Sorrento, illuminazione sul Nastro Verde, cinquant’anni fa Achille Lauro seppe fare molto meglio
Quanto realizzato, dopo anni, lungo una delle più importanti strade del nostro territorio, sta a dimostrare che sotto vari aspetti bisognerebbe senz’altro prendere lezioni anche dal passato. Doti come l’umiltà e la innata capacita nel gestire energie e risorse umane atte a produrre opere e relazioni straordinarie che migliorino il benessere della comunità potrebbero essere senz’altro una indicazione per colui che, dai prossimi giorni ,si appresta ad amministrare la città di Sorrento.
Sorrento – A distanza di qualche mese da quello che potrebbe essere individuato come il completamento dell’ormai fatidico impianto sul Nastro verde, molti sono i malumori da parte dei cittadini che quotidianamente transitano su tale tratto della Strada Statale 145. Dieci anni di attesa ed una serie di controversie con l’Anas , dal Comune alla fine hanno partorito un progetto che all’atto pratico risulta essere alquanto discutibile. Oltre al ritardo nella consegna, gran parte della cittadinanza, evidenzia il modo alquanto approssimato il metodo con il quale si sono realizzati i lavori e soprattutto la qualità finale dell’intervento.
In particolare le condutture di alimentazione che non sono state realizzate come il vecchio impianto che si va a sostituire, ovvero interrate come previsto anche dal D.M. 2018/03/18-Servizio di illuminazione pubblica – G.U. –Serie Generale n. 9828/04/2018B dal quale in merito proprio ai cavidotto, addirittura specifica che nei limiti offerte dalla loro dimensione ,possono ospitare anche cavi ottici dedicati al trasporto dati. Il metodo, ormai obsoleto ,di linea aerea realizzata lungo alcuni tratti del Nastro Verde, contrasta con quanto previsto sempre dal suddetto decreto in merito all’adeguamento normativo basato sulla conoscenza accurata dell’impianto, che deve essere eseguito al fine di garantire la sicurezza dello stesso ed evitare problematiche gestionali sicure.
Oltre al ritardo con il quale, in modo alquanto raffazzonato, è stato “completato”l’impianto, forte è la critica circa il metodo, in termini di efficienza e sicurezza, con il quale si sono realizzati i lavori e soprattutto la qualità finale dell’intervento. Con uno sconcertante, anche dal punto di vista estetico, serpeggiamento da un lato all’altro della carreggiata, e l’attraversamento tra i rami degli alberi che dalle proprietà private che costeggiano la strada, ma soprattutto l’improvviso alternarsi, di tratti illuminati con altri completamente al buio, rappresentano una serie di criticità anche in termini di sicurezza. Niente da che vedere con il vecchio impianto realizzato, a proprie spese dal Comm. Achille Lauro agli inizi degli anni settanta. Già all’epoca un’opera senz’altro all’avanguardia, con tracciamenti interrati ed in piena sicurezza che illuminava l’intero tratto da bivio per Massalubrense a quello di Priora in prossimità della Villa Eliana. La successiva mancanza di manutenzione, da parte delle Amministrazioni comunali, ha contribuito che con il passare degli anni l’impianto si avviasse verso un sicuro degrado per essere poi definitivamente abbattuto. Dopo di chè le premesse (e le promesse…)erano che finalmente lungo una strada dall’importanza del Nastro Verde, sebbene in modo incompleto (dato che il Nastro Verde , nel tratto di competenza del Comune di Sorrento, come è noto, termina in prossimità dell’Hotel Hermitage) sarebbe stato un impianto senz’altro innovativo ed ultra moderno, rispetto a quanto realizzato dal Commendatore, cinquant’anni prima.
Se il risultato di un tale ingegno è quello che attualmente i cittadini possono “ammirare” lungo i pericolosi tornanti del Nastro Verde, vorrà dire che indiscutibilmente, sotto vari aspetti, bisognerebbe senz’altro prendere lezioni dal passato. In particolar modo ora che, come città, ci apprestiamo a vivere una nuova epoca dal punto di vista politico amministrativo. Bisognerebbe infatti sperare che colui che, dai prossimi giorni,avrà il pregio di amministrare possa essere consapevole che una delle maggiori doti di un leader rimane innanzitutto l’umiltà, per poi dimostrare la capacità e la competenza nel fare, nel gestire energie e risorse umane atte a produrre opere e relazioni straordinarie che migliorano il benessere della comunità. Sotto tale aspetto, il Comm. Achille Lauro, come la storia ampiamente insegna, nel suo lungo percorso di affetto e dedizione alla nostra città,ma soprattutto di concretezza e capacità, ha dimostrato ampiamente di non essere tuttora secondo a nessuno. – 04 Ottobre 2020 – salvatorecaccaviello