Auguri Totonno Juliano , bandiera azzurra e uomo che portò D10S Napoli e non solo !
Auguri Totonno Juliano , bandiera azzurra e uomo che portò D10S Napoli e non solo !
Oggi 26 dicembre 1942 è una data importante per i tifosi azzurri e per gli appassionati del calcio azzurro. Nasce uno dei giocatori bandiera del Napoli. A San Giovanni a Teduccio la bandiera azzurra Antonio Juliano per tutti i tifosi del Napoli “Totonno” Si fece notare nella primavera del Napoli esordì nel Napoli nel 1961-62. Nel campionato di serie B divenne titolare. Fu Pesaola detto il Petisso a farlo giocare e con il Napoli conquistò la promozione a Parma In terra emiliana fu un brasiliano dal tiro forte a segnare i goal della promozione, il nome di questo funambolo brasiliano è Canè e diventò amico inseparabile di Juliano. Nel Napoli neo-promosso con un presidente rampante arrivarono due funamboli della pedata. Due sud americani dal piede vellutato. I loro nomi erano Sivori dalla Juve e Altafini dal Milan. Entrambi troppo presto lasciati liberi dalle rispettive squadre. I due sud americani con Petisso allenatore e Fiore presidente fecero la fortuna della società azzurra. La folla napoletana che era presente sui radoni dell’allora San Paolo vissero gioie uniche e assistettero a spettacoli unici. A questi due si aggiunsero una mediana di tutto rispetto. C’erano Bianchi, Montefusco e Totonno Juliano. Una delle migliori del Napoli di quella squadra. Lo scudetto fu scippato dall’Inter quando il Napoli perse 2-1 a causa di un assurdo arbitraggio assurdo e condizionato dalle pressioni dei giocatori della beneamata. Il Napoli nella stagione 1974-75 il Napoli “olandese” di Vinicio. a causa dei cori ngrati Zoff ed Altafini sfiorò lo scudetto perdendo a Torino contro la Juve a causa delle parate di Zoff e di un goal all’ultimo momento del sub-entrante Altafini. A Napoli nel 1976-77 vinse la coppa Italia con Savoldi bomber. Il capitano Totonno Juliano alzò per l’ultima volta un trofeo. Ci poteva riuscire in coppa delle Coppe ma un altro arbitraggio scandaloso fece perdere il Napoli nella semifinale di ritorno contro l’Anderlecht. Nel 1978 litigò con Ferlaino e fu richiamato dal Petisso, allenatore del mister, e giocò nel Bologna l’ultimo anno di carriera. Come dirigente ha portato a Napoli due grandi giocatori. Il primo fu il campione olandese Krol dal Canada e sfiorò lo scudetto nell’anno 1980-81 a causa di uno sfortunato autorete. Rompe di nuovo con Ferlaino. Ma l’avventura da dirigente riprese nell’inverno del 1984 quando con Marchesi salvò il Napoli da una sicura retrocessione. Il capolavoro lo compie nell’estata torrida catalana quando contro ogni pronostico porta a Napoli il re del calcio di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. Tale acquisto è ancora oggi considerato l’acquisto del secolo. A Barcellona dopo un’estate torrida e non solo dal punto di vista climatico., il Napoli riuscì dopo un ‘estenuante trattativa, in cui ” Totonno ” finì per litigare fisicamente con Gaspart, che non voleva cedere Maradona, a portare il giocatore più forte di tutti i temp. Con questa operazione di mercato diede il la a quei magnifici anni che porteranno due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia e una super- coppa italiana nella bacheca del Napoli. Nell’estate del 1985 all’arrivo del All’arrivo del più grande dei General manager Allodi gli fu proposto il ruolo di direttore sportivo. Juliano rispettando il suo carattere spigoloso e orgoglioso non accettò la proposta, andò via e diede la possibilità a Pierpaolo Marino di vincere lo scudetto, il primo della storia del Napoli. Ma la storia fra Napoli e Juliano non finì qua. Come sempre accade fu richiamato al capezzale del Napoli. Questa volta non fece il miracolo Nella seconda metà della stagione 1997-98 insieme a Montefusco traghettò il Napoli in serie B. Li commise l’errore più grande. Prese Ulivieri come allenatore e giocatori non adatti in quel campionato di serie B. Fu un disastro ed un campionato sfortunato. Con il Napoli ha collezionato 392 presenze con 26 reti all’attivo. Ha partecipato con la maglia della nazionale italiana a tre mondiali (1966-70-74) ad un Europeo, quello del 1968 vinto. Ma per i tifosi del Napoli è stato il capitano di tante battaglie e con la sua grinta e la sua personalità ha portato avanti la bandiera azzurra sempre con orgoglio e dignità. Resterà come dirigente colui che portò a Napoli Diego Armando Maradona, il D10S del calcio.