Profondo Rosso: Visita guidata alla Whirpool di Napoli
Sorrento . Nel 1989 organizzai per i diplomandi una visita guidata alla Whirpool di Napoli. Il programma di ragioneria della classe quinta, infatti, era in larga parte dedicato alle aziende industriali produttrici di beni e la visita consentiva una migliore comprensione del significato di organizzazione del lavoro, gestione del personale, etc. Sbarcati dall’autobus, funno ricevuti da un dirigente che ci assegnò una guida per la visita a tutti i reparti: dal punto di scarico delle materie prime al punto di carico dei prodotti finiti. Gli operai, nonostante il vociare dei miei allievi, il loro tentativo di precedere la guida o di fermarsi in un settore che aveva attirato il loro interesse, continuarono a svolgere il loro lavoro silenziosamente lasciando alla guida il compito di rispondere alle domande che i miei allievi ed io ponevamo loro. Al termine della visita, fummo accompagnati nella sala per le riunioni dove i dirigenti spiegarono quali erano i compiti loro affidati e come li svolgevano. L’ultima a prendere la parola fu una donna alla quale era stato affidato il compito, che stava volge ndo da alcuni anni, di ridurre i costi di produzione dell’X %, descrisse come aveva operato e come stava operando … nei suoi occhi lessi la disperazione di una persona che sa che non potrà realizzare quell’obbiettivo e, per tale motivo, teme di perdere il posto di lavoro e, con esso, dignità, serenità, rispetto di sé. Ovviamente se la dirigenza chiede di ridurre i costi dovrebbe, se la domanda del prodotto può essere opportunamente sollecitata con sconti, promozioni,campagne pubblicitarie adeguate per poter incrementare la produzione; per incrementare la produzione dovrebbe organizzare più turni di lavoro assumendo altri operai o chiedere ai dipendenti di fare degli straordinari e/o di lavorare anche il sabato; la dirigenza potrebbe puntare anche sul miglioramento qualitativo del prodotto e/ o sulla diversificazione. Se pretende che la riduzione dei costi avvenga senza “investire” costringerà chi deve realizzare quell’obbiettivo a chiedere ai dipendenti un lavoro stressante, senza sosta, pericoloso perché la stanchezza fisica e mentale produce incidenti sul lavoro. Non a caso le imprese tedesche, riducendo l’orario di lavoro e concedendo ai dipendenti più lunghi periodi di riposo senza modificare la retribuzione hanno ottenuto un miglioramento qualitatico e quantitativo della produzione, riduzione dei costi di produzione e di incidenti sul lavoro.
Auguro agli operai della Whirpool che, andata via la multinazionale americana (spero snza portar via alcunché) a via Argine venga un’impresa tedesca che sappia, come fecero i giapponesi all’Alfa Sud, far rinascerela loro impresa per la quale si sono battuti con unghie e denti per non perdere il loro posto di lavoro, rivendicare la loro professionalità, tutelare la loro indiscussa dignità. prof. Francesca LAURO