Il caso Campania. Boccia: “Vedremo il monitoraggio di domani e si deciderà quale colore per la Campania e per altre regioni”
Il caso Campania. Boccia: “Vedremo il monitoraggio di domani e si deciderà quale colore per la Campania e per altre regioni” Una proposta che trova d’accordo l’infettivologo Massimo Galli. “Il punto è questo – spiegato Galli a Sky – abbiamo fatto il lockdown a marzo fino a maggio, avevamo ottenuto in gran parte d’Italia l’annullamento della presenza del virus, abbiamo fatto un’estate come quella che abbiamo fatto e il Ferragosto è diventato un elemento di grande amplificazione dell’epidemia. Natale e Capodanno sono grandi feste, se le affrontiamo con lo stesso spirito di Ferragosto non ne usciamo più, se chiudiamo tutto ora e riapriamo a Natale è evidente che comunque la riapertura non sarà quella che può consentire alle persone di andare a cenoni e veglioni. E’ necessario purtroppo che gli italiani abbiano quelle cautele che impediscono al virus di circolare. Dovremo abituarci all’idea che al sacrificio non può seguire il ‘liberi tutti’ fino a che il vaccino non risolverà il problema”. Il ministro Boccia ha poi affrontato il caso della Campania: “Vedremo il monitoraggio di domani e si deciderà quale colore per la Campania e per altre regioni”. Quindi ha aggiunto: “Le misure arriveranno tra sabato e domenica, ma si daranno sempre 24 ore di tempo dopo l’ordinanza del ministro della Salute per l’organizzazione territoriale”. “Non ci sarà alcun Dpcm”, ha risposto Boccia a una domanda precisa sul punto.
Intanto le tre regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna hanno messo a punto le loro ordinanze anti-Covid che i presidenti Zaia, Fedriga e Bonaccini hanno illustrato.
Ordinanza Veneto – Da domani al 3 dicembre in Veneto non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici delle città e nelle aree affollate. Lo prevede l’ordinanza illustrata dal presidente Luca Zaia. “Niente ‘vasca’ , niente struscio, non si affolla la spiaggia”. Nei giorni prefestivi in Veneto sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi i parchi commerciali (Outlet). Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita anche dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie. Saranno sospese nelle scuole primarie e secondarie del secondo ciclo, in Veneto, le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato. E’ reso obbligatorio in Veneto “l’uso corretto della mascherina” al di fuori della propria abitazione al di fuori dei bambini sotto i 6 anni, chi compie attività sportiva intensa, disabili e assistenti. Nel caso ci si debba abbassare per assumere cibo o fumare, dovrà essere assicurata la distanza di un metro. L’uso della mascherina sarà obbligatorio nei mezzi di trasporto pubblici, e in quelli privati se non ci sono conviventi. L’ordinanza è valida da domani al 3 dicembre, su tutto il territorio del Veneto. Nei negozi potrà entrare una persona per nucleo familiare, salvo per accompagnare soggetti con difficoltà o minori di 14 anni. Nei centri commerciali e nei supermercati l’ordinanza indica di favorire l’accesso degli anziani oltre i 65 anni nelle prime due ore di apertura. Il mercato all’aperto è vietato se non nei Comuni in cui i sindaci abbiano approntato un piano che preveda la perimetrazione dell’area all’aperto, un unico varco di accesso e uno di uscita, ci sia una sorveglianza che verifichi le distanze, l’assembramento e il controllo dell’accesso.
Ordinanza Friuli Venezia Giulia. Nelle prime ore del giorno i negozi saranno riservati solo agli anziani. “Si garantisce sotto forma di raccomandazione l’accesso agli esercizi commerciali di grandi e medie strutture di vpresidente del endita nelle prime due ore della giornata agli anziani”. E’ una delle misure introdotta nella nuova ordinanza anti covid per il Friuli Venezia Giulia, spiegata dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga. “Non è che un over 65 non può andare a fare acquisti in orari diversi- ha puntualizzato Fedriga -ma cerchiamo di garantire delle fasce protette. Non è una limitazione, ma una raccomandazione che facciamo agli esercizi di organizzarsi e favorire l’ingresso riservato nelle prime due ore di apertura degli esercizi”. La misura riguarda le attività di grandi dimensioni, “non parliamo dei negozi di vicinato”. Sulla base delle “indicazioni che abbiamo a oggi, comunque, abbiamo una diminuzione dell’Rt in Friuli Venezia Giulia”, affermato Fedriga, durante una videoconferenza convocata per presentare la nuova ordinanza con misure più stringenti anti covid. Fedriga ha precisato di avere alcune notizie a riguardo, ma di essere in attesa di dati definitivi.
Ordinanza Emilia Romagna: Tra i punti principali dell’ordinanza messa a punto dalla regione Emilia Romagna c’è la chiusura dei negozi la domenica.
Lo ‘scontro’ sulla Campania. “C’è un’ emergenza nell’emergenza e sono le immagini che arrivano dagli ospedali della Campania. Ora bisogna intervenire”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una diretta Fb. “La sanità è in enorme difficoltà in tutto il sud: esercito e protezione civile devono andare in rinforzo ai nostri medici ed infermieri che sono allo stremo”. Ma l’idea piace poco al governatore della Campania. “Si sta diffondendo la notizia che l’Esercito verrà a montare un ospedale da campo nella nostra regione. “Dalla Campania arrivano immagini terribili: ieri una persona è morta al pronto soccorso, altre stanno sulle barelle in condizioni preoccupanti. Questa non è più un’opinione. Non è una gara di battute tra chi è più sceriffo. Abbiamo davanti strutture ospedaliere al collasso. Ed è inutile dire che il problema è solo Caserta, Salerno o Napoli: queste fanno due terzi della Campania e se non funzionano le strutture lì vuol dire che la Campania è al collasso”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una diretta Fb dove aggiunge: “Abbiamo visto dei numeri e delle immagini che ci preoccupano. Quello che è successo a quella persona morta ieri in ospedale ci porta a mandare un grande abbraccio ai suoi familiari ma anche a dire che ora dobbiamo agire. E’ finito il tempo delle chiacchiere. Io rispetto tutti ma quando sento battute e minimizzazioni non va bene”. “Il ministro Speranza ha la mia fiducia” ma “se ci sono file di 30 ore fuori dagli ospedali si devono dichiarare le zone rosse. Non so se regionali o provinciali ma decidiamo. Non è uno scherzo. Abbiamo 600 mila positivi e le curve peggiorano e nonostante tutto vedo ancora i negazionisti”, prosegue Di Maio che poi osserva: “Servono zone rosse dove ci sono situazioni negli ospedali fuori controllo, ed esercito e protezione civile, ma anche collaborazione istituzionale”. “Nessun ospedale da campo verrà in Campania. L’unica nostra richiesta è da tempo l’invio di medici, e da questo punto di vista le risposte non sono arrivate. Il resto è sciacallaggio”, afferma, invece, in un post su Fb il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Un post che inizia con la frase: “Continua lo sciacallaggio contro la Campania. Prosegue una intollerabile campagna contro la sanità della Campania”. E per la Campania si stanno completando le ispezioni degli ispettori ministeriali, quindi per una decisione su un eventuale passaggio da zona gialla ad arancione o rossa si aspetta il monitoraggio di venerdì. Nel frattempo però, secondo alcune fonti di Palazzo Chigi, “il governo non resta con le mani in mano: se c’è stress sulle strutture sanitarie si interviene con l’esercito e con la possibilità di nuovi Covid hotel a Napoli”, un punto sul quale il premier Giuseppe Conte avrebbe sentito il capo della protezione civile Borrelli. Proteste dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca anche alla riunione del ministro Francesco Boccia con Regioni, Comuni (Anci), Province (Upi), a cui partecipano anche il commissario Domenico Arcuri, e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. De Luca ha protestato contro la sproporzione tra la richiesta della sua Regione di 1400 sanitari (600 medici e 800 infermieri chiesti un mese fa) – e il personale inviato che -secondo quanto da lui affermato- ammonta a circa 7 anestesisti. De Luca -secondo quanto si apprende- ha anche ribadito che la Campania non ha necessità di ospedali da campo ma di medici avendo 14mila dipendenti in meno nella sanità.
Basilicata ‘arancione’, l’Esercito per i controlli. In Basilicata – da ieri regione in zona arancione – verranno “rimodulati i servizi di vigilanza e controllo connessi all’emergenza epidemiologica da covid-19 da parte delle forze di Polizia, con il concorso della polizia locale e dei militari dell’esercito di ‘Strade Sicure'”. Lo ha reso noto la Prefettura di Potenza, specificando che la decisione è stata presa “in considerazione dell’aumento esponenziale della curva epidemiologica anche sul territorio regionale che ha determinato l’inserimento della Basilicata tra le regioni a rischio alto (zona arancione)”. La situazione sarà esaminata domani mattina, alle ore 11, nel capoluogo lucano, in una riunione del Comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica.