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Castellammare: i commenti dei politici sulla vicenda Meridbulloni

Castellammare di Stabia. In questi giorni molto si sta parlando della chiusura a sorpresa della fabbrica Meridbulloni e dello sconforto degli 80 operai. Riportiamo i commenti dei politici.

“Non possiamo consentire il trasferimento dei lavoratori Meridbulloni da Castellammare a Torino. Ne va del destino di oltre 80 famiglie, senza contare l’indotto. Abbiamo interessato fin da subito della vertenza il ministero dello Sviluppo Economico, con il quale siamo al lavoro da settimane per impedire che si metta la parola fine a un sito importante nel tessuto produttivo del territorio stabiese e dell’intera regione. Con il sottosegretario Todde, che ha già incontrato la proprietà nei giorni scorsi, è stato fissato per il 2 gennaio un tavolo al Mise con il management di Meridbulloni e le parti sociali. Il Governo è pronto a mettere in campo ogni iniziativa e strumento finanziario utili a evitare il trasferimento dello stabilimento stabiese. Da anni è in atto un processo di desertificazione industriale che ha prodotto la fuga dalla Campania di importanti multinazionali, con conseguenze devastanti sullo sviluppo del territorio e sull’occupazione. Trattenere lo stabilimento di Meridbulloni sarà il primo passo di una tendenza che abbiamo il dovere di invertire”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Luigi Cirillo e la deputata M5S Teresa Manzo, mentre è in corso la riunione in videocall convocata dal sindaco di Castellammare sulla vertenza Meridbulloni, con le rappresentanze sindacali, consiglieri regionali e parlamentari in rappresentanza di tutte le forze politiche.

“In occasione dell’incontro organizzato in rete dall’amministrazione comunale di Castellammare sulla crisi della Meridbulloni, cui sono intervenuto a nome del gruppo regionale della Lega, ho evidenziato la necessità di evitare rituali della politica e avanzato una proposta precisa. Si riunisca, come ho richiesto, la commissione attività produttive del Consiglio regionale, con la partecipazione della giunta, e venga immediatamente acquisita la disponibilità della Regione a finanziare un contratto di sviluppo di 20 milioni di euro in sinergia con Mise e Invitalia per salvaguardare lo stabilimento attraverso la ristrutturazione della struttura e l’ammodernamento dei macchinari, in favore dell’attuale impresa o di un’altra impresa che si faccia carico di rilevare l’azienda e salvare tutti i posti di lavoro”. Lo afferma in una nota Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania.

“Il governo eviti che si ripeta per i lavoratori della Meridbulloni lo stesso dramma vissuto da quelli della Whirpool di Napoli, il che rappresenterebbe un altro fallimento sociale per la Campania ma più in generale per il Sud Italia”. A dirlo il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale di FdI in Campania che ha presentato sul tema un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e per il Sud e la coesione territoriale.

“La decisione del gruppo Fontana, alla guida della Meridbulloni, di trasferire la produzione dallo stabilimento di Castellammare a quello di Torino ha rappresentato il classico fulmine a ciel sereno, ma soprattutto una scelta incomprensibile vista l’efficienza del sito stabiese. E’ evidente che questa decisione è una sorta di licenziamento indiretto visto che chi non accetterà il trasferimento dopo un periodo di cassa integrazione sarà licenziato. Ad aggravare tutto c’è l’atteggiamento di chiusura dei vertici aziendali indisponibili ad aprire un qualsiasi tavolo di confronto. Ora spetta al governo farsi carico di questa situazione. Non può restare a guardare e piuttosto deve adottare subito tutte quelle necessarie iniziative che consentano di tutelare i diritti dei lavoratori della Meridbulloni”, conclude il senatore Iannone.

 

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