Castellammare, inchiesta ex Cirio: le intercettazioni non sono utilizzabili
Castellammare di Stabia. L’inchiesta Cirio potrebbe arenarsi a distanza di pochi mesi dalle ordinanze di custodia cautelare. Dopo il verdetto negativo del Riesame, anche la Corte di Cassazione ha ritenuto inutilizzabili le intercettazioni utilizzate per costruire il castello accusatorio. Nei giorni scorsi i giudici hanno accolto il ricorso presentato dai legali dei due funzionari delle Agenzia delle Entrate coinvolti nell’inchiesta e accusati di corruzione per aver favorito l’iter che avrebbe poi portato alla riqualificazione dell’area Cirio. Secondo quanto ricostruito dalla difesa, le intercettazioni inserite nel filone Cirio sarebbero state prima utilizzate per un’altra inchiesta e di conseguenza non potevano essere utilizzate per accusare i funzionari.
Nei prossimi giorni la Cassazione si pronuncerà anche sul ricorso presentato da Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo (sempre inerente al tema delle intercettazioni), i due politici coinvolti nell’inchiesta e accusati di corruzione. Se dovesse essere accolto anche il ricorso del duo Cesaro – Pentangelo (che è stato già convalidato dal Riesame), l’intera inchiesta Cirio andrebbe incontro ad uno stop inevitabile con l’annullamento di tutte le ordinanze di custodia cautelare.