale libertà è effettiva «salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza». È vero che tale limitazione è riservata alla legge statale, tuttavia – chiarisce Staiano – i Dpcm consentono alle Regioni la possibilità di intervenire direttamente, nelle more dell’azione statale. «Il potere d’intervento resta statale e non a caso – chiarisce il giurista della Federico II – l’ordinanza sul coprifuoco nel Lazio porta la firma congiunta del ministro della Salute Roberto Speranza e del presidente delle Regione Nicola Zingaretti. Nell’ordinanza 83 della Campania si precisa che è stata acquisita l’intesa del ministro della Salute. Quindi il potere di ridurre la libertà di circolazione resta prerogativa statale».

Perché la provincia?

La crescita dei contagi è legata ai contatti tra le persone e numerosi segnali evidenziano la trasmissione dall’area di Napoli, la più a rischio anche per la densità della popolazione, alle quattro province confinanti. Lo stop agli spostamenti tra province potrebbe essere seguito da un limite agli spostamenti tra comuni.

I divieti sono utili?

Più dei divieti contano i comportamenti delle persone. Anche se non è vietato salire con estranei in ascensore, è un comportamento da evitare. Così come andrebbero evitati gli assembramenti, alle 23 come all’ora dell’aperitivo. Tuttavia in carenza di autodisciplina, il divieto esplicito ha un effetto educativo e consente di alzare il livello di consapevolezza dei rischi mortali della pandemia. Vietare a una famiglia di Napoli la gita a Mercogliano, insomma, non è in sé decisivo per la sfida al Covid-19 ma è utile per ricordare a tutti che la struttura sanitaria in Campania è prossima a esaurire le capacità di intervento. Per cui dobbiamo tutti ridurre gli spostamenti e le occasioni di contagio: sia quelli proibiti dall’ordinanza di De Luca, sia quelli formalmente ancora consentiti.