Campania, feste cancellate ma le scuole riapriranno dopo l’Epifania

12 dicembre 2020 | 09:15
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Campania, feste cancellate ma le scuole riapriranno dopo l’Epifania

Campania. De Luca ha chiesto ai campani di “cancellare” le festività di Natale e Capodanno e di rispettare le regole per contenere l’avanzata della pandemia. Nel contempo annuncia la riapertura delle scuole dopo l’Epifania, garantendo il potenziamento del trasporto pubblico. E si propone come il paladino delle Regioni del Sud Italia, in contrapposizione alle azioni del Governo e alla superbia delle Regioni del Nord. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nella diretta social del venerdì, è un fiume in piena.

Così, nel corso del monologo, rivolge più di un appello ai cittadini, in vista delle festività natalizie. «In queste due settimane – spiega – ci giochiamo il futuro del nostro Paese. Dobbiamo avere la forza di resistere oggi a tutte le demagogie, dobbiamo avere il coraggio di dire che quest’anno Natale e Capodanno non esistono altrimenti andiamo al disastro. Noi, invece, vogliamo aprire tutto, ma per sempre e non a singhiozzo». Perciò il governatore invita ad «avere incontri solo coi familiari conviventi per atto di responsabilità soprattutto per i nostri anziani»; e a avere la capacità di «resistere e capire che abbiamo davanti tempi difficili, noi in Campania più di tutti», in quanto «ancora oggi a Napoli abbiamo un migliaio di contagi al giorno, abbiamo una situazione difficile nell’area metropolitana e anche nel Casertano». E questo perché «solo due mesi fa – sottolinea De Luca – abbiamo affrontato un’ondata di contagi per aver rimescolato in estate l’Italia ». «E noi siamo – conclude più a rischio degli altri, per tasso di abitanti, congestione di alcune zone, dobbiamo stare attenti ».

La riapertura scuole. Se tutto andrà bene e la curva dei contagi continuerà a scendere, dopo le vacanze natalizie si tornerà alla didattica in presenza. «Vediamo come evolve l’epidemia – rivela il governatore – ma è bene prepararsi a fare il necessario». Il rientro in classe di tutti gli studenti campani, però, dovrà avvenire in assolute «condizioni di sicurezza ». A tal proposito De Luca non esclude «entrate scolastiche con orari differenziati». Inoltre è pronto anche il piano del trasporto pubblico, tant’è che la Regione «aumenterà del 40% – puntualizza il governatore – il numero di autobus destinati al trasporto scolastico».

Il furto dei fondi europei. Un capitolo a parte spetta ai fondi europei, per i quali, a detta di De Luca «c’è un problema politico che, per quel che riguarda noi meridionali, è il problema principale: sia detto in maniera brutalmente chiara, le ipotesi del Governo configurano un ennesimo furto nei confronti delle regioni meridionali». Fondi Ue che, come rimarca il governatore «sono stati destinati all’Italia per una ragione principale: recuperare il divario Nord-Sud»; tant’è che «le risorse sono state attribuite dall’Europa tenendo conto della popolazione delle diverse regioni, del divario del Pil rispetto alla media europea e del tasso di disoccupazione dei diversi territori e per recuperare il divario delle regioni del Sud, in termini di Pil e disoccupazione». «Il Governo invece ipotizza – fa notare De Luca – di fare esattamente il contrario: di destinare, invece che il 66% di risorse al Sud e il 34 al Nord, di fare tutto il contrario. Noi dobbiamo prepararci a una battaglia politica chiara e forte per impedire che questo ennesimo furto a danno del Mezzogiorno sia consumato nell’indifferenza del Paese, e quel che più grave, nell’indifferenza anche delle Regioni meridionali ».

No alla task force per il Mes. De Luca critica anche il modello di gestione dei fondi ipotizzato dal Governo che «prevede l’impegno di decine di tecnici che dovrebbero utilizzare 209 miliardi ». Un iter che, secondo il governatore fa sì che non si verifichi «un’accelerazione dei tempi di spesa ma una complicazione di tutti i problemi». In pratica tutto il contrario di quanto finora predicato. «Noi abbiamo avuto – ricorda De Luca due modelli: il modello Genova, grande rapidità nell’esecuzione dell’opera, e un altro modello che non viene mai ricordato, il modello Napoli, le Universiadi, un evento in cui in 10 mesi abbiamo ristrutturato o rifatto 70 impianti sportivi in un contesto di assoluta trasparenza». «Se è possibile fare opere pubbliche in tempi rapidi – si domanda De Luca – perché queste modalità operative non devono diventare ordinarie nelle istituzioni territoriali?».

Fonte: La Città di Salerno