Calcio, Lolito come Agnelli? Il campo dice di sì

A distanza di quasi un mese dalla debacle sociale e sportiva tra Juventus e Napoli, ieri ci siamo ritrovati di fronte ad un episodio analogo ma questa volta con attori e campi diversi. Sotto inchiesta, infatti, è finita la partita non giocata tra Salernitana e Reggiana perché quest’ultima aveva un alto numero di contagiati. A dichiararsi deluso ed amareggiato è il ds emiliano Tosi a Gianluca Di Marzio: “Siamo avviliti, amareggiati, proviamo ogni sentimento negativo possibile in questo momento. Abbiamo subito un’ingiustizia che non ha eguali, credetemi. Dalla Salernitana alle istituzioni, tutti hanno fatto finta di niente, ignorando volontariamente la situazione di emergenza, per usare un eufemismo, che stiamo vivendo. Da persone perbene, ingenue e oneste, fin troppo, ne usciamo vergognosamente perdenti”. Ma cosa è successo realmente? Tosi lo spiega così: “Voglio dire che la nostra situazione era oltremodo chiara, tutti sapevano. In primis la USL di Reggio Emilia, che ci ha scritto di rimanere in casa e di rispettare l’iter di quarantena. Atti che, per quel che possa contare, faremo valere nelle sedi opportune. La prima cosa che abbiamo fatto, lunedì mattina, è stata chiamare la Salernitana per chiedere al collega il rinvio della partita. La risposta è stata dapprima un ‘ti farò sapere’ e poi un ‘no’. Ci siamo risentiti anche il giorno successivo, ho fatto una contro proposta. Niente da fare, zero. A quel punto abbiamo scritto al Consiglio Direttivo di Lega B, di cui Mezzaroma – co patron della Salernitana – è anche vice-presidente. Il Direttivo, ‘giustamente’, trincerandosi dietro a questi regolamenti, totalmente sbagliati, ha fatto come Ponzio Pilato e se ne è da subito lavato le mani. Voi ditemi se questa è una cosa normale. Ditemi se è normale che l’organo preposto a fare da arbitro, a dirimere controversie, a cercare soluzioni si lavi le mani di una situazione del genere, come se non gliene importasse un bel niente. E’ normale? In queste condizioni, secondo voi, come sarebbe andata a finire se non così? Qui è da lunedì che alla Reggiana viene detto solo ‘mi dispiace’, giusto per prenderci per i fondelli. Così come è una presa per i fondelli questo regolamento. La riflessione è estremamente semplice. Se uno ha quindici, venti o addirittura più di venti contagiati come noi, mi spiegate come fa a recuperarli in una settimana? Logica vuole, considerando l’iter della quarantena e delle visite successive per tornare a giocare, che passino almeno quindici giorni, motivo per il quale tu società perdi dalle due alle tre partite a fronte di un solo jolly per chiedere il rinvio. Capite – spiega il ds Tosi – che per evitare di perdere le partite a tavolino, con questo protocollo, l’unico modo è fare i truffaldini o godere di benefici da cui evidentemente la Reggiana è esente, avendo potuto constatare che sono state rinviate partite con appena un contagiato. In tutto questo scenario, già di per sé drammatico, ci è capitata la società peggiore. Una società, quale la Salernitana, che pensa solo ai propri interessi, che è ben lontana da qualsiasi concetto di lealtà sportiva. Che facessero un campionato a parte, con i loro bei valori di lealtà e correttezza. Ma state pur certi che se l’interlocutore fosse stato il Monza glielo avrebbero concesso eccome il rinvio”.

Commenti

Translate »