Derby Inter – Milan: la squadra nerazzurra ha vinto tutte le ultime quattro partite di Serie A contro il Milan
La Serie A riparte con quattro sfide: il clou è a San Siro L’Inter ci arriva dopo giorni complicatissimi e in condizioni di emergenza Ma il tecnico
guarda avanti
«Non è il momento di lamentarsi bisogna convivere con il virus e restare uniti, nello sport e nella vita. Eriksen? Gioca il giusto»
Quattro di fila Antonio Conte, 51 anni, secondo anno all’Inter. La squadra nerazzurra ha vinto tutte le ultime quattro partite di Serie A contro il Milan.
Affrontare un derby dopo le due settimane appena trascorse non è certo l’ideale. Anzi, ne è molto lontano. Sei giocatori positivi, l’ansia che ogni giorno ne potesse saltare fuori uno nuovo, la preoccupazione per i tanti nazionali in giro per il mondo: alla fine, forse, l’ultimo dei pensieri è proprio aver un solo allenamento (quello di ieri) e mezzo (la sgambata di oggi) per preparare la partita. Anche perché, come spesso dicono gli allenatori, certe sfide si preparano da sole. Beh, Conte è andato anche oltre. Perfettamente cosciente della situazione, non solo dell’Inter, ma anche del calcio, dello sport in generale e di tutto il Paese, si è ben guardato dal sollevare qualsiasi lamentela. Al contrario, il suo è stato un messaggio positivo, un invito ad affrontare le difficoltà tutti insieme, con la consapevolezza che «bisogna andare avanti. Perché fermarsi sarebbe disastroso per tutti».
UNITI PIÙ CHE MAI. La realtà è che quanto è capitato all’Inter negli ultimi giorni, poteva accadere, e potrà accadere, a qualsiasi altra squadra. Ragion per cui, come ha affermato in maniera chiara e perentoria Conte, «non è il momento di parlare, di lamentarsi per i giocatori positivi, e quindi di chi è più penalizzato. Semmai bisogna essere ancora più collaborativi, più propositivi, accettare la situazione e impegnarsi al massimo, ognuno nel proprio ambito, per andare avanti. Abbiamo già passato un momento duro, ma ce ne siamo dimenticati in fretta. E adesso sembra che ce ne aspetti un altro. Occorre avere pazienza e rimanere uniti, vale nello sport come nella vita di tutti i giorni». Non lamentarsi, evidentemente, non significa, non adoperarsi per dare il massimo sostegno ai positivi. «Li monitoriamo quotidianamente. Ma il problema non è tanto essere colpiti dal virus, quanto mantenere la condizione. A casa è difficile allenarsi in un certo modo e non parlo solo di tattica. E una volta tornati, poi, dovranno rimettersi a posto…».
COMUNQUE 3 PUNTI. Avere così tanti contagiati in contemporanea riduce le possibilità di scelta. E l’Inter, a cominciare dal derby, è attesa da un ciclo di 7 gare in 23 giorni, tra cui le prime 3 di Champions. «Il Milan è una squadra forte, che ha finito lo scorso anno in maniera importante e ha cominciato quello nuovo allo stesso modo. Cercheremo di fare bene ogni volta che scenderemo in campo, perché alla fine ogni vittoria vale comunque 3 punti. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito sicuramente avere almeno un giorno in più per preparare il derby. Ma sappiamo che ci sono calendari nazionali e internazionali da rispettare e ci prepareremo di conseguenza». A proposito di impegni internazionali, qualcuno, seppur stanco, potrebbe essere rientrato ancora più carico. «Se fai bene con la tua rappresentativa, torni con il morale più carico. E noi proveremo a sfruttarlo», ha ricordato il tecnico nerazzurro.
«POCO? GIOCA IL GIUSTO». Tra questi ci sarebbe pure Eriksen, reduce da 3 gare e 3 gol con la Danimarca, con cui ha anche raggiunto le 100 presenze. Nell’occasione, però, il centrocampista non ha esitato a sottolineare come cambi la situazione per lui tra Inter e Danimarca «Sono sempre felice di venire in nazionale, perché qui gioco». Beh, ieri Conte gli ha voluto rispondere: «Non so se all’Inter giochi poco, secondo me gioca il giusto. Ha avuto lo spazio, dimostrando il suo valore, come è capitato anche ad altri. Prendo le decisioni sempre per il bene della squadra. Poi capita di sbagliare. Ad ogni modo, sono contento per quello che sta dando e per come si è integrato. Credo che anche lui sia felice di lavorare con questo gruppo, con me e il mio staff. Per il resto, la stagione sarà lunga ed estenuante e ci sarà spazio per tutti».
fonte:corrieredellosport