Cosa sono le immunoglobuline

11 novembre 2020 | 17:58
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Cosa sono le immunoglobuline

Cosa sono le immonoglobuline?  Ne abbiamo parlato oggi a proposito di un medico, presso il 118 di Amalfi di stanza a Castiglione di Ravello,  positivo alle sole immoglobuline, e non positivo al coronavirus Covid-19.
Il termine immunoglobuline è un sinonimo della parola anticorpi. Gli anticorpi sono delle proteine coinvolte nella nostra risposta immunitaria, cioè sono quelle sostanze che il nostro organismo produce per proteggerci dai batteri e dai virus.
Per farlo, gli anticorpi legano piccolissime parti (molecole) del batterio o del virus che vengono denominate antigeni.
Il legame tra anticorpo e antigene è del tipo “chiave/serratura”, quindi ogni anticorpo – la chiave – apre una ed una sola serratura (l’antigene).
Proprio per questo, in gergo immunologico si dice che gli anticorpi sono molto specifici.
Le prime immunoglobuline sono state utilizzate a partire dal 1952 ed utilizzate come terapia sostitutiva nei bambini con una malattia rara che impedisce loro di produrre le immunoglobuline allo stesso modo con cui l’insulina viene utilizzata nei diabetici.
Le immunoglobuline vengono classificate in 5 classi:

– IgA: sono presenti sulle mucose e nelle secrezioni esterne (ad esempio nella saliva, lacrime, secrezioni genitourinarie, muco intestinale e bronchiale, colostro e latte materno) e sono la prima barriera che ci protegge contro le infezioni, impedendo a virus e batteri di entrare nel nostro organismo;
– IgD: hanno certamente un ruolo molto importante nei meccanismi della risposta immunitaria;
– IgE: vengono prodotte dall’organismo per proteggerci dai parassiti (ad esempio dai vermi intestinali) e giocano un ruolo di primo piano nelle reazioni allergiche;
– IgG: sono le immunoglobuline più presenti nel sangue e le più importanti per la difesa dai microbi.
Gli anticorpi IgG vengono cercati in laboratorio per capire se il paziente è stato precedentemente infettato con un determinato virus o batterio.
La presenza di IgG specifiche per un determinato microrganismo indica che il paziente è venuto a contatto con l’antigene di un determinato microrganismo.
In altre parole, la presenza di anticorpi IgG diretti contro un virus come il SARS-Cov-2 ci dice che quel paziente si è infettato con il SARS-Cov-2.
In qualche caso il paziente già lo sa perché ha avuto sintomi e un tampone positivo.
In molti altri casi non si è nemmeno reso conto di essersi infettato: ha avuto un’infezione asintomatica;
– IgM: sono le prime a comparire nel sangue in risposta a un’infezione da virus o da batteri. Hanno un ruolo molto importante nelle difese immunitarie.
Proprio perché compaiono molto precocemente, gli anticorpi IgM vengono usati in laboratorio per stabilire se il paziente ha o meno una infezione in corso, quindi in fase acuta.