Ma allora Minori, nella sua ristrettezza territoriale, assurge al ruolo di borgo della cultura.
E si, perchè quotidianamente si apprende della chiusura di edicole e librerie, anche storiche, (persino quelle sistemate nei centri più grandi sui marcipiedi dove la locazione costa molto di meno)
Minori, chiusa nei circa 2800 abitanti, non tutti abitualmente residenti, riesce a tenere aperte due edicole-libererie, felicemente operative Queste, condotte da due mebri della stessa famiglia originaria, vantano una lunga presenza sul territorio, seguendo le orme del capotistipe Tatonno. Trattasi della famiglia Orio, un fratello Giuseppe ed una sorella Mena.
Il fratello con negozio alla via centrale esclusivamente operante con la carta stampata e l’editoria e la sorella che, con negozio nella piazza centrale, accorpa nel suo locale con la carta stampata e la libreria, un reparto di vendita di altri generi generalmete casalinghi.
La cultura minorese comprende anche la sede principale di ….intercostieraamalfitana.it- la festa del libro
E chiediamo scusa ai lettori, ma ci va di raccon tare un particolare di vita paesana.
Il capostipite Orio aveva un locale in piazza dove esercitava la sua professione di calzolaio (un tempo le scarpe si confezionavano su misura) e , ad un lato del locale, un reparto destinato ad edicola. La sera quel locale diventava un punto di in contro per quattro chiacchiere tra amici e perchè Tatonno fu per diversi anni consigliere comunale. Avvenne che mentre alcuni discutevano (spesso animatamente) un buontempone, matita alla mano, comunicò a riempiere le caselle di un giornale enigmistico, senza che Tatonno si accorgesse del fattaccio. Arrivò un signore molto tempo dopo che comprò il giornalino , notando il suo stato solo a casa dopo cena. Tutto finì a grandi risate