Lorenzo e Roberto Insigne i fratelli del gol -Nel derby al Vigorito segnano entrambi
Roberto e Lorenzo Insigne Entrambi in rete, da avversari, nel match del Ciro Vigorito. Non accadeva da oltre 70 anni: l’ultima volta vide protagonisti Istvan e Ferenc Nyers in Inter-Lazio del 4 dicembre 1949
Roberto: «Dopo la rete che emozione. Ho pianto di gioia.Sono contento di aver segnato alla societa’ che non ha creduto in me.La mia esultanza non era contro i napoletani e sono felice che anche mio fratello Lorenzo ha fatto gol con il piede sinistro il mio preferito.
A un certo punto, manco fossero nel giardino di casa o per le stradine di Frattamaggiore, nel bel mezzo dei propri sogni, Roberto e Lorenzo hanno preso il pallone, che devono aver portato insieme, ed hanno trasformato un derby in un affare di famiglia. E mentre intorno s’è cominciato ad avvertire il sano gusto del calcio, Benevento-Napoli ha smesso di essere una partita ed è diventato l’Insigne-day: questa è una storia che ha ragioni lontane, nasce nella culla o giù di lì, ma stavolta, in quell‘ora e mezza che diventa (quasi) esclusivamente tutta per loro, quei due scugnizzi decidono di riempire una sfida che sfocia nei ricordi dell’infanzia e poi trascina sino alle soglie della felicità estrema, perché quando ricapita una giornata del genere…
E’ il terzo confronto tra Benevento e Napoli in Serie A. E’ la seconda sfida in casa giallorossa. L’altro precedente al “Vigorito” prima di oggi: Benevento-Napoli 0-2, del 4 febbraio 2018.E’, quindi, la seconda vittoria azzurra a Benevento in Serie A.
Non sono gemelli, non giocano insieme e neanche s’inventano acrobazie come i Derrick dei cartoni animati, ma ieri Lorenzo e Roberto Insigne hanno riaperto un pagina di storia del calcio italiano dopo quasi 71 anni: era dal 1949, che due fratelli avversari non segnavano nella stessa partita. Già. Che bravi figli: un gol per papà e un altro per mamma. Complimenti a loro, sì, i veri protagonisti del derby in famiglia andato in scena in uno stadio che a un certo punto sembrava il campetto di Frattamaggiore, il comune a una ventina di chilometri da Napoli dove sono nati e cresciuti: ha cominciato Roby, autore del vantaggio del Benevento, e poi ha risposto Lory, l’uomo del pareggio azzurro. Alla fine l’ha spuntata il capitano, il fratello maggiore, ma poi Roberto s’è ripreso la scena: «Cosa ho detto a Lorenzo dopo il gol?». Sorride, anzi ridacchia: «Una cosa in napoletano, rivolta tra l’altro anche a mia mamma, e quindi vi lascio immaginare…». La signora Patrizia, madre orgogliosissima, avrà capito perché durante la partita fischiavano le orecchie.
FELICE E… SCONTENTO. E allora, la giornata indimenticabile di casa Insigne. Una domenica piena di prime volte: i due ragazzi, un tempo compagni in maglia azzurra e nel 2013 in campo insieme per 6 minuti, non avevano mai giocato l’uno contro l’altro; e anzi Roberto non aveva mai sfidato la squadra delle sue origini e neanche mai segnato in Serie A. «Non ho ancora metabolizzato le emozioni, devo dormirci su, e infatti è venuta fuori qualche lacrima». Già, dopo la rete del vantaggio Roby s’è messo a correre veloce e poi s’è sdraiato sull’erba con le mani sul volto, sommerso dai compagni. E sullo sfondo c’era Lorenzo che applaudiva: «Non è stata un’esultanza contro i napoletani e Napoli, è la mia città, piuttosto era un modo per dire: ci sono anche io. E se da un lato mi dispiace di aver realizzato il primo gol in A contro mio fratello e il Napoli, dall’altro sono anche felice di aver segnato con il club in cui sono cresciuto e che a un certo punto non ha più creduto in me. Allo stesso tempo spero di ripagare il più possibile la fiducia che il Benevento continua a darmi». Poi, complimenti al fratello maggiore: «Ha fatto un gol bellissimo, difficile per un destro. Sono felice che abbiamo lasciato entrambi il segno».
«SIAMO GRANDI». Anche Lorenzo, 29 anni, ricama parole dolci per il fratello junior, 26 anni: «Sono contento per la vittoria e per la bella prestazione di Roberto: gli faccio i miei complimenti». Non accadeva da quasi 71 anni, dicevamo, di vedere due fratelli avversari a segno nella stessa partita. Da un Inter-Lazio 2-1 del 4 dicembre 1949: l’impresa riuscì per la prima volta agli ungheresi naturalizzati francesi Istvan e Ferenc Nyers (il primo attaccante interista, il secondo attaccante laziale). «A Roby, scherzando, ho detto che ho segnato con il suo piede». Il sinistro: tanto per pareggiare i conti, certo. «Mi fa piacere che dopo l’AZ siamo tornati alla vittoria: le critiche fanno bene e capisco che i tifosi si aspettano tanto dopo la gara con l’Atalanta. Grazie a Gattuso abbiamo una rosa ampia e stiamo facendo ottime cose. E’ merito suo». Obiettivo scudetto? «Siamo una grande squadra e giocheremo ogni partita come una finale».
fonte:corrieredellosport