Non tutti ricordano (e i più giovani nemmeno conoscono) i motivi che furono alla base del frettoloso trasferimento del “grande sindaco” di Napoli Nicola Amore, dalla piazza omonima in piazza Vittoria. Riteniamo di fare cosa gradita ai lettori riportiamo questa gustosa rievocazione.
Il trasferimento della statua avvenne in tutta fretta e rimonta alla primavera 1938 in occasione della visita di Hitler, Mussolini e Vittorio Emanuele III° a Napoli e il “corteo oceanico” lungo il Rettifilo per la parata navale.
Quasi grottesca tale vicenda. Il trasferimento a piazza Vittoria fu decretato da Mussolini in persona in vista dell’arrivo a Napoli il 5 maggio di quell’anno di grazia. Giunto in treno speciale a piazza Garibaldi e ricevuto da Vittorio Emanuele III°, dal principe Umberto e da grossi gerarchi fascisti si volle che il capo nazista raggiungesse trionfalmente la stazione marittima, dove lo attendeva il duce, per assistere ad una spettacolosa parata navale. Fu organizzato al seguito della vettura con a bordo Hitler un imponente corteo snodantesi sotto archi di trionfo lungo tutto il Rettifilo. All’atto di mettere concretamente a punto il programma, un paio di settimane prima, qualcuno fece notare che il monumento costituiva un intralcio, avrebbe sminuito l’effetto della “kolossal” coreografia. Dunque bisognava esiliare Nicola Amore. E così fu fatto, a forza di argani da un giorno all’altro. Stile prettamente fascista.
Ebbene attraverso un servizio di Federico Scialla sul “ROMA”, apprendiamo che sia pure a tanto notevole distanza di tempo i roccani- come vengono chiamati i compaesani di Nicola Amore – si sono accorti con quel “diktat” fu fatto un grave torto alla memoria di colui che ebbe anche il merito di portare a Napoli l’acqua del Serino. Lavare si deve l’onta e secondo loro non c’è altro mezzo che donare al municipio di Roccamonfina la statua in questione affinchè sia collocata al centro del natio loco. All’unanimità il consiglio comunale ha formulato in questi precisi termini regolare richiesta al sindaco di Napoli.
In risposta l’ing. Milanesi ha scritto una lettera al suo collega roccano dichiarando che “comprende e apprezza i sentimenti che ispirano la richiesta” e si riserva di mettere in discussione la proposta in una prossima seduta alla sala dei Baroni.
Cosa dire della diplomatica replica di Milanesi? La nostra opinione è che il voto va senz’altro esaudito. Ciò perché, a parte ogni altra considerazione, l’auspicata soluzione offre la possibilità di sistemare proprio dove attualmente domina la statua di Nicola Amore il monumento di Enrico De Nicola. Va notato in proposito che fin dal 1960 Giovanni Leone, celebrando con una solenne orazione il centenario dell’entrata di Garibaldi a Napoli, lanciò l’idea di onorare in maniera duratura il primo presidente della Repubblica con un simulacro artistico nella città.
Fin qui la dotta cronistoria riportata da “la voce di Napoli” e redatta con la consueta arguzia e ricerca di particolari inediti.
In merito alla civile disputa suscitata dall’articolo di Federico Scialla apparso sul “ROMA” il 31 dicembre 1974, è da registrare un voto del Consiglio Direttivo del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Napoli che riportiamo nel suo testo integrale”:
“Come rilevasi dal giornale “ROMA” del 31 dicembre u.s., Il Consiglio Comunale di Roccamonfina ha espresso un voto al Consiglio Comunale di Napoli, perché il suo sindaco dia positivo riscontro alla lettera del 25 ottobre u.s. con la quale il il sindaco di Roccamonfina ha richiesto in dono la statua di Nicola Amore. Roccamonfina diede i natali al grande sindaco di Napoli Nicola Amore e gradirebbe collocare nella cittadina la statua che per ragioni di traffico venne tolta dalla piazza Nicola Amore e collocata nei giardini di piazza Vittoria.
Il sindaco di Napoli ing. Bruno Milanesi ha risposto al sindaco di Roccamonfina che sulla richiesta dovrà pronunziarsi il Consiglio Comunale di questa città.
Il consigliere comunale avv. Chiantera ha poi presentato al sindaco di Napoli una interrogazione su detta richiesta, con la quale esprime che il suo esame ha carattere di urgenza e pertanto interessa il sindaco di Napoli, perché con la sollecitudine che il caso richiede, venga la questione all’esame del Consiglio comunale.
Su quanto esposto va osservato: non è esatto che la questione abbia carattere di urgenza e nemmeno che il monumento di Nicola Amore sia stato esiliato nell’aiuola di piazza Vittoria.
Piazza Vittoria è una delle più importanti e trafficate piazze di Napoli. Nella zona di piazza Vittoria e della Villa comunale, sono ubicati diversi importanti monumenti: a Diaz, a Carducci, ecc. Invece è necessario esaminare bene tutti gli aspetti della questione.
Nicola Amore ebbe i natali a Roccamonfina, ma visse e si formò a Napoli, che può dirsi sua città elettiva. Ben fece la città a erigere in suo onore ed a suo ricordo un importante monumento. Detto monumento forma parte del patrimonio artistico storico della città, e ne ricorda un periodo di vita molto importante. La sparizione del monumento lascerebbe un vuoto nella città. Se aver collocato la statua in piazza Vittoria significa averla “esiliata e dimenticata” immaginiamo che cosa si potrebbe dire se la statua venisse allontanata da Napoli.
Una città può donare una statua a un’altra città, ma una statua nuova scolpita proprio per donarla, non una statua che forma parte del patrimonio storico della città.
Lo spostamento richiesto, non aumenterebbe l’onoranza e il ricordo di Nicola Amore, anzi lo diminuirebbe. Inoltre si creerebbe un pericoloso precedente. Perché sia dimostrato non estinto l’affetto di Napoli e Roccamonfina per il grandi Sindaco di Napoli, e per senso di affettuosità per il paese nativo di Nicola Amore, occorrerebbe, poiché i rappresentanti di Roccamonfina ritengano non soddisfacente l’attuale localizzazione della statua, spostarla in altro posto della città e non ne mancano.
Inoltre, perché anche il paese natio possa onorare la memoria del grande giurista e uomo politico, una statua potrebbe essere eretta a cura del Comune di Roccamonfina, e il Comune di Napoli, potrebbe facilitare il suo compito con un importante contributo per la spesa.
Tutto ciò premesso, il consiglio direttivo ha fatto voti perché il sindaco di Napoli e il Consiglio Comunale vogliano, di accordo con il sindaco di Roccamonfina, dislocare la statua di Nicola Amore in altra località della città, e che, se richiesto, una nuova statua venga eretta dal Comune di Roccamonfina, con contributo nella spesa del Comune di Napoli”.
Nota:Alcuni passi sono tratti da una copia del giornale “ROMA” del29 gennaio 1975.
Alberto Del Grosso
Giornalista Garante del Lettore
del giornale Positanonews