De Laurentiis -Milik Adesso siamo arrivati all’apice dello scontro Si andrà in tribunale
Nervi tesi: la società gli fa causa per un milione, il giocatore prepara la messa in mora del club per il mancato pagamento dello stipendio di ottobre
Fuochi d’artificio, botti e botte di fine d’anno. Un anno incredibile, cominciato male e finito molto peggio: con una frattura insanabile e una battaglia legale in atto. Il Napoli ha citato in giudizio Arkadiusz Milik per danno d’immagine, chiedendo un risarcimento di un milione di euro: alla base della pretesa del club azzurro ci sono il famigerato ammutinamento dal ritiro del 5 novembre 2019, dopo Napoli-Salisburgo di Champions, e una pubblicità non autorizzata relativa al ristorante di Katowice di proprietà dell’attaccante. Un colpo al quale Arek ha risposto minacciando azioni legali, presumibilmente la messa in mora, per il mancato pagamento della mensilità di ottobre, corrisposta invece agli altri compagni di squadra. Una guerra vera e propria, colpo su colpo, alla vigilia di un mercato delicatissimo che potrebbe risolvere i problemi di tutti: il clima peggiore per trovare una soluzione. BATTAGLIA LEGALE. E allora, Kramer contro Kramer. Napoli contro Milik e parola agli avvocati. All’avvocato Guendalina Ponti, figlia del grande produttore Carlo e soprattutto patrocinante del club nella vicenda in questione: citazione in giudizio, dicevamo, per un presunto danno d’immagine prodotto sia dall’ammutinamento di Champions, sia da una pubblicità non autorizzata che afferisce all’attività di ristorazione del giocatore a Katowice. Dopo il rifiuto della squadra di rispettare il ritiro imposto dalla società a novembre 2019, del resto, De Laurentiis aveva chiarito a tutti la sua intenzione di intentare una causa civile, ma a quanto pare per il momento l’unico citato in giudizio è Arek. Arek che a sua volta, dopo aver constatato il mancato pagamento dello stipendio di ottobre, mensilità corrisposta invece ai suoi colleghi, ha minacciato azioni legali. Sia chiaro: secondo le norme federali il Napoli deve pagare tutti gli stipendi arretrati dell’anno 2020 entro il 16 febbraio, e dunque è ancora in tempo, però Milik ha fatto rilevare ai dirigenti di non aver ricevuto le spettanze di ottobre a differenza di tutti gli altri compagni. Ivi compresi giocatori in scadenza di contratto come lui, tipo Maksimovic e Hysaj. Insomma: il caos. ADDIO EUROPEO? La situazione, fredda sin da quando l’attaccante ha rifiutato irrevocabilmente la proposta di prolungamento, è diventata glaciale a settembre. Quando cioè sono tramontate due trattative in particolare: quella con la Juve, il sogno vero di Arek, che offriva soldi e il cartellino di Romero (proposta non ritenuta congrua dal Napoli); e quella con la Roma. All’epoca Milik rifiutò anche la Fiorentina, per esempio, e così il club ha deciso di metterlo fuori rosa: gli è ovviamente consentito di allenarsi regolarmente, cosa che ha fatto ieri e farà oggi, ma è stato escluso sia dalla lista del campionato sia dall’elenco di Europa League. In sintesi, da settembre non ha mai giocato in maglia azzurra e ha collezionato appena 7 presenze con la Polonia tra amichevoli e Nations League. Le ultime, se non troverà squadra a gennaio: la Federcalcio polacca e il Ct Brz?czek, del resto, gli hanno spiegato a chiare lettere che se continuerà a stare fermo dovrà rinunciare anche all’Europeo. NO, GRACIAS. Complice anche la risoluzione del contratto di Diego Costa, l’Atletico Madrid ha provato una trattativa offrendo più o meno 6 milioni di euro: niente da fare, la risposta del Napoli. Con tanto di precisazione sulla sua valutazione sottolineata dai dirigenti azzurri al manager Pantak in occasione di un incontro andato in scena a Roma prima di Natale: per cederlo occorrono 15-16 milioni tra base fissa e bonus. L’Atletico, insomma, dovrà rilanciare, ma da domani Arek sarà libero di firmare per qualsiasi club da svincolato. A parametro zero, contratto in scadenza il 30 giugno e rinnovo fuori discussione. Arrivederci alla prossima puntata. Fonte:corrieredellosport