Fonti stabiesi: è sempre la stessa storia
Castellammare di Stabia – Tonino Scala, consigliere comunale di Liberi e Uguali apre la querelle sullo studio delle sorgenti d’acqua stabiesi. Il consigliere nell’intervista rilasciata al Tiziana Valle su Metropolis (5 dicembre 2020) dichiara: “Ogni volta si riparte da zero. La convenzione sottoscritta dal Comune con l’Università di Napoli Federico II per lo studio delle sorgenti di Castellammare rischia di diventare l’ennesimo buco nell’acqua//firmare un accordo senza sapere prima cosa si vuole fare dopo è inutile“. In sostanza l’esponente dell’opposizione tiene a sottolineare come il lavoro di analisi, sulle acque sorgive di Castellammare, sia già stato fatto. Scala, infatti, aggiunge: “Il lavoro richiesto al Centro di Ricerca è stato già svolto dalla stessa Università dodici anni fa. Il progetto fu seguito dal professor Talarico stabiese anche lui. Oggi bisognerebbe solo verificare del punto di vista chimico cosa è cambiato. Non sono contrario alla convenzione ma ritengo sbagliato partire da zero quando ci sono già studi. L’amministrazione ha investito cinquantamila euro in questo progetto che durerà un triennio ma con quei soldi non paghi neanche lo stipendio a un ricercatore“. Scala porta avanti la sua disanima focalizzandosi sull’istituzione del “Parco Urbano delle Acque. “Il consulente incaricato dall’amministrazione Cimmino, che dovrà redigere lo studio di fattibilità per “Terme di Stabia”, ha spiegato che la priorità dev’essere l’adesione al “Parco Urbano delle Acque. Bene, quella legge l’ho fatta io più di dieci anni fa, figurarsi se posso essere contrario, ma per raggiungere l’obiettivo bisogna chiedere alla Regione di riaprire i termini per la presentazione delle domande. Sono due anni che lo dico. Al prossimo consiglio comunale presenterò un ordine del giorno, potrebbe essere il primo passo per costituire l’Ente Parco e accedere ai finanziamenti“. La legge a cui fa riferimento il consigliere Tonino Scala è la n.8 del 29 luglio 2008 – Disciplina, ricerca e utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente – e l’emendamento d’interesse, approvato dal consiglio regionale, consta di due articoli. Il primo recita: “La Regione Campania promuove l’istituzione di Parchi delle acque minerali con finalità di tutela ambientale e paesistica, con particolare riferimento alla tutela e promozione delle acque. Tali parchi saranno gestiti secondo le forme associative previste dal Tuel 267/2000 e successive modifiche, ricadendo ogni onere in capo ai soggetti associati”. Il secondo articolo recita: “Risultano costituiti i Parchi per i quali gli enti locali esprimono o confermano la loro volontà associativa entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”. Castellammare merita l’istituzione del Parco sulla base della sua caratteristica conformazione idrogeologica che non ha eguali nel panorama nazionale e internazionale: in un tratto ben limitato geograficamente e urbanisticamente sgorgano 28 sorgenti con caratteristiche chimiche ed organolettiche ben differenziate. La fascia di territorio individuata è colloca tra Piazza Fontana Grande e La sorgente del Muraglione, comprendendo Via B.Brin e le strade limitrofe, Via Visanola, le antiche Terme, le sorgenti Madonna e Acetosella e la stessa Via Acton.
Si tratta dell’intera area meridionale stabiese di elevata valenza storica che necessita di una riqualificazione sociale ed ambientale, che passerà soprattutto attraverso la riqualificazione del suo patrimonio sorgentizio.
a cura di Luigi De Rosa