Sorrento. Profondo Rosso: Oneri Tributari e Cartelle Esattoriali

19 ottobre 2020 | 15:23
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Sorrento. Profondo Rosso:  Oneri Tributari e Cartelle Esattoriali

Il nuovo DPCM ha rinviato la notifica delle cartelle esattoriali e le azioni esecutive a carico di coloro che non sono stati in grado di pagare le cartelle che erano state a loro notificate. Il rinvio non risolve i problemi che affliggono il contribuente chiamato a sopportare un carico fiscale eccessivo aggravato da sanzioni ed interessi anatocistici che rendono impossibile il pagamento. Tutti i partiti convengono sulla necessità di una seria riformala tassazione e del rispetto sostanziale dell’articolo 53 della Costituzione che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” Le spese pubbliche da tempo non sono sotto controllo e molte sono inutili, eccessive (gonfiate a causa si ruberie di vario genere) o utilizzate per favorire la vendita di armi prodotte o montate in Italia). Il concetto di “capacità contributiva” è diventato elastico, se lo Stato spende di più debbo pagare di più e pago di più perché per pagare le maggiori spese lo Stato aumenta le accise sui prodotti petroliferi (sarebbe opportuno eliminare tutte le accise esistenti e indicare l’effettivo carico fiscale che grava su di essi), i bolli, i contributi, l’IVA, i ticket sui farmaci, etc. Ma qual è il cittadino che paga? Paga chi è noto al fisco perché è un lavoratore o un pensionato pagato dalla P.A; perché lavora per le grandi aziende che, dovendo fatturare tutto non hanno dipendenti in nero; perché è iscritto in albi od elenchi, alla Camera di Commercio, etc. Tra gli iscritti agli albi i medici che esercitano la libera professione debbono emettere fatture esenti da IVA che i clienti potranno detrarre dall’IRPEF dovuta … ma qualche professionista se il cliente rinuncia alla fattura concede un congruo sconto sull’onorario; gli altri professionisti emettono le fatture regolarmente ma, sapendo che il privato non potrà detrarne l’importo dai redditi o dalle imposte, emetterà note di credito per eliminarle dall’UNICO onde autoridursi il carico fiscale. Altri, molti cittadini, non solo operano in nero ed operano da evasori totali ed alcuni di essi hanno l’impudenza di chiedere, e spesso ottengono più facilmente di quanto capiti a chi ne ha veramente diritto, agevolazioni, reddito di cittadinanza, assegni, contributi e pacchi dono.
Chi non è stato in grado di pagare ha 99 probabilità su 100 di finire nella mani di strozzini e di dover cedere la propria casa ad un’organizzazione criminale di stampo mafioso o ad un singolo criminale autorizzato dalle vigenti leggi dello Stato a irretirlo in una serie di pignoramenti ed ipoteche che possono essere iscritte per un importo pari al 150% del titolo esecutivo nel quale sono state già inserite una serie di poste che hanno fatto lievitare il debito iniziale.
A nostro avviso non basta rinviare le notifiche e le scadenze, ma è necessario cancellare sanzioni ed interessi e sarebbe opportuno ricalcolare l’importo dovuto per l’IRPEF innalzando l’asticella dei redditi esenti. Tutti i professionisti dovrebbero emettere fatture esenti da IVA e l’importo complessivo di tali fatture dovrebbe essere portato in detrazione del reddito imponibile e non delle imposte. La mia è solo una voce che grida nel deserto? Spero di no. prof. Francesca LAURO