Sorrento e tutela del territorio, perché ogni volta necessita la denuncia e sperare nell’intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura?

13 novembre 2020 | 11:56
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Sorrento e tutela del territorio, perché ogni volta necessita la denuncia e sperare nell’intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura?

E’ quanto si chiede gran parte della popolazione all’indomani del sequestro preventivo della Pineta le Tore, dove come in molti altri casi , si evidenziano reati di danneggiamento ambientaleeviolazione al vincolo paesaggistico.Ancora risultati ottenuti grazie all’intervento di Associazioni e cittadini (che dovrebbero invece dedicarsi a ben altro) lasciano pensare, come gia successo in passato, ad una certa incompetenza, se non addirittura a malafede, da parte dei responsabili degli Uffici preposti. Mentre una politica errante, se non impegnata con arroganza nel perseguire i propri interessi, sembrerebbe continuare a perdersi in interventi puerili, passerelle ed inutili sceneggiate.  

Sorrento – Dai parcheggi interrati, alla Centrale Terna, al Vallone dei Mulini fino al sequestro preventivo della Pineta le Tore, dove, come in molti altri casi, si evidenziano reati di danneggiamento ambientale e violazione al vincolo paesaggistico, la domanda è lecita: perché ogni volta invece delle Autorità preposte alla vigilanza del territorio, degli Uffici comunali e di politici(che soltanto in campagna elettorale continuano a fare della questione ambientale una loro crociata), devono sempre intervenire i cittadini? Con tale quesito purtroppo  sembrerebbe iniziare il cammino anche della nuova Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Massimo CoppolaIn questi giorni, oltre alla vicenda della  Pineta che ormai da tempo tiene banco sulla stampa locale e non solo, per fare soltanto qualche esempio,  sempre dai cittadini, sono stati segnalati lavori in corso presso una nota struttura alberghiera che lasciano presagire un eventuale aumento di cubatura a danno della collina sovrastante. Eppure una tale situazione è ben visibile da tutta la città! Mai possibile che nessuna Autorità di vigilanza si sia chiesto se tali lavori fossero autorizzati, tanto da sollecitare un sopralluogo che al momento parrebbe non ci sia stato?  Oppure che un tale sospetta situazione sia sfuggita anche a  quei politici, di lungo corso, ancora una volta in Consiglio Comunale e paladini dell’ambientalismo nostrano? A tali quesiti, come al solito,stanno cercando di far dare a chi di dovere una risposta le solite Associazioni ambientaliste e  contro le illegalità presenti sul territorio.

Rimanendo sull’attualità, ancora una volta, danneggiamento ambientale e violazione al vincolo paesaggistico tra le innumerevoli anomalie (per usare un eufemismo)sono state rilevate sulla Pineta Le Tore. Dove come sempre grazie prima ai cittadini con le loro segnalazioni e il successivo intervento del Wwf(che fortunatamente ci ritroviamo sul territorio, la cui azione insieme a quella di altri importanti associazioni nazionali,qualche venditore di fumo della politica nostrana vorrebbe addirittura sminuire), l’intera vicenda con il successivo sequestro, è venuta fuori!

Tanti tuttavia i quesiti a cui dare delle risposte. Iniziando dalle autorizzazioni ai lavori, che l’ex sindaco Cuomo, in qualità di committente avrebbe dovuto chiedere e  che a quanto pare dovevano essere rilasciate dalla Soprintendenza ed all’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari(a cui di recente  la Regione ha delegato la gestione e la tutela  di tali aree) e non alla Comunità Montana, come sembra essere stato. Nessuno all’epoca, dal Comune (compreso neo eletti che già in precedenza occupavano ruoli importanti nel Pubblico Consesso e che sembravano aver fatto dell’ambientalismo e la tutela del nostro territorio una vera bandiera), si è preoccupato dello scempio in corso e controllare se l’intera operazione di riqualificazione rispettase norme e regolamenti. Ora che grazie ai cittadini ed al coraggio delle Associazioni ambientaliste (Wwf), l’ennesimo mercanteggiamento, di una parte così preziosa del nostro territorio, in extremis sembrerebbe essere stata evitata, vengono fuori i salvatori della patria. Soltanto quando la vicenda ha avuto un clamore mediatico che ha superato persino le frontiere nazionali, con l’intervento della Forestale,ecco di nuovo gli pseudo ambientalisti della politica, recarsi persino sul luogo di un tale misfatto, con le loro passerelle ed i loro fumosi proclami affinché  giustizia sia fatta! Chiaramente a questo punto ci sarebbe da chiedersi dov’erano costoro quando una tale sciagurata impresa fu avviata. Non è credibile che il cambiamento, grazie alle prime concrete azioni del Sindaco Coppola si inizia ad intravedere, sia avvenuto anche nel modo di interpretare determinate situazioni!  E’ evidente che una serie di interrogativi non sono stati assolutamente presi in considerazione da chi al Comune dice di battersi per il territorio.

Eppure chi lascia intendere di aver fatto dell’ambientalismo anche una battaglia politica, dovrebbe sapere che la zona in questione (F8 del PUT) è super tutelata e nessun intervento può essere eseguito se non con le dovute autorizzazioni e nulla Osta dei vari Enti? Che le ditte incaricate devono rispettare determinati requisiti (tra cui l’interdittiva antimafia) dopo un regolare bando di gara? Allo stesso tempo qualcuno tra politici ed autorità di vigilanza territoriali si è preoccupato della quantità enorme di pini abbattuti? Della enorme mole di legname, patrimonio dei cittadini sorrentini, che veniva portata via dall’area verso destinazioni sconosciute? 

Una volta che poi, grazie a cittadini e ambientalisti, i vari misfatti sono venuti fuori e già iniziava a calare sul Palazzo Comunale l’ombra lunga della Magistratura e dei Carabinieri della Forestale, perché non c’è stata da parte degli pseudo ambientalisti al Comune  una immediata pressione presso gli Uffici preposti e verso chi stava gestendo  tali operazioni in modo da dare risposte chiare e concrete, sia al proprio elettorato che ad una cittadinanza intera? In particolar modo anche e soprattutto quando il nuovo Sindaco Coppola chiede lo stop ai lavori ma all’atto pratico si scopre che in effetti continuano? Perché  i lavori non sono terminati immediatamente? Quale è  stata la conseguente azione  dell’Ufficio comunale preposto nel comunicare alla ditta che i lavori invece dovevano terminare nell’immediato come disposto dal Sindaco?  Una serie di interrogativi a cui bisogna dare delle risposte ma che al momento sembrerebbero non essere stati nemmeno presi in considerazione soprattutto da chi si propone  di essere all’interno del Comune “ il nuovo che avanza” in merito alla questione ambientale. Meno male che a tale assurda situazione hanno posto rimedio ancora una volta i volontari del Wwf Terre del Tirreno che con il Presidente, Claudio d’Esposito hanno spinto per l’intervento della Forestale e conseguente sequestro preventivo dell’area. Tuttora rimane comunque inspiegabile e di una gravità rilevante il perché gli Uffici comunali  preposti e chi è stato incaricato a gestire determinate somme di denaro ed appalti,non è intervenuto immediatamente a bloccare i lavori come richiesto dal Sindaco. Qualcuno dal Comune e dalla Maggioranza (e non come al solito associazioni e cittadini), dovrebbe almeno pur prendersi  l’impegno di fare chiarezza rendere noto alla popolazione come si sia evoluta nel corso del tempo quella che adesso appare come una ulteriore complessa e intrigata vicenda.

In un tale scenario, con una serie di altre questioni in sospeso che vedono l’attenzione  dell’ Autorità giudiziaria e di Enti superiori, inizia  alquanto in salita anche il lavoro per il nuovo Assessorato all’Ambiente. A cui, bisogna senz’altro infondere coraggio. Dato che anche in futuro ardua sarà la lotta senza quartiere a sciacalli, speculatori e a venditori di fumo che vedono nell’ambiente e nel paesaggio  opportunità per arricchire soltanto i loro patrimoni.  Quando invece agli obbiettivi, semmai ce ne fosse  la volontà, sulla linea impostata dal Sindaco Coppola e con l’aiuto ultradecennale del volontariato, nonché di quella parte di cittadinanza più sensibile, si spera che si inauguri, realmente e come promesso, un nuovo corso che vede l’ambiente ed il paesaggio (fondamentali anche per la nostra economia) sempre più protagonisti. Allo stesso tempo l’evolversi degli eventi, ma soprattutto i fatti concreti, porta a non prendere assolutamente in considerazione quanto da coloro che,  da anni sulla scena politica ed improvvisamente ritrovatosi anche pseudo ambientalisti (con gli  enormi sfregi al territorio che ancora rimangono al palo) si lascia intendere, circa l’azione portata avanti per decenni a favore della salvaguardia del nostro territorio, dalle  Associazioni ambientaliste e contro le illegalità (i cui componenti, è sempre bene ribadire, sono dei cittadini volontari che nel nome del territorio,oltre a confrontarsi costantemente con Magistrati ed Enti superiori, continuano a metterci l’anima, la faccia e spesso anche il portafogli), sia del tutto controproducente. Tanto da essere relegata, in modo blando e con insufficienza, a polemica da operetta ed a mero terrorismo psicologico.

Fiducia incontrastata nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura (del cui apporto sembrerebbe che il territorio peninsulare non possa fare più a meno, nella lotta senza quartiere  alle numerose  illegittimità e speculazioni),  affinché, come insegna il contesto circostante, si eviti la deriva verso un degrado irreversibile che al momento non è dato sapere a chi potrebbe fare comodo. Dalle Autorità locali preposte ai controlli, agli Uffici comunali sempre più in difficoltà, ad una azione politica all’apparenza inefficiente, ma sempre più spesso arrogante, qualora si devono cogliere determinati obbiettivi, il nuovo cammino verso un territorio ed una città green ed ecosostenibile potrà essere possibile soltanto se ci si libera di una buona parte del  passato, mettendo all’angolo determinati, maldestri protagonismi. Sebbene di difficile attuabilità , in quanto raramente le esigenze della politica  coincidono con quelle dell’ambiente e del paesaggio, auspicando che insieme a quello delle operette termini anche il tempo delle sceneggiate, bisogna tuttavia sforzarsi nel dare fiducia  e sostegno alle nuove giovani  risorse scese in campo. Confidando nelle loro competenze ed incoraggiando ad affrontare con audacia le future sfide che inevitabilmente busseranno alle nostre porte. – 13 novembre 2020 salvatorecaccaviello