Calcio Roma.Nicolò Zaniolo- Madalina Diana Ghenea mi ha stregato!!! Tifosi preoccupati

29 dicembre 2020 | 06:13
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Calcio Roma.Nicolò Zaniolo-  Madalina Diana Ghenea mi ha stregato!!! Tifosi preoccupati

Madalina Diana Ghenea e Nicolò Zaniolo si amano. L’annuncio arriva dalle storie di Instagram della 32enne modella e attrice rumena che, nella mattinata di lunedì 28 dicembre, ha pubblicato una sessione di domande e risposte, compresa quella, scritta, del 21enne centrocampista della Roma: «Posso baciarti per tutto il tempo? 25 ore su 24», con tanto di risposta: «Tu che dici?».

In attesa del rientro in campo (in questo momento è impegnato con la riabilitazione al ginocchio sinistro dopo la lesione del crociato rimediata con la Nazionale nella trasferta contro l’Olanda il 7 settembre), Nicolò Zaniolo è protagonista con un ultimo dribbling in ambito sentimentale. Il fantasista della Roma avrebbe rotto con la fidanzata Sara e avrebbe una storia in corso con l’attrice e modella romena Madalina Ghenea, 12 anni più grande di lui e madre di una bambina di quattro anni. In passato Madalina ha avuto storie con attori famosi come Gerard Butler e Michael Fassbender, oltre allo stilista Philipp Plein e a Marco Borriello). Nasce così, proprio nei giorni in cui finisce il matrimonio tra Kevin Prince Boateng e Melissa Satta, una nuova storia da copertina fra un calciatore e una donna dello spettacolo.

Cosa c’è nella testa di Nicolò Zaniolo, figlio di Igor? Era la domanda che mi facevo a voce alta, approfittando d’avere accanto in totale relax, davanti a un camino acceso e un bicchiere di buon rosso, Sebino Nela, vecchia pellaccia romanista che, proprio nella sua biografia di prossima pubblicazione, racconta di come si esce, con quanto monacale puntiglio, da un calvario ortopedico e altri calvari sparsi. Oltre lo sconforto. Oltre la paura. E la rassegnazione. E, parlando di Zaniolo, si spendeva in parole che oggi sanno di premonizione. E che qui valgono come un’anticipazione: «La maglia della Roma pesa non so quanti chili. Roma è la squadra del popolo e il tifoso non è stupido. Non chiede lo scudetto, ma sa riconoscere chi dà tutto per la causa. Hanno amato giocatori come Piacentini e Oddi. Avevano i piedi quadrati, ma ci mettevano il cuore. Lui piace a tutti di suo, la corsa facile, la fisicità, i capelli al vento. Dico solo, portatelo un giorno a Trastevere, dentro una macelleria di Testaccio, fategli respirare le viscere di Roma. Fatelo stare una sera con Daniele De Rossi… No, non so cosa c’è nella testa di Zaniolo».

Parole sante. Non so se Zaniolo sia mai entrato in una macelleria di Testaccio, di sicuro ha parlato più con Fedez che con De Rossi. Ha respirato più la vanità che le viscere di Roma. E la domanda di ieri, oggi si aggiorna, rilancia: c’è forse qualcosa che sta deragliando di brutto nella storia di questo ragazzo? Qualcosa che si sta perdendo nell’indifferenza di chi gli sta accanto? Legami non suturabili che saltano, al di là dei suturabili legamenti? I legami, non tanto con il suo passato, ma con il suo possibile futuro, quello già scritto, destinato, ma stracciabile con uno o più atti di esemplare autolesionismo.
Tartassato dalla cattiva sorte, Nicolò sembra voler aggiungere qualcosa di suo. Rischia di stracciare il suo magnifico copione, sostituendolo con un altro che è desolazione pura truccata da glamour. Alla faccia di tutti quelli che stravedono per lui, per quello che promette di diventare, non certo per quello che è stato. Zaniolo rischia di restare una domanda sospesa. La punizione peggiore. Torturato, da qui all’eternità, da ombre, rimorsi, pentimenti. Non sarebbe il primo, né l’ultimo.
Troppe storie in così breve tempo vengono alla mente. L’ultima. La capriola “sentimentale”. Molla Sara, la ragazza della sua innocenza, e si tuffa nello stordente oceano di Madalina. La donna copertina. La donna feticcio di un mondo che ha la consistenza della plastica. Un miraggio, più che una donna. Fatta apposta, disegnata, per stregare un ragazzo di provincia che non ha ancora vinto la sua battaglia con i brufoli. Nicolò Zaniolo, come Gerard Butler e Michael Fassbender. Urca! La stessa alcova da fantascienza. Alzi la mano chi non ha sofferto un’accelerazione cardiaca nel momento in cui Madalina appare come mamma o Dio l’ha fatta nel film di Sorrentino. Io non alzo la mano. Il punto è un altro. L’amore per Madalina è da ieri certificato con uno scambio di post: «Ti posso baciare tutto il tempo? 25 h su 24», scrive lui. «Te che dici?» risponde lei, aggiungendo faccine cuorate quanto basta. L’amore per Madalina, come l’amicizia per Fedez oggi o per Kean ieri, sono allarmanti indizi di una vocazione al frivolo non tanto distante da quella di una madre tanto affettuosa quanto amica dei selfie e delle vetrine.
I tifosi, comprensibilmente, si preoccupano. Chi gli vuole davvero bene, scuote la testa. Vengono alla mente il Mancini allenatore che lo castiga per le sue intemperanze, il Mancini giocatore che lo prende di petto per il suo non giocare di squadra. Nicolò ha conosciuto tutto in fretta, euforia, disillusione, rabbia. La vita gli ha già insegnato a non sentirsi invulnerabile. Ora deve insegnargli a non perdersi per eccesso di vulnerabilità.
Nicolò ha più che mai bisogno di buoni consigli e di persone giuste. Di qualcuno che lo aiuti a tornare in fretta il ragazzo dai dribbling stordenti e dagli strappi ciclonici, con gli avversari inermi aggrappati alla mutanda. Quel metro e novanta imperioso, dove la bella e la bestia sono la stessa cosa. Qualcuno che gli racconti con parole semplici come il Nicolò fenomeno di Madalina rischia di sgretolarsi come creta senza il Nicolò fenomeno in campo.
E, se non è motivato a farlo per sé, lo faccia per i suoi tifosi. Che ancora bruciano per le troppe ustioni recenti.

fonte:corrieredellosport