Capri. Le tre specialità : i ravioli alla caprese, l’insalata caprese e la torta caprese. La riflessione di Gegè Lorenzano arriva a Gorki e Lenin

10 dicembre 2020 | 15:21
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Capri. Le tre specialità : i ravioli alla caprese, l’insalata caprese e la torta caprese. La riflessione di Gegè Lorenzano arriva a Gorki e Lenin

Capri ( Napoli ) . Sono essenzialmente tre le vere specialità dell’isola di Capri: i ravioli alla caprese, l’insalata caprese ed appunto la torta caprese.
Sono due le versioni sulla nascita della torta caprese. La prima come riportato nell’articolo pubblicato qualche minuto fa su Positano news inerente la richiesta (erroneamente eseguita) da alcuni malviventi italo-statunitensi del clan di Al Capone. La seconda invece ha a che fare con la visita di Lenin al suo amico scrittore ed intellettuale Maxim Gorki sull’isola azzurra nel 1910. Gorki era esiliato tra Capri e Sorrento, ed era accompagnato da una ventina di altri esuli russi, mentre Lenin era lesule a Zurigo in Svizzera. Gorki invitò quindi Lenin a Capri; vi fu anche una memorabile e famosa partita a scacchi tra Lenin e Bogdanov arbitrata da un serioso Gorki ( vi é anche una foto a testimonianza dell’accaduto). Lenin ovviamente preannunciò il suo arrivo sull’isola e Gorki ordinò al suo cuoco una torta speciale per Lenin che amava molto una specie di torta Sacher molto in auge in quel tempo nei paesi di lingua tedesca ( quindi anche a Zurigo). Nella fretta e nell’emozione dell’evento il cuoco russo dimenticò la farina e così nacque la ” torta caprese” . La torta caprese ebbe un successo tra i ricchi ed importanti frequentatori e turisti dell’isola ed assunse questo nome ufficiale. Dopo qualche lustro ad Anacapri si pensò bene di utilizzare in misura minore solo un pò di cioccolata bianca e introdurre invece il limone come ingrediente di base in sostituzione del cioccolato nero e nacque così anche la “torta caprese al limone” che gli anacapresi, credo a ragione, vollero chiamare (e lo pretendono insistentemente) ” torta anacaprese”. Circa una ventina di anni fa un pasticciere del Bar Romano di Meta attuò un’altra strategica piccola trasformazione della torta caprese ponendo all’interno di essa non solo il limone , ma anche arancia e mandarino e quindi creò la ” Caprese agli agrumi”. Tra i comuni della penisola sorrentina, sembrerebbe che Meta sia quella più dotata di alberi di mandarino. Diversi pasticcieri sorrentini hanno altresì sperimentato la “Caprese al pistacchio”.
Fatto sta che questo tipo di torta ben si adatta a piccole variazioni di gusto, quasi fosse un gelato. Ed a proposito di gelato i bravissimi gelatieri sorrentini Antonio Cafiero e Guglielmo Davide introdussero qualche decennio fa nei loro sterminati e variegati banconi-vetrina anche il gusto ” Caprese” e ” Caprese al limone”. Il lato sud del Golfo di Napoli (isola di Capri e penisola sorrentina) non si smentisce mai in quanto a golosità.
EUGENIO LORENZANO

( Guida turistica e giornalista )