Itamil Esercito attacca: “È Natale per tutti tranne che per le lavoratrici militari e lavoratori militari”
ROMA. “Mentre donne e gli uomini dell’esercito sono impegnati in tutto il territorio nazionale per attività che non appartengono all’ordinaria funzione del militare, cade incessante una pioggia di emendamenti per gli altri corpi. Sono misure differenti che ci inducono a riflettere”. A parlare è il segretario generale del sindacato dell’Esercito Italiano ITAMIL, Girolamo Foti.
“Strade sicure è solo un’operazione emblema di quanto fa il personale in divisa per la nostra nazione. Servitori instancabili dello Stato che non si sottraggono ai propri doveri – afferma il segretario generale, Girolamo Foti -. Non ci possiamo sentire diversi dalle forze di polizia; i tanti emendamenti approvati con risorse economiche a favore di altri corpi (come nel caso di 400 assunzioni di personale civile alla Difesa) non rendono certamente equità. Tantissimi colleghi del ruolo “Volontari” attendono, da otto anni, il passaggio in servizio permanente. Altro problema sono le segnalazioni ricevute da colleghi impiegati su strade sicure che vivono in condizioni pessime dal punto di vista alloggiativo. Tutto tace sulla revisione del modello difesa 244 che ha ridotto, di fatto, gli organici dell’esercito e sta causando non solo l’ invecchiamento del personale, ma anche la decadenza degli stimoli professionali; ciò a causa del fatto che parte dei militari di ruolo non dirigenti sono giunti alla qualifica speciale e non si sentono appagati, a fronte di ‘Graduati’ che, ad oggi, non sono né carne e né pesce. Eppure la legge sul riordino delle carriere fatta dall’ex Ministro della Difesa, la senatrice Roberta Pinotti, prevedeva il riconoscimento professionale con mansioni di maggior professionalità agli apicali con la Qualifica Speciale. Ci sentiamo in dovere di essere solidali, ma con quei comandanti che tra mille difficoltà si trovano a gestire emergenze con esigue risorse”.
Girolamo Foti si appella al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Si faccia promotore di proposte politiche di peso affinché possa essere risolta, in tempi rapidi, l’atavica problematica del precariato degli uomini e delle donne dell’esercito Vogliamo che ci venga riconosciuta la specificità, che venga rivisto il nuovo modello 244, che si riconosca la professionalità a tutte le qualifiche speciali ‘Marescialli, Sergenti e Graduati’, come previsto dalla legge sul riordino. Vogliamo che si allontani lo spettro del possibile congedamento dopo 25 anni di servizio e più per patologie, anche banali e non permanenti, riscontrate dalla sanità militare. In risposta avvieremo ogni iniziativa utile alla tutela del posto di lavoro per avviare richieste di cause di servizio per stress correlato da lavoro e verificare se ci sono responsabilità dei datori di lavoro in materia di sicurezza e prevenzione. E’ necessario rispettare il principio della tutela della salute e del posto di lavoro perché i militari sono essere umani e, pertanto, soggetti allo stress correlato da lavoro. Non siamo macchine usa e getta. Ritornando all’operazione ‘Strade Sicure’ , richiediamo più straordinari e condizioni alloggiative migliori. Se non sono disponibili strutture idonee, bisogna mettere a disposizione le foresterie militari oppure incrementare le risorse. Ogni giorno i militari servono il Paese con grande impegno in Italia e nel mondo. Aspettiamo gesti concreti a favore dei Militari, il tempo delle veline e delle chiacchiere è finito”.