UN ARTISTA DI SPESSORE CHE AMA LA SUA CITTÀ MALDESTRO
24 ottobre 2020 | 17:06
UN ARTISTA DI SPESSORE
CHE AMA LA SUA CITTÀ
MALDESTRO
Mi sento di dire due parole su quanto accaduto ieri a Napoli.
Pare che i responsabili della rivolta-sceneggiata facciano parte della crema partenopea. Guappi di quartiere, gente di stadio collusa, forze politiche fasciste e altre due o tre categorie già note per le proprie attività illecite.
Insomma, tutta la merda della merda in un solo posto.
E da questi esseri mi dissocio, e non c’è da spiegare nemmeno il motivo.
Ma pare anche, che in piazza, c’erano dei disperati, che nulla avevano a che fare con la merda di cui sopra, nada de nada. Erano lì per fame, quella vera. Per la dignità, quella vera. E da questi non mi dissocio, nemmeno da una pietra lanciata contro una politica di fallimento, di arroganza, di siparietti teatrali e volgari, di barzellette penose e di torna conti di potere. Non mi dissocio da chi è perennemente tradito da un De Luca imbarazzante, riflesso del peggior Salvini.
Sono identici, solo che lo sceriffo ci sa fare meglio con le parole. È quello il dramma, le ha usate come un lubrificante.
Non mi dissocio per niente da chi ieri è sceso con dentro il cuore una ragione valida e d’amore. E talvolta, l’amore, è violenza di vita, è violenza per vivere.