Boccia a De Luca: ” Basta dire scorrettezze!”

15 novembre 2020 | 12:06
Share0
Boccia a De Luca: ” Basta dire scorrettezze!”

Boccia a De Luca: ” Basta dire scorrettezze!”

«Siamo nel pieno della seconda ondata, non possiamo permetterci di polemizzare con i presidenti di Regione perché sono i nostri primi interlocutori, indipendentemente da se siamo in maggioranza o opposizione, anche di fronte, a volte, a evidenti scorrettezze o a tentativi di scaricare la responsabilità su altri livelli istituzionali». Vincenzo De Luca non lo nomina mai, ma è evidente che le parole del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, siano riferite innanzitutto al governatore della Campania. «BASTA PROVOCAZIONI». Il durissimo attacco di due giorni fa non poteva passare inosservato, e anche se nel Pd l’ordine di scuderia è quello di tenere i toni bassi, perché «il Partito democratico non fa battaglie politiche sulla pandemia» e «non si reagisce alle provocazioni politiche», l’irritazione tra i maggiorenti del partito è palpabile. Una tensione che si poteva percepire chiaramente ieri, durante l’incontro organizzato, per la segreteria nazionale del Partito democratico, da Nicola Oddati con i segretari regionali e delle città metropolitane assieme allo stesso ministro Boccia. L’attacco di De Luca era stato diretto: «Fatti salvi 3-4 ministri non è un Governo, anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos. In queste condizioni meglio mandarlo a casa», aveva detto il governatore. Parole alle quali ieri si sono aggiunte quelle del presidente toscano, Eugenio Giani, che si è detto «amareggiato» per la scelta del Governo di dichiarare la zona rossa per la Toscana. Tuttavia, il presidente della Toscana assicura comunque di essere «un uomo delle istituzioni e da domani continueremo a combattere il virus nella nuova situazione di regole». Tutt’altro stile rispetto a De Luca. Insomma, una situazione esplosiva nel Pd, con un duello tutto a sinistra. Ma non sono solo i governatori a mostrare disappunto per il cambio di colore. A loro si uniscono i sindaci nel primo week end in cui vengono varate le misure anti assembramento nelle maggiori città. «Al governo chiediamo quanta più trasparenza possibile – dice il sindaco di Firenze Dario Nardella -: io ho sempre difeso il meccanismo dei colori, degli automatismi, ma è importante che i cittadini sappiano, perché c’è ancora chi pensa che ci siano motivazioni politiche alla base dei colori»