Multa fino a 10mila euro a chi affida il proprio animale d’affezione a persona inadeguata
L’affido di cani e gatti: non se ne può occupare chi non li conosce.
Quando si va in vacanza bisogna scegliere con attenzione a chi vengono affidati i propri animali di affezione, nel caso la persona si rivelasse inadeguata e l’animale fosse maltrattato l’ammenda può arrivare a diecimila euro. E’ il caso di una signora di Ivrea, che dopo una multa di 1500 euro aveva impugnato la condanna davanti alla Suprema Corte. La signora era andata in vacanza affidando i suoi tre gatti prima ad una vicina che si era sottratta all’impegno, quindi ai figli minorenni che , trascorrendo a loro volta le vacanze dal padre in altro luogo, si recavano a giorni alterni dai gatti. I felini però sono stati trovati, come riportato da “Il Messaggero di Roma ediz. del 23 11 2020”: “in condizione di scarsa igiene, con presenza di urina e feci sparse sui giornali distribuiti sul pavimento, lettiera satura e ciotola dell’acqua stagnante e sporca“. A nulla è valso alla signora sostenere che l’appartamento era in quelle condizioni perché essa stessa era stata vittima di un furto, i giudici della Cassazione le hanno così raddoppiato la multa a 3mila euro. Precisano i giudici: il reato di abbandono di animale non riguarda solo quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza per la loro manifesta crudeltà ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psicofisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione. Abbandonare un gatto o un cane è anche, secondo il collegio della terza sezione penale, lasciarlo in situazioni quali la privazione di cibo, acqua e luce o in precarie condizioni di salute, di igiene e nutrizione. Quando si va in vacanza il proprio animale di affezione deve essere affidato a persona competente che se ne prenda cura con coscienza o a una struttura pubblica o privata che garantisca tutto questo.
a cura di Luigi De Rosa