L’Acquedotto Augusteo nei Campi Flegrei a 2010 anni dalla apertura.
Riportiamo di seguito la trascrizione integrale e al grezzo senza punteggiatura e capiversi dai sottotitoli del video :
buongiorno buongiorno che fabio crea un
parco archeologico dei cavalli e sono
qui nuovamente rubando quello che c’è la
regia per lucrare promuovono per
ricordare una forza per parlare insieme
ai nostri ospiti di oggi di disattivare
qualche microfono
ok per parlare e diciamo che celebrare e
ricordare un avvenimento di dieci anni
fa
in realtà poi collegato come scopriremo
e come probabilmente già sapete un
avvenimento in realtà ben più antico un
avvenimento che ovviamente non avrei mai
immaginato di trovarmi dopo dieci anni a
dover onorare come tra virgolette
padroni di casa anche se in realtà la
casa di cui parliamo è il museo
archeologico dei campi flegrei nel
castello di baia da cui siamo nel quale
siamo connessi a cui dà la parola a
breve perché appunto da pochi mesi sono
direttori di questo parco è mai avrei
pensato ovviamente di occuparmi di
questi ambiti
ma ho scoperto questa questa festa che
si è svolta appunto dieci anni fa al
castello aragonese di cui parleremo oggi
una volta che ha coinvolto diverse
persone con estremo piacere ho trovato
in questa scaletta che mi è stata
proposta e iniziò a ringraziare graziano
ferrari e raffaella la magna
dell’associazione coach ei luz che hanno
proposto in realtà immaginato e proposto
questo evento e poi contribuito alla sua
realizzazione
ho trovato con estremo piacere molte
delle persone che poi ho incrociato nel
mio cammino nei primi mesi di direzione
del parco quindi ho visto che intorno a
questo luogo che non era un parco ma era
la sopraintendenza ma che era
soprattutto quel meraviglioso
agglomerato di luoghi fisici e di grande
tradizioni memorie materiale c’erano le
stesse persone che ha avuto il piacere e
l’onore di incontrare nel mio percorso e
quindi è una storia che ovviamente segue
i luoghi a prescindere dalle istituzioni
e segue un percorso ovviamente già
tracciato che mi piace pensare possa
generare anche continuità
oggi parliamo di acqua una giornata
ovviamente in cui mediamente si inizia a
pensare un po più al vino al prosecco
essendo il 30 dicembre ma oggi invece ci
concentriamo sull’acqua un’acqua che è
un elemento ovviamente guida un fil
rouge che accompagna i nostri luoghi
se tra i tante tra le tanti sinapsi 3
tanti collegamenti che possiamo
immaginare tra i 25 i luoghi del parco
l’acqua e uno di collegamenti più forti
e più immediati un’acqua che ha una
relazione di presenza assenza e di
mutevoli confini noi siamo il luogo in
cui pezzi di contesti archeologici
importanti sono sott’acqua in cui
cisterne sono i luoghi in cui l’acqua è
presente una realtà non visibile non
percettibili sono i luoghi in cui
l’acqua guidato scelte
finito anche destini di uomini e
situazioni urbane o residenziali e oggi
parliamo di un realtà di un luogo se
vogliamo che non è un luogo del parco e
qui la somma questa questa piccola
riflessione la dice lunga su quanto le
interpolazioni tra il tessuto tra il
paesaggio antropico antico culturale del
nostro territorio sia ovviamente
inscindibile non si possa tranciare con
perimetrazioni che sono quelle
amministrative
parliamo soprattutto dell’acquedotto del
serino
ma parliamo indirettamente di molti di
quei luoghi che sono stati messi insieme
da questa nuova istituzione ormai è di 4
anni e mezzo di età che appunto il parco
archeologico dei campi flegrei e lo
stiamo facendo in diretta facebook e
quindi ringrazio le persone che ci
stanno e già sono molte ascoltando e
invito loro anche a interagire con
questo surrogato di presentazione viva o
meglio dal vivo possiamo comunque
bene
e raggiri attraverso l’ormai rituale
commento alla nostra la nostra diretta
video ma non ma lo ringrazierò e adesso
andrò a elencare le persone che
parteciperanno con noi e animeranno
questo nostro pomeriggio e in primo
luogo con l’invito anche a partecipare
ea raccontare l’esperienza da punto di
vista di uno dei protagonisti e degli
animatori di quell’esperienza e parlo
del dottor maurizio barracco ex
presidente di arin che all’epoca ha
promosso animato e ha voluto quella
iniziativa che oggi andiamo a ricordare
a dieci anni di distanza quindi lo
ringrazio per essere qui con noi oggi e
gli chiedo di ricordare e di introdurre
il tema che andremo a trattare oggi
pomeriggio grande gioia intanto perché
rivedo dei vecchi amici che da anni non
vedevo da graziano ferrari e spero di
vedere anche raffaella presto ha preso
camodeca che ha stimolato
naturalmente la nostra attività
soprattutto con la sua grande scoperta
mauro de pascale che ha per tanti anni
seguito l’ingegner potenza che fra
l’altro è stato un nostro direttore
straordinario soprattutto per la
passione per la conoscenza che metteva
nell’acquedotto del serino quindi oggi
parliamo di acqua come diceva lei
direttore pagano grazie a lei anche di
avermi invitato come diceva lei in
questi giorni si parla di altro di
brindisi e di altro ma l’acqua è
fondamentale assolutamente fondamentale
è la vita l’acqua come ricordavano gli
antichi e soprattutto la cosa
straordinaria e e parliamo oggi dal
sellino che è un’acqua straordinaria
perché come diceva epolo cratere una
rosa antico medico e dice che è
l’equilibrio della salute è data in gran
parte da quello che mangiamo ma
soprattutto dalla qualità dell’acqua che
beviamo i romani scoprirono questa cosa
e scoprirlo soprattutto che l’acqua del
sirino colori
due fonti dei suoli e pelosi era un
acqua straordinaria e fecero la più
grande opera acquedottistica che fosse
stata mai realizzata
l’acquedotto augusteo naturalmente
l’acquedotto augusteo aveva un percorso
particolare perché partiva da serino da
una parte e poi nel vecchio percorso
faceva mercato san severino sarno
naturalmente palma campania napoli
pozzuoli e piscina mirabilis si
sviluppava per 96 chilometri di
lunghezza ma poi c’erano tutte le
diramazioni in tutto con acerra nola
pompei ercolano e posillipo dove c’erano
le grandi ville insieme a quelle dei
campi flegrei naturalmente c’erano delle
estensioni e arrivavano a 146 147 km
adesso non ricordo con esattezza però
era un acquedotto straordinario perché
era un’opera gigantesca fatta in molti
anni che convogliava l’acqua fino alla
piscina mirabilis per rifornire la
flotta
ecco una opera colossale un’opera
colossale che poi a un certo punto ebbe
dei deterioramenti perché c’è una
magnifica tabella che forse ricorderà e
farà vedere anche de pascale in cui nel
312 dopo cristo
c’è stata una opera di assoluta
ristrutturazione dell’acquedotto perché
è rasata deteriorato per cattiva
manutenzione
sembra un po di essere ai tempi di oggi
dove l’ordinario non è praticamente non
è praticamente fatto e anche allora
successe questo e fu ripreso
l’acquedotto naturalmente la quello che
coinvolse la rinata era che l’ha perduto
anzi rino è stata la vita e le circa fra
25 e 30 per cento dell’acqua che i
napoletani bevano
la qualità migliore dell’acqua che
bevano all’interno
naturalmente della distribuzione
cittadina ma la cosa molto interessante
è stata un certo punto professor
camodeca che dopo lunghe ricerche fatte
legato anche un progetto della
fondazione napoli novantanove sui campi
flegrei che naturalmente esplorò
determinate cose con un certo numero di
successi e nuove scoperte
naturalmente è il vostro camodeca negli
anni 90 se non ricordo per giuseppe
correggerli negli anni 90 scoprì una
targa particolare è la targa particolare
poi venne divulgando negli anni 2000 e
poi nota un po tanto che quando che dice
che stemperi che hanno era non ricordo
come della testa però più o meno in
quell’epoca era notevolissima perché
dava una datazione in effetti trovata
nei campi flegrei allo scalandrone dava
una dotazione
se non sbaglio del 30 12 del 10 quindi
in effetti connotava come una opera
augustea in maniera definitiva questo
grande acquedotto acquedotto che dava
bene come vi ho detto da pompei a nola a
ercolano c’erano dire nazioni e io fui
anche affascinato dal bel libro oltre
naturalmente all’iscrizione dei cafoni
affascina affascinato libro pompei di
robert harris che descrisse che plinio
si accorsero stava per accorgersi della
eruzione del vesuvio
perché dall’acquedotto del serino si
esalavano fumi di zolfo e il racconto fu
affascinante ma non era soltanto
affascinante è il racconto la cosa
la cosa bella era che noi di questo
acquedotto come acquedotto di napoli era
pato interamente rifatto con un percorso
leggermente diverso nel
1800 esso se ricordo bene 85 e ci fu un
inaugurazione il 10 maggio la lastra
famosa romana di cui io gli dissi del
degrado è stata scoperta nel 36 e furlan
astra che naturalmente testimoniò
l’origine romana e disse che
l’acquedotto augusteo la lastra era in
marmo era in effetti stato deteriorato e
che si sarebbe dovuto ripristinare ecco
tutto questo per raccontare il fascino è
un fascino che la scoperta di camodeca
spinse noi a celebrare nel 2010 perché
la targa diceva del che era in effetti
di stampa centra 12 10 una targa altro
volo scalandrone e quindi pensiamo
nell’anno 10 di celebrare questa grande
risorsa che in effetti aveva
attraversato duemila anni di storia ecco
questo è un pochettino l’interesse che
in acque alla release lo celebrammo e io
credo che rimarrà un segno perché è un
segno di gratitudine agli antichi e un
segno di gratitudine a tutte le persone
da camodeca ferrari alla magna e adesso
a lei direttore pagano a cui auguro a un
caf buona fortuna perché i capi il
flegrei sono una risorsa irrinunciabile
per i patrimonio nostro
ecco io penso che questo nostro piccolo
contributo che è rimasto con una targa
che facemmo incidere assolutamente
riproducendo le quella che era stata
scoperta lo stradone targa che oggi è
nel suo museo direttore è che la bici ne
conserva una copia intatta io credo che
è una risorsa particolare quella
dell’acqua e del lavoro fatto dalla rai
per l’acqua e ritengo che anche il
grande ed è stato divertente leggerlo il
grande azione di mariù caputi
arrivando dopo le tragedie e la siccità
di al fayoum oltre a bere il delizioso
vino dei campi flegrei che va dal
piedirosso alla falanghina abbia anche
assaggiato nelle grandi risorse della
piscina mirabilis l’acqua del serino
grazie a voi tutti per avermi ascoltato
e soprattutto grazie per avermi fatto
partecipare a un ricordo che è
particolare e ritengo molto importante
perché non è solo un ricordo del passato
ma è un ricordo di vita futura che
potremmo utilizzare grazie grazie grazie
lei di aver partecipato ma di quello che
ha fatto e quello che potremmo ancora
fare insieme
come diceva che si sono ritrovate
intorno a questo tavolo virtuale diverse
persone che hanno già condiviso
esperienze e la speranza che si possa
continuare questo percorso certo
direttore con la fondazione napoli
novantanove siano presenti anche
attraverso mario caputi e attraverso
molte scuole che coinvolgiamo nei
monumenti nell’adozione dei monumenti
quindi siamo sempre disponibili
abbiamo lavorato e continueremo a
lavorare per quello che è possibile per
un futuro migliore fra l’altro dei
monumenti
grazie grazie mille non c’è dubbio che
il nostro ampio né probabilmente prima
ci sarà dissetato con un ottima acqua ma
poi abbia anche assaggiato delle risorse
territoriali e questa storia è
introdotta una storia recente di un
passato prossimo di dieci anni fa ma
appunto una storia di 2010 anni fa che
ha introdotto maurizio barracco a questo
punto si manifesta si palesa ed è
emblematico rappresentativo e
affascinante al tempo stesso tutto ciò
in due luoghi apparentemente molto
distanti
cioè la stessa copia lo stesso calcolo
troviamo lì dove adesso mauro de pascale
responsabile relazioni esterne di abc e
dall’altra parte lo troviamo lo vediamo
già dietro il dottor pier francesco
talamo al castello aragonese nel museo
per questa dimensione particolare
peculiare straordinaria di una
grande opera ingegneristica che continua
ovviamente a essere un pezzo della
nostra contemporaneità offrendo come
abbiamo ascoltato l’acqua ha una buona
fetta di popolazione di napoli e quindi
io invito piero a far vedere chiedo
ringrazio pieno della sua presenza di
tribuna far vedere dove si trova siamo
nella fase dei cantieri aragonese
dedicata all’acqua ci torniamo una bella
sala che appunto fu affrontata in quel
momento nel 2000 nel 2010 proprio per
avere per ospitare la copia
dell’iscrizione ed era già dedicata
all’acqua dove c’è anche una copia
dell’iscrizione di serino alla quale
accennava prima ci sono anche tutti gli
altri elementi fondamentali del
dell’acqua soprattutto ci sono i
modellini della piscina mirabile a parte
e far vedere che siamo appunto in questa
sala e quindi qui nel museo vega
archeologico dei campi flegrei dentro il
castello di baia
volevo solo ricordare che fece il sito
in questa galleria in se stessa non è
percorribile ecco perché siamo qui e non
sul popolo che forse sarebbe stato ancor
più suggestivo io lascerei piaceva in
più presenti sono sono purtroppo ci
aspettiamo di poter riaprire a breve ma
essere così almeno virtualmente presenti
e farvi entrare virtualmente in quella
sala si sembrava giusto e doveroso a
questo punto andiamo a vedere come
invece fa bella mostra di sé questa
storia nella bce ringrazio per essere
qui appunto il dottor mario de pascale
responsabile delle relazioni esterne di
abc e lo invito a prendere la parola è a
illustrarci e farci vedere dove si trova
buonasera a tutti scusate la mascherina
ma dato che sono un luogo di passaggio
obbligato rin aziende portare la
mascherina sono proprio all’ingresso
della sede principale di abc e vedete
con inquadrerà subito alle mie spalle
innanzitutto l’iscrizione di cui parlava
il presidente barraco e quella relativa
ai lavori di ristrutturazione della
prodotto che è stata ritrovata un po di
anni fa che fa bella mostra anche
all’interno della delle sorgenti di
serino e del comprensorio e questo
invece nella descrizione dello
scalandrone ecco qui quindi accogliamo
così i visitatori e dipendenti gli amici
ogni giorno nel frattempo mi sposterò
così potrò riprendere nel frattempo
approfitto datemi stare in collegamento
dopo con noi a fare per fare gli auguri
a raffaella la magna che non poteva
nascere in un giorno più il
significativo è andato a più
significativa è che cosa dire quando
abbiamo ricevuto l’invito ecco adesso
passerò l’altro
ci ha prodotto innovativo
non potevamo che essere contenti
naturalmente abbiamo subito risposto
positivamente perché tenere tenere viva
la memoria la cordata e raccontando la
storia di chi ci ha preceduti e
raccontando gli eventi passati anche un
forte stimolo per l’impegno futuro
approfitto anche per portare dopo i
ringraziamenti per l’organizzazione di
queste 21 anni salute anche del
commissario straordina d’angelo del
nostro direttore alfredo pennarola e che
cosa dire
quindi avete visto il collegamento lo
abbia iniziato da lì dall’ingresso della
nostra azienda e con con l’iscrizione
far conoscere la nostra storia aziendale
lunga ormai 135 anni insieme a quella
dell’antico acquedotto gustaio
contribuisce in maniera anche tangibile
a far apprezzare maggiormente il lavoro
che svolgiamo quotidianamente per la
cittadinanza e consideriamo che non ci
siamo fermati nemmeno in questo periodo
di pannelli e naturalmente svolge un
servizio essenziale per la città di
napoli che cosa facciamo diciamo che
consapevoli dell’importanza della
divulgazione della conoscenza sulla
risorsa come ha ricordato il presidente
baratta essenziale dalla nostra
esistenza da anni noi mettiamo in
collegamento oscuro le associazioni
cittadinanza con il mondo dell’acqua e
con tutte e svariate tematiche che
riguardano questo mondo praticamente
potremmo dire raccontiamo il nostro
mestiere e lo facciamo in modi diversi
innanzitutto avvalendoci di un percorso
didattico museale che è diviso in aree
tematiche allestito ad hoc presso il
sito operativo dello studio del
serbatoio dello studio che tra l’altro
adesso interessato da lavori di
ristrutturazione in una delle vasche
ottocentesche vasche realizzate
interamente a mano con gli scalpelli
l’invito come tutti appena sarà passato
questo momento a visitare
e delle nostre testimonianze lo faccio
anche con testimonianza all’interno
disporre di associazioni andando
praticamente noi a portare la nostra
esperienza ai giovani ragazzi e lo
facciamo anche aprendo ai visitatori le
sorgenti di serino nel vita 19 abbiamo
avuto purtroppo dobbiamo riferirci a
date il 2019 contatti diretti con oltre
7.000 persone e maggioranza i piccoli
studenti delle scuole medie e delle
scuole elementari perché siamo sempre
più convinti dell’importanza di
coinvolgere le giovani generazioni che
sono loro il motore del futuro oltre
mille visitatori pesce nei pochi giorni
di apertura che noi consentiamo hanno
visitato l’origine di una delle migliori
acque d’italia come si ricordava prima
verificando le nostre azioni pure di
tutela e salvaguardia della fed cup e
proprio nei giorni di apertura al
pubblico delle sorgenti di serino come
avviene in occasione delle giornate fai
di primavera ed autunno
noi raccontiamo l’acquedotto agusteo e
mostrarvi le parti dell’acquedotto
sannitico abbiamo una grande fortuna
quella di poter accompagnare il
visitatore in questo sito nel raggio di
100 metri in un viaggio temporale di
millenni che l’ho colta dagli acquedotti
antichi e moderni impianti ha condotto
in acciaio di due metri di diametro e
modello impianti per la produzione di
energia elettrica sfruttando la forza
dell’acqua
questo è quello che facciamo
praticamente ogni anno stiamo facendo
qualcosa di nuovo
sempre con questo spirito abbiamo dato
vita proprio quest’anno al rapporto
organico di collaborazione con
l’associazione pietrasanta sempre
finalizzato alla promozione della
cultura dell’acqua al quale risorsa
indispensabile e bene comune come
l’abbiamo fatto
stiamo allestendo all’interno del
complesso monumentale di santa maria
maggiore
proprio al messo in via tribunali il
complesso si chiama detto della
pietrasanta un museo dell’acqua 16
dell’acqua che valorizzi quindi della
ricchezza e l’unicità del patrimonio
idraulico della città di napoli
una mostra praticamente permanente che
possa accogliere tutti gli elementi
significativi del rilevante patrimonio
idraulico e storico tangibile e
intangibile della nostra città però
adesso consentitemi una leggera
deviazione per quale motivo perché fino
adesso abbiamo parlato di rete idrica di
acqua di acqua potabile però non
passiamo ad un’altra rete che è sempre
più profondo e la rete fognaria la
stoner questa rete come quello
dell’acqua potabile parliamo della
storia napoletana ha accompagnato lo
sviluppo della città
ve n’è traccia dal 1500 passando poi
alle dominazioni angiolini aragonese
spagnole borbonica savoia fino all’unità
d’italia e nonostante questo è ancora
non completamente chiaro ed è finita
questa storia
inoltre dal punto di vista realizzativo
la parte idraulica delle dei sistemi
fognari sono spesso molto più complesse
di quelle la distribuzione dell’acqua
potabile delle manufatti segnali sono
vere e proprie opere d’ingegneria opere
d’arte ingegneristico quindi l’ingegnere
italica ora perché faccio questo
passaggio sulla rete fognaria
giustamente perché fino ad oggi per 135
anni noi ci siamo occupati
esclusivamente di acqua potabile ma solo
da poco da un anno praticamente abbiamo
gestione tutta la rete fognaria di
napoli e non è poco perché stiamo
parlando di oltre 1.200 km di rete
fognaria 41 impianti di sollevamento
oltre 100 mila caditoie catene una e da
quando abbiamo preso in carico tutto
questa rete questi impianti
stiamo investendo molto investendo molto
mutuando anche tutta l’esperienza che
abbiamo maturato sull’acquedotto e
l’avanzata tecnologia che già adottiamo
sugli approcci quindi dalle campagne
straordinarie di rilievo delle reti al
telecontrollo degli impianti di
sollevamento per passare a veri e propri
interventi di recupero dei manufatti a
servizio della fognatura
oggi per esempio dal nostro centrale di
telecontrollo oltre a poter verificare
in tempo reale tutti i flussi idrici ad
oggi e distribuiti nei diversi quartieri
di napoli possiamo verificare anche lo
stato di funzionamento delle principali
centrali di sollevamento re più
considerate che per fare questo in
passato era necessario la presenza
fisica di addetti tecnici 24 ore su 24
365 giorni all’anno per tutto l’impegno
che stiamo approfondendo ci siamo
opposti uno dei pupari 2021 rendere
addirittura visitabile alcuni di questi
impianti allestendovi una mostra
fotografica che testimoni tutto ciò che
abbiamo fatto che abbiamo siamo riusciti
a realizzare in così poco tempo e dal
punto di vista della
rifunzionalizzazione delle impianti e
inutile adesso sottolineare che in
questo caso anche in questo caso la
sinergia con gli esperti del sottosuolo
potrà apportato ulteriori proficui
contributi a tutta la nostra azione alla
nostra attività
infatti è proprio di questo che voglio
parlare prima di concludere l’intervento
per il 2021 e nostro interesse
continuare a rafforzare i rapporti con
tutte le associazioni napoletane che
hanno come scopo principale quello di
salvaguardare e far conoscere gli
antichi siti artistici all’interno della
città non ne sono poco e fortunatamente
penso però ad esempio oltre quel colore
che in questo momento sono collegati e
parleranno penso agli amici
dell’associazione vergine salita che da
anni custodiscono e valorizzano
egregiamente tratti dell’acquedotto
agusta del serino in questi siti è
possibile prevedere in futuro questa
volta anche con supporto di abili
l’organizzazione di eventi la cura di
allestimenti per divulgare ancora di più
la cultura e la storia cittadina nel
rapporto con la distribuzione dell’acqua
potabile
inoltre credo che i tempi siano maturi
per creare una rete
parliamo di rete idrica parliamo di rete
da sognare una una rete fisica e
virtuale
tutti i percorsi museali presenti nella
città di napoli ma anche tra gestori
associazioni e gli studiosi appassionati
e cultori della materia
in questo modo potremo contribuire
maggiormente a una organica di mondi
azione oltre gli ha dato invece
fruizione di questo inestimabile
patrimonio che ho definito negato dal
fil black dell’acqua e mi fermo qui
divenuti ferrarsi veramente signore tra
approfondire tutti gli aspetti citati è
però suppongo che in futuro avremo anche
occasione rispettando la tabella di
marcia ringrazio ancora tutti per
l’iniziativa e approfittando per
augurarvi 2021 2020 assolutamente grazie
mille a mauro de pascale né tra i
commenti ci sono già degli inviti a
progettare insieme che poi potrà leggere
nei commenti alla nostra pagina
noi il parco ovviamente archeologico e
pienamente disponibile a percorrere
strade insieme a voi per sviluppare una
conoscenza ampliato antiche ma ancora
così presenti nel territorio
storie antiche che spesso no attraverso
che la meravigliosa fonte storica che è
l’epigrafia la lettura delle epigrafi
consentono di aggiornare queste nostre
conoscenze in rendo le attuali come
solamente il testo epigrafico riesce a
fare laddove poi c’è una persona come
presso giuseppe camodeca che possa
indirizzarci verso queste queste letture
e quindi inviterei ad esso ringraziando
in questo giuseppe camodeca che
rappresenta una persona che io ho
incontrato nel mio primo percorso nel
mio primo tratto percorso qui
per altri motivi e forse tra poco
fra qualche settimana ci incontreremo
col questo giuseppe mari calmo deca e vi
inviteremo a partecipare per la
presentazione di qualcosa di diverso
però con estremo piacere che l’ho
ritrovato anche attore protagonista di
questa di questa storia grazie
professore a lei la parola che a voi
allora io come convenuto con l’amico
graziano ferrari
farò una breve presentazione
dell’iscrizione che anche nelle
circostanze che l’hanno fatta trovare e
la cosa è strana che questa iscrizione
sia rimasta ignota a tutti per duemila
anni in un posto come lo scalandrone
sopra il lavoro pino praticamente
continuamente osservato da non solo dai
big locali ma anche ovviamente come
tutti sappiamo dai gli studiosi un po di
tutto il mondo
eppure è successo anche questo è tutto
questo è cominciato nella alla fine
degli anni 80 anche prima del progetto
che poi facemmo ovviamente con progetto
pina appunto fatto anche in
collaborazione con la fondazione
barracco che incontri collaboratori
allora ero giovane naturalmente questo è
il problema è che riuscivo ci infilavamo
in tutti i buchi possibile immaginabile
gambe ce ne sono tanti adesso c’è
graziano ferrari che fa così e fa anche
peggio perché noi in certi posti non ci
potevamo nemmeno tentare di introduce e
mi ricordo che quando scoprimmo questa
attraverso un’apertura moderna questa
galleria dovremmo passare in mezzo a una
montagna di rifiuti una montagna vera e
propria
alla fine ci riuscimmo e trovammo
scivolando tra la montagna di rifiuti
avevamo poi a toccare terra su un
insomma diciamo su un pavimento antico
ea ecco questo è il salto
dell’iscrizione e percorremmo alla luce
delle torce era il buio più totale
questa questa galleria che scendeva in
forte pendenza verso il lupino da bahia
scendeva verso il luchino era una
galleria certamente una galleria
stradale
quindi è qualcosa di ben diverso da
quello che poi adesso diremo cioè dal
condotto dell’acquedotto conti all
acquedotto chiaramente è stato fatto
all’interno di questa galleria
preesistenti
ora quando risalivano dal dalla fine
della galleria alla fine la galleria è
uno strapiombo nel vuoto e questo io poi
ho cercato di spiegare con qualche modo
non so se avremo tempo adesso di giro e
questo strapiombo nel voto e anche
secondo me è voluto dall uomo cioè c’è
un taglio e proprio tagliata alla
montagna e hanno interrotto questa
galleria tornando indietro a un certo
punto alla luce delle torce mi è
sembrato vedere delle lettere incise ma
siccome faccio le epigrafi se non volevo
immaginare cose che non c’erano al buio
e al diciamo così alla luce delle torce
e guardando a questo punto bene vedremo
in alto una istruzione con caratteri
molto incisivi molto forti e anche le
primo rigo molto grandi e in parte però
fortemente danneggiata e consunta dal
dall’operato del vento linee della
galleria diventa il vento è il tuffo in
gran parte se consumato tutto questo
siamo negli ultimi anni anzi no nei
primi anni scusatemi nei primi anni
degli anni 80
poi naturalmente io sono tornato lì per
cercare di leggere le iscrizioni che
amano sono tornato parecchie volte e che
l’iscrizione era molto
difficile da intenta intendere
specialmente in alcuni si capiva subito
l’importanza straordinaria perché cura
tories a cruz era leggibile e quasi
completamente e poi si vedeva ancora
tracce di una di una data consolare e
naturalmente armati fiscale quindici
sono tornato molte volte il problema è
il tempo che è passato e passato il
tempo tra la scoperta e poi l’edizione
che fu fatta soltanto natura mian alla
fine degli anni 90 perché speravo
insieme alla sola intendenza di fare un
progetto di recupero e di studio di
tutta la galleria cosa che poi si è
fatta solo dopo ma invece purtroppo in
quelle occasioni non si riuscì a fare
tra l’altro la cosa fu complicato
enormemente dalle famose vicende che
succedette successo poco dopo cioè
quella del bradisismo flegreo degli anni
i primi anni 80 che naturalmente
complicare una notevolmente la vicenda
tra l’altro nell 86 85 86
ricordo che accade che per fare le
famose strade di scorrimento per
eventuali fughe dal dal bradisismo si
volle si voleva ingrandire via
scalandrone e naturalmente si accorsero
di questa cavità che io avevo già
ovviamente già da lungo tempo segnalato
la sua di nelle sale naturalmente questi
fecero dei lavori senza rendersi conto
senza invitare nessuno senza chiedere
niente e pensavano di risolvere il
problema buttando camionate di cemento
per chiudere questa per riempire questa
cavità
quando poi ci accorgeremo di questo e
andammo con questi tecnici della quest
opera viaria vedere all’interno si è
reso conto che faccia in cui ci
sarebbero mai riusciti a riempire quelle
norme carità la cosa fu bloccata meno
male però purtroppo tutto questo
significa praticamente la perdita del
tratto terminale cioè dell’ultimo tratto
della galleria che era ancora
percorribile e che oggi infatti non c’e
piu
e a questo punto ripeto
si è arrivati alla pubblicazione
dell’iscrizione del 97 iscrizione dice
la ripeto appunto perché non è semplice
da leggere e asus ad aperta in
un’applicazione per aperto quindi asus è
una presa d’acqua una presa d’acqua
aperta poi si legge permesso quindi su
permesso e cura a cottura di un curatore
acque august e che il cui nome non è
completamente leggibile ma che penso si
possa integrare come decimos sa trius
reaganiano e poi c’è naturalmente la
data che quella che oggi ci tiene qua
cioè il terzo giorno prima delle calende
di gennaio con i consoli junio blesio
che poi per un errore per junio bla
insomma siamo facile da dire poi serra
cioè servio e si legge poi solo lenta
quindi lentulo questi due sono i consoli
ordinari del 10 del 10 dopo pisa e
quindi noi sappiamo che nella seconda
metà dell’anno
l’acquedotto del 10 dato tutto era già
in funzione ovviamente naturalmente la
galleria stradale
come abbiamo già detto preesiste e
preesisteva a questo atto a questo
intervento che semplicemente segnalava
che tramite il permesso del curatore
area ue veniva concessa la possibilità
di ri apriti prende di fare una
diramazione dalla trama principale
dell’acquedotto per rifornire ovviamente
ville o altri utenti che erano a valle
quindi chiaramente sappiamo tutti che
nell’aria del lupino vi erano numerose
ville anche di personaggi senatori
cavalieri quindi personaggi di
importanza e su questo però sulla
competenza del corato rape rosse
torniamo tra breve perché è un problema
non da poco tradotto e a questo punto
diciamo la galleria invece chiaramente
preesisteva e molto probabilmente
rientra in quelle grandi
che furono fatte da agosto e alle pagg
anzi da ottaviano ancora non agosto e il
pad orante la guerra civile contro sesto
pompei
sappiamo delle grandi gallerie costruite
in quegli anni e la sistemazione del
porto giulio che avevo in quel caso in
quel momento funzioni militari e quindi
si spiega bene come una galleria
stradale consentisse appunto di arrivare
dallo prino abbaia e in gallery e quindi
c’è una zona protetta e rapida rapida
lungo questa strada poi appunto un
ventina forse più una parte una trentina
d’anni dopo si fece questo intervento a
cura del corato approccio naturalmente
chiaro quando noi abbiamo festeggiato il
nel 2010 il 30 dicembre il bimillenario
dell’acquedotto ovviamente sapevamo
tutti che non era il bimillenario ma era
più del bimillenario perché l’acqua è
tutto ovviamente esisteva già e esisteva
probabilmente già da diversi anni
perché dico questo perché abbiamo due
date fondamentali il 12 avanti cristo
che la morte garitta quando con una
ditta proprio lui che volle lo
spostamento della flotta militare dal
porto giulio a mi sento
e siccome già nel 12 avanti cristo il
trasferimento era stato fatto
ciò spiega perché ovviamente acquedotti
arrivato fino a miseno alla grande
piscina mirabile quindi chiaro che noi
dobbiamo immaginare che già era la
flotta spostata a misano quando il
l’acquedotto è stato completato e
portato alla piscina miale naturalmente
ci abbiamo poi un termine posto quella
cioè il nome di acqua augusta non poteva
essere acqua augusta se a ottaviano non
fosse ancora stato insignito del titolo
di house che lui ebbe soltanto nel 27
tanto è vero che l’acquedotto di venafro
che fu fatto prima e acqua giulia
e invece poi naturalmente nel caso
nostro
qui abbiamo una prodotto molto molto più
grande l’ha prodotto di venafro aveva
prodotto di una città della polonia
augustea ma di una colonna
invece qui abbiamo un acquedotto come
stato già detto su scala regionale e
questo pone le grandi problemi
sull’amministrazione stessa di questo
acquedotto che vedremo subito quindi noi
possiamo dire che questo acquedotto è
stato costruito tra il 27 e il 12 avanti
cristo
in questo quindicennio non sappiamo se
sia stato necessario 15 anni di lavori
i romani hanno molto rapide così
sinceramente anche se bisogna dire
sappiamo bene che come è stato rilevato
da tutti e tutti quelli che l’hanno
studiato hanno avuto la straordinaria
meraviglia da questa opera veramente
straordinario non solo per lunghezza
mater complessità di percorso tutti lo
sappiamo e quindi riuscirò a fare i non
moltissimi anni è stato davvero uno
sforzo notevole ma sappiamo quale
capacità di organizzatore aveva avuto
questa è un’opera imperiale voluta e
fatta dal dall’imperatore ovvio che come
sapete ci teneva aveva moltissimi
interessi e nell’area flegrea e ci
teneva moltissimo alla campania e in
particolare all’area presente
ricordiamo che potevo ii fu colonia
austero c’è bisogno di ricordarlo
ricordiamo comunque come anche come ebbe
una splendida fioritura di monumenti
proprio sotto augusto anche per il
legame naturalmente che augusto aveva
come il punto di apollo perché questo
lasciamo perdere
allora andiamo invece dopo aver brevi
cose
volevo passare un momentino all’aspetto
dell’amministrazione
ora mi sono posto un problema e questo
naturalmente è un problema che posso
dire posso domandare anche a maurizio
barracco che ha fatto l’amministratore
di un acquedotto di queste dimensioni
possiamo immaginare che il corato acque
august nominato vi conosciamo curatori
sapevo se soltanto dalle tipografie di q
tel
ma la cosa
sembrerebbe quindi che il curatore poi
così esisteva solo a poter dichiarare
non era così
e il motivo è questo è presto detto
perché l’epigrafia voto lane è molto
ampia e quindi abbiamo la possibilità di
conoscere molti curatore saperi ma poi
mai essere che ho curato da due buste
fosse da solo a governare tutto la
prodotto e fosse nominato acute voli non
può essere i curatori sacro gusti sono
tutti funzionari del dell’elite
municipale puteolano e previene
impossibile quindi io penso il curato da
proust e in realtà amministrava il
tratto da acquedotto che era derivato
dall acquedotto principale come nel caso
nostro
e naturalmente portava l’acqua altri nel
territorio della città del municipio
della colonia quindi dico ma di miseno
di di potere ed è solo un caso ne
abbiamo tutti i curatori sa queste note
acute
io sono convinto che da volte parte non
riuscirà qualcuno prima o poi il liceo
penso che essendo l’opera fatta a spese
imperiali che un’opera gigantesca
ovviamente non può essere che ci sia un
corato ma per cui sia puteoli che possa
avere l’amministrazione di tutto
l’acquedotto le fonti stavano da bellini
nel territorio a bellino si passava per
tantissimi territori di vari municipi e
colonie e quindi evidente che ci deve
stare un’autorità superiore e questo non
poteva che essere un procurato imperiale
procurato imperiale che inizialmente
poteva essere anche semplicemente un
liberto imperiale e poi naturalmente
probabilmente dall’epoca di domiziano di
traiano deve essere diventato un
[Musica]
procurato al di rango equestre come è
successo in molti altri campi
dell’amministrazione imperiali e noi
abbiamo anche una piccola prova di
questo cioè di recente nel 1000 diciamo
quando è stato fatto la galleria tra
piedigrotta e fuorigrotta nel 1888 fu
rinvenuto
un tratto dell’acquedotto e fuori minuti
dei graffiti importantissimi di recente
graziano ferrari e la lavagna hanno
cercato vanamente di riuscire
identificare esattamente il loro di
questi benedetti graffiti perché
avrebbero un’importanza topografia
straordinario ma purtroppo il tentativo
è fallito perché di questa di questo
tratto esattamente non abbiamo più
contezza non siamo più in grado di dirlo
però sappiamo una cosa che questo nel 66
se non ricordo male quindi sotto nerone
quindi siamo una cinquantina d’anni dopo
questo ha prodotto fu controllato da
questo servo imperiale che era servo
dell’imperatore e nello stesso tempo
servo deliberto imperiale e ad un meno
antoniano pennuti becketts claudius
liberto dell’imperatore
quindi è questo probabilmente dovrà
essere il procuratore imperiale che in
quel periodo
doveva gestire l’intero chiaramente poi
c’erano i singoli oratores municipali
un’altra prova che l’acqua appena usciva
dal condotto principale è vivente veniva
nelle nei condotti municipali diciamo
così diventava di proprietà delle delle
città l’abbiamo dalle fistole acquari
abbiamo per esempio delle fisso e
acquari aq ma dove si dice che l’acqua è
pubblica un po ma no rom
quindi è diventata cosa pubblica della
repubblica di roma non è più imperiale e
questo spiega quindi anche la diciamo la
gestione di quest’acqua a cura dei
magistrati municipali quindi il sistema
di amministrazione di questo acquedotto
era molto complesso abbiamo una gestione
centralizzata e questo è confermato
dalla famosa lapide trovata appunto a
serino quella di costantino ricordata
anche da maurizio barracco perché nel
324 come ricordo si ricordava e fu fatto
con grande restauro
naturalmente io direi la l’onda incuria
di cui parla e vetusta di cui parla
costantino non bisogna mai prendere
troppa la lettera perché girare questi
ovviamente cercavano di aumentare quella
l’importanza del lavoro che avevano
fatto è però è credibile che un
acquedotto che come tutti sanno è un
prodotto va mantenuto continuamente
perché basta rule per perché questo
venga danneggiato per cui basta una
rottura da una parte e tutto
l’acquedotto va in malora e quindi è
molto credibile questo restauro di
costantino
del resto noi ne sappiamo abbiamo avuto
già nel terzo secolo un restauro questo
però un restauro soltanto a livello
municipale un corato ora queste di
pozzuoli resta una specie su due per
giunta a spese sue
un tratto di acquedotto ma non del
prodotto centrale ovviamente madri
acquedotto del del tratto de di
derivazione dell’acqua fino al castello
marco e della della città di potenza e
ripeto nell’iscrizione di costantino
c’è un proposito sud perfettissimo cioè
di rango equestre che proposito della
dell’acquedotto del dl seri come la
prodotto della della pausa quindi anche
all’epoca di costantino ovviamente c’era
un amministratore di rango equestre
centrale diciamo da impiegare e la cosa
è confermata da una costituzione del
codice di auto siano che noi conosciamo
il cosiddetto piano della fine del iv
secolo quindi siamo una settantina
d’anni dopo la iscrizione di costantino
che anche in questo caso si ricorda che
l’ha potuta avuto bisogno di grandi
restauri quindi chiaro dopo 70 anni e
bisogna restaurare ancora e anche in
questo caso il restauro è fatto a cura
del diciamo delle spesa spesa pubblica
diciamo dell’imperatore
quindi è chiaro che anche in quel caso
era un’opera pubblica di importanza
centrale e quindi amministrata al centro
ora questo è quanto si può dire
sull’amministrazione quindi ritengo che
questo sia una parte importante del
perché ci fa capire meglio come venivano
gestiti questi grandiosi accaduti tra ti
ripeto un acquedotto della grandezza di
quello della co augusta praticamente
nel mondo romano non ha confronti tutti
gli altri a tutti che noi conosciamo
sono molto più limitati e quindi la
gestione e la manutenzione era molto più
semplice e veniva fatta spesso appunto a
livello locale per esempio mi ripeto che
l’ha prodotto di ben altro che un
prodotto importante lo si tatua giulia
beh quello è un acquedotto fatto sempre
da un da ottaviano non ancora usto fatto
per la sua colonia di venafro
quindi è una prodotto però te serve
soltanto a quella città quindi molto
piccolo eppure augusto volle
assolutamente fare 1 1 e dictum che in
cui stava a controllare esattamente
tutte le compete tutti quelli che
dovevano e come bisognava poi
amministrare questo
questo ha prodotto tutti diciamo gli
spazi che doveva essere riservati al
percorso dell’acquedotto tutte le cose
non si potevano fare nelle vicinanze
l’acquedotto ovviamente per sempre
costruzioni o altri interventi umani che
potessero danneggiare il percorso da
quelli e competenti erano i magistrati
ma è evidente che tutto questo non si
può portare come esempio ovvero un
acquedotto così vasto e importante sarà
regionale il veto come quello di un tabù
states e l’ing io penso non voglio
suonare i tempi che promesso a ferrari e
quindi per me è sufficiente grazie
grazie professore sufficiente anche per
noi nel senso soddisfacente viste
sufficiente come al solito ascoltarla
insomma abbiamo letto che l’iscrizione
questa data il 30 dicembre è il motivo
per cui ovviamente siamo qui oggi ma ho
scoperto pochi minuti fa che c’è anche
una felice coincidenza con il compleanno
di qualcun altro e quindi mi fa piacere
invitare graziano ferrari presidente
dell’associazione cocceio e raffaella la
magna vicepresidente dell’associazione
coach serius anche qui parte della
famiglia marco anche se si occupano
lavoro negli altri luoghi ma insomma c’è
una forte complicità che li vede attivi
su vari fronti e quindi oltre a dargli
la parola a questo punto facciamo auguri
di buon compleanno a raffaella i pc
diamo con allegati a tutti condivido
schermo così vediamo poco dal vivo anche
la cavità e il suo ambito ecco ci siamo
è perfetto
siamo questa è la galleria di
scalandrone di cui appunto il professor
camodeca ci ha raccontato poco la storia
della prima coperta ed è veramente
interessante rilevante non ha le
dimensioni a estrose delle grandi
gallerie flegree ma alle sue decisamente
particolarità a me piace sempre
sottolineare anche che questo è il
colore flegreo ai tuffo e il giallo tufo
bene all’epoca e l’associazione croce
ius non c’era l’abbiamo costituita solo
tre anni fa ma operavamo da speleologi
in ambito archeologico da diversi anni e
si è creata questa situazione che ha
portato a costituire questo evento è
oggi il cool curiosa nei che celebriamo
il decennale di un bi millenario
ovviamente il bimillenario e molto e
molto piu importante
bene ecco questo è il contesto
geografico quindi siamo sul lago lucrino
e sulla sinistra vedete appunto la
galleria in verde è il tratto che
possiamo esplorare attualmente mentre in
giallo ci sono il traffico e riteniamo
esistano ancora ma che non siamo ancora
riusciti a esaminare a esplorare
direttamente noi questo facciamo
azioni teleologiche in ambiti
archeologici di interesse archeologico
in particolare ecco questo era lo stato
della galleria all’atto punto di queste
ricognizioni e all’epoca la dottoressa
paola mid in nero era la responsabile
dell’ufficio di bahia ci aveva appunto
chiesto di ritrovare la galleria
intuizione proprio con l’obiettivo di
salvare l’iscrizione portarlo all’inter
salvarla non era possibile perché è
incisa nel tufo direttamente da parete
grazie ad are in abc ora vicine è stato
possibile creare invece delle
riproduzioni e quindi l’obiettivo finale
è stato ottenuto e anzi credo il
professor camodeca avuto la possibilità
anche di riesaminare iscrizione in
contesti meno impegnativi
ecco purtroppo questa galleria ha avuto
veramente una storia molto tormentata
come gia il professor camodeca
anticipato per cui alcuni dei le
prosecuzioni che loro avevano
riscontrato attualmente non sono più
percorribile dovremmo impostare dei
lavori di un certo di un certo di una
certa portata per rimuovere i
riempimenti che sono stati accumulati
nel frattempo in più noto dalla cronaca
che pochi anni fa c’è stata c’è stato un
contenzioso sulla strada esterna quindi
non abbiamo più potuto fisicamente
entrare ma nel frattempo la galleria
proprio questa è stata utilizzata per
creare una coltivazione di marijuana e
quindi c’è un procedimento giudiziario
in corso che ovviamente non agevola le
ricerche
speriamo ovviamente in un prossimo
futuro di concerto con tutte le forze
interessate di poter riprendere il
lavoro
ecco questa è la situazione proprio
della dell’iscrizione che vedete in alto
è
della wto se quindi questa presa d’acqua
che è questo cunicolo largo 72 cm alto
un metro e dieci che dal fianco di
questa galleria carrabile si inoltra
verso verso l’acquedotto e qui abbiamo
già visto l’iscrizione con la sua
rilevanza epigrafica bene noi quindi
abbiamo potuto ritrovare la galleria
abbiamo realizzato una prima
documentazione che è un rilievo di
carattere speleologico quindi con alcune
caratteristiche di essenzialità poi
l’architetto repola ci mostrerà cosa si
può fare invece con le tecnologie
avanzate però chiaramente questo ha
costituito una prima base su cui su cui
operare
ecco questo è il contesto visto
sostanzialmente in sezione quindi vedete
il lago lucrino alla base si intuisce la
strada che era stata appunto aperta al
tempo del bradisisma che va in salita da
sinistra verso destra mentre la nostra
galleria andava in salita da destra
verso sinistra e la parte in ocra e
quella che abbiamo potuto documentare
riteniamo quasi certa l’esistenza anche
delle parti in viola come si è detto
mentre in azzurro è tratteggiata
all’ipotesi di corso di questo spero di
acquedotto bene però l’iscrizione ci
parlava dell’esistenza dell’acquedotto
ma non lo vedeva nel frattempo ecco
queste sono immagini che poi
dell’architetto repola ci illustrerà
anche meglio di questa operazione
progettata proprio per realizzare le
riproduzioni dell’iscrizione vedete
raffaella con il laser scanner mentre
sulla destra e la squadra operativa che
eseguì il rilievo dell’iscrizione
ecco l’acquedotto stavo dicendo nel
cunicolo il cunicolo era intasato di
terriccio di terriccio shore
e non c’era evidenza dell’acquedotto per
cui abbiamo realizzato un piccolo saggio
per verificare effettivamente le
caratteristiche morfologiche e questo ci
ha dato conferma perché come potete
vedere in questa immagine
il fondo di questo cunicolo quindi sotto
il riempimento si nota bene l’intonaco
idraulico il rivestimento caratteristico
appunto di questi specchi di acquedotto
all’interno di questo house quindi
condotti ma in discesa si intercetta lo
speco di acquedotto da destra verso
sinistra però era davvero completamente
intasato di questi di questo riempimento
e sulla sinistra era molto intasato
sulla destra ci lasciava speranza di
poter aprire la prosecuzione lo abbiamo
fatto
e in effetti abbiamo potuto esplorare 57
metri di condotta
come vedete è piuttosto ristretto
anzi l’immagine di sinistra e dove già
ci si viaggia a quattro zampe
il il fondo è costituito da quei
ciottoli tufacei verosimilmente in buona
parte portati dalle alluvioni storiche e
verosimilmente in buona parte causate
dall’eruzione di monte nuovo e
ricordiamoci che montenuovo eruzione
avvenuta nel 1538 si trova proprio di
fronte
mi piace ricordare che mentre le
strutture di superficie in genere
subiscono i terrificanti danni da eventi
del genere
il sottosuolo è molto più resiliente e
abbiamo la fortuna di poterlo esplorare
magari con difficoltà ma tipicamente in
ottime condizioni
ecco ne approfitto per sottolineare che
in questi anni che sono passati abbiamo
avuto la possibilità e la fortuna di
esplorare nuovi tratti dell’acquedotto
augusteo soprattutto all’interno del
parco
delle terme di baia e in altri luoghi
flegrei
ma ci siamo molto anche interessati dei
condotti di drenaggio proprio come
accennava il dottor de pasquale pascale
che sono le due mission corretti della
società abc ecco sempre in ambiti
relativi al parco archeologico dei campi
flegrei
stiamo esaminando dei condotti di
drenaggio tanto a bahia quanto
l’anfiteatro flavio e sono veramente
delle opere meravigliose degne davvero
di studi ingegneristici
ecco questo è invece in pianta il
risultato finale quindi la galleria come
la conoscevamo in verde quella che
possiamo percorrere ma in più quel
budello verdino è il tratto di
acquedotto che abbiamo potuto esplorare
e vorremmo tanto poter proseguire perché
davvero ci sono molti fronti numerosi
fronti di di possibili di potenziali
prosecuzioni io adesso vorrei lasciare
la parola raffaella perché perché questo
evento dell’esplorazione è stata
sostanzialmente la sua prima
esplorazione importante e rilevante e mi
piacerebbe ci raccontasse le sue
emozioni tanto nell’esplorazione quanto
nella celebrazione poi che è avvenuta al
castello di baia il 30 di dicembre con
questa torta monumentale
intanto vi ringrazio e proseguiamo
oppure
graziano e soprattutto grazie a tutti
per gli auguri a io mai avrei pensato di
trascorrere un compleanno di 40 anni con
una torta bellissima monumentale con
tante persone tanto momento di cultura
soprattutto in un compleanno che
normalmente viene considerata un periodo
così festoso e di scarto di regali
invece niente più bello della
condivisione e e poi di riuscirlo a
riproporlo dieci anni dopo
aggiungendo però le nuove emozioni
perché come diceva graziano per me è
stato un battesimo delle esplorazioni
bere speleologiche e ho cominciato con
con graziano con le grotte a mare
insomma quindi è una cosa un po diversa
e trovarsi nello stretto nella nella
nella in pieno polvere e soprattutto
senza sapere dove usciva e se si poteva
tornare indietro di testa o di piedi e
allora diventava diventare una cosa
avventurosa però mettere le mani sopra
un pavimento mai mai esplorato devo dire
è stata un’emozione indiscussa
meravigliosa ciò ancora lasciato le mie
palline infatti gli arrivisti dopo dieci
anni come ancora non ci fa precisano
ancora e poi queste emozioni insomma
sono diciamo si sono modificati
ovviamente in dieci anni abbiamo fatto
esperienza però devo dire in l’emozione
della scoperta rimane perché anche di
recente quando si è capitato di trovare
un nuovo tratto
e il direttore lo sanno
nel parco di bahia insomma l’emozione
della scoperta del nuovo
dell’inesplorato del mai visto da
nessuno si ripete quindi è un momento
veramente che fortunatamente possiamo
ripetere almeno da questo punto di vista
noi continueremo nei continueremo con
gioia grazie grazie al supporto che è il
parco ci continua ci continua a dare
benissimo no grazie a voi il direttore
lo sa anche perché esa con estremo
così questa immagine chiudo ringrazio e
voglio ringraziare in particolare
nominativamente rosario variale che
all’epoca ci ha veramente dato una
grande mare che ha promesso che
continuerà ancora a darcene anche nel
prossimo futuro
grazie vi restituisco la linea grazie
grazie grazie grazie raffella ancora
auguri sono così stimolanti e sempre
così viene ovviamente non soltanto del
piacere della scoperta ma anche della
volontà della restituzione di quel
piacere che con l’associazione coach
musco nei miei colleghi archeologi
l’altro c’era tra i commenti il dottore
enrico gallocchio che ci salutava dal
serino per suoi motivi personali alle
sorgenti ovviamente della nostra storia
e mi piace ricordare e salutare anche
daniele de simone che è qui virtualmente
con noi ci sta seguendo e ha commentato
ci saluta e anche lui è una persona un
archeologo che ha lavorato per il parco
e che continuerà speriamo a sviluppare
la sua progettualità anche all’interno
dei nostri luoghi e dicevo la
restituzione ci piace pensare che queste
ricerche possono e stiamo lavorando per
diventare anche un offerta
ovviamente particolare di nicchia se
vogliamo di un parco ipogeico che si
possa visitare nelle condizioni di
sicurezza ma che possa consentire di
fare
ovviamente da coloro che se la
sentiranno quello che descriveva
efficacemente raffaella cioè quel
piacere quella sensazione di sentirsi
protagonisti di una piccolo pezzo di
mondo che in quel momento è tutto tuo e
ti puoi godere da protagonista quindi
grazie a voi per il vostro lavoro
andiamo adesso a scoprire come la
tecnologia grazie a questa felice
sinergia ha supportato le vostre
acquisizioni di conoscenza un’altra
volta all
devo anticipare che l’architetto neo
fondo regola che ho incontrato oggi come
partecipe di questa avventura realtà già
conoscevo come complice meglio
collaboratore di diverse iniziative che
nel parco archeologico stiamo portando
avanti quindi l’ennesima volta mi è
piaciuto vedere che c’erano queste trame
di anche di affettività di relazioni che
stanno andando avanti nel corso del
tempo grazie leo fondo regola
ricercatore iniziato gli studi suor
orsola benincasa che adesso ci
racconterà come è stato trattato questo
contesto ipogeico dal punto di vista
della sua restituzione grafica
io pongo non ti sentiamo salve adesso si
perfeziona ora mi sentite così pronto
city sentiamo ci sentiamo solo
leggermente piano si riesce a parlare io
ho avuto un problema di connessione
non so se ho avuto il direttore se non
mi sentite mi fate cenno in maniera tale
da cambiare rete
vuoi arrivare nella regione perfetto
allora provo anche a condividere lo
schermo ho presentato una preparato una
piccola presentazione
spero la vediate fabio la vedete si puoi
proseguire ok perfetto benissimo e sono
innanzitutto molto molto felice
ringrazio tutti ringrazio raffaele
perché piacere di considerare alcuni
aspetti della ricerca che stiamo
conducendo degli ultimi anni e in
particolare con dio questa sensazione
strana di considerare il tempo in
maniera totalmente differente
ripensando un po le cose fatte
ho avuto la sensazione di di lavorare su
un qualcosa di molto antico pur essendo
trascorsi i soli 10 anni
raffrontando mi con le procedure con le
tecnologie utilizzate
avevo la sensazione di avere a che fare
con qualcosa di molto vecchio poi invece
di colori ricollegando questo tempo al
tempo della mia vita
di fatto è una e un lasso di tempo breve
e ciò mi ha lasciato pensare come le
tecnologie stanno proprio trasformando
fortemente il senso delle cose che
facciamo all’interno della nostra storia
personale
e quindi ripercorrere con calma mi ha
fatto anche ripensare ad alcuni spunti
alcuni stimoli alcune confronti che
abbiamo avuto con graziano raffaella con
la dottoressa miniero soprattutto col
professor camodeca perché fino ad ora è
stato discusso molto del dell’aspetto
legato alla allo studio dell’iscrizione
alla comprensione della galleria però in
quel tempo mi ricordo che affrontammo
con con grande intensità anche il tema
proprio della valorizzazione di questo
luogo tanto è vero che quando
presentammo il lavoro questa è la prima
slide della presentazione di allora noi
facemmo anche un attentissimo lavoro
sulla scelta dei caratteri della grafica
della comunicazione e tutto il processo
tutto il percorso tecnologico fu pensato
proprio per collegare la ricerca
scientifica alla divulgazione in qualche
modo e poi anche alla musealizzazione
all’interno all’interno del museo e
quindi si pensò di effettuare un rilievo
tridimensionale non solo dell’iscrizione
ma dell’intera galleria innanzitutto e
si volle anche utilizzare una tecnologia
fortemente innovativa per l’epoca
infatti noi noleggiamo e poi per
renderlo più per prestazionale uno
scanner la luce strutturata questo
scanner fu utilizzato per la prima volta
sul patrimonio culturale era una
macchina che era stata progettata per
l’industria in particolare l’industria
delle macchine delle autovetture e noi
facemmo modelli con il mio amico collega
massignano nuccio facemmo una serie di
tecnicamente detti accrocchi al fine di
poter ottenere il massimo risultato in
termini di risoluzione di una superficie
così complessa come quella
dell’iscrizione quindi di fatto montammo
la telecamera
il proiettore su una luce un asse di
alluminio che realizziamo noi grazie a
degli artigiani di rua catalana
proprio per poter ottenere la
risoluzione ideale in termini di
dimensione acquisite della superficie e
di risoluzione e riusciva ad ottenere
dei risultati estremamente interessanti
facemmo 65 posizioni di presa
tutte separate tra di loro in maniera
tale che si sovrapponessero abbastanza e
che riprendessero le varie facce delle
varie lettere dei vari caratteri e poi
effettuammo una articolatissima
procedura di collegamento di tutti
queste parti verificando sempre la
corretta corrispondenza geometrica tra
tutte le porzioni di superfici e alla
fine genera un’unica nuvola di punti
allora di grandissime dimensioni
rispetto a quelle che normalmente si
potevano gestire e da lì mettendo in
sequenza tanti piccoli computer riusciva
poi a produrre anche una una mission un
modello poligonale ad altissima
risoluzione che ci servì per due cose
innanzitutto per fornire al professor
camodeca delle viste dell’incisione in
maniera tale da trasformare da spostare
la luce radente e caratterizzare meglio
l’iscrizione tra l’altro ricordo ancora
quando mostrano a camodeca la
possibilità di vedere da dietro
l’iscrizione cosa che risulta non so se
professore lo ricorda che lui molto
interessante questa cosa c’è
noi li ribaltammo la superficie in
maniera tale da mostrargli un lato
oscuro di fatto non naturale
dell’iscrizione muovendo poi le luci o
possibile anche tirar fuori meglio i
caratteri della iscrizione e
successivamente realizzammo un modello
tridimensionale per la stampa che fu poi
passato ad una società di flumeri per la
riproduzione era una società questa
impegnata nella realizzazione di grandi
eventi quindi aveva una macchina molto
grande e idonea per le dimensioni della
nostra iscrizione
eppure si dotò di utensili che vedete
qui in questo caso molto più minuti al
fine di conservare la risoluzione al più
possibile risoluzione dei nostri modelli
che erano su millimetrici
era al di sotto del decimo di millimetro
un’accuratezza del nostro modello e
quindi riuscimmo in maniera sperimentale
a gestire questi modelli grandissimi
ottimizzarli per questa macchina
effettuando un processo di lavorazione
molto lungo qui vedete il modello prima
di essere rifilato è quella ma la
macchina lavora o per ben 72 ore di
seguito per ciascuna copia per poi per
poter produrre diciamo il modello
tridimensionale accurato sono ancora e
linea mi sentite
pronto fabio c6 juventus ok abbiamo
ascoltato rendono il riscontro vedo solo
la plata le animazioni quindi ti abbiamo
seguito perfettamente allora proseguo
prosegue per mostrare poi quel lavoro
che fu fatto sulla sulla galleria sempre
d’accordo con graziana rossella con
tutte le persone che intervengono
progetto quello di documentare il più
possibile con la massima risoluzione
possibile anche il tunnel
caratterizzando anche da un punto di
vista superficiale quindi ponemmo la
macchina né in quei punti in cui c’erano
delle sezioni delle aperture oppure dei
crolli proprio per poter in qualche modo
fermare congelare quella quella grotta
all’interno di un modello digitale una
sorta di dna per poi far che cosa per
studiare per approfondire le ricerche
che grazie ad una fiera stavano facendo
ma soprattutto per immaginare una
possibile fruizione musealizzazione di
questa di questo luogo allora ecco
questo fu il modello che realizzammo
ancora una volta molto molto grande in
dimensioni per diciamo per i modelli che
solitamente allora venivano utilizzati
ma perché fu fatto così tanto importi
così tanto di dettaglio il modello
perché volevamo realizzare questo video
che poi di fatto facemmo un video che
partendo dalla nuvola di punti del
contesto del cratere ecco potesse in
qualche modo spiegare anche la relazione
che c’era tra il cratere e il la
galleria in tre dimensioni indicando
anche il punto di ingresso
ecco in questo punto e poi una volta
all’interno della del tunnel mostrare la
texture la qualità superficiale la
caratteristica di questo tuffo che era
bellissimo cioè entrando in questa
grotta ciò che si notava era la bellezza
di questo di questo tuffo
intenso nel colore ma soprattutto poi
vivo si vedevano ancora i segni di
lavorazione poi c’era questo
quest’apertura questa iscrizione quindi
era molto suggestivo e quindi
effettuammo anche una procedura di
acquisizione delle texture che qui
vedete mappate sul modello ad altissima
risoluzione e vedete per restituire da
un lato un modello estremamente
fotorealistico e nello stesso tempo
poter avere una matematica di questa
grotta utile per effettuare dei futuri
ancora futuri purtroppo progetti di
musealizzazione perché avere la
superficie di questi luoghi ci
permetteva che ci potrebbe permettere
ancora ad esempio di simulare la
propagazione dei suoni
oppure il passaggio del vento e quindi
trasferire le emozioni il se la se le
sensazioni che abbiamo avuto noi nelle
essere lì dentro ad un pubblico molto
più vasto attraverso degli spazi
immersivi perché era veramente avevamo
la sensazione come diceva raffaella di
essere di essere dei privilegiati in
quel momento e quindi vedete realizzammo
ulteriore modello in frame qui dove per
dare la sensazione di questi scrosci di
luce che probabilmente gli antichi
romani avevano avevano potuto in qualche
modo progettare ad hoc per per lo studio
la sequenza sia del della luce che per
il passaggio dell’aria e questa la slide
finale di quella presentazione che
appunto fu realizzata dal dall’equipe di
assa studio coordinato da me e da
massimiliano musso
ora siamo di nuovo lì ricordava il
direttore che
siamo per fortuna conducendo dei lavori
che ci vedono diciamo accomunati da una
grande passione
e allora proprio negli ultimi giorni
prima del recente lockdown abbiamo
effettuato in collaborazione con la
federico ii il dipartimento di scienze
della terra con il di star un primo uni
un avvio di uno studio della santa baia
e in quest’area abbiamo pensato di
mettere in piedi una metodologia di
intervento che tra l’altro stiamo
insieme al parco sperimentando aq ma di
ricerca fortemente scientifiche di
produzione i dati rigorosi e già
predisposti da un lato allo studio dei
contesti anche attraverso tecniche di
diagnosi molto avanzate che noi
svolgiamo appunto insieme al di star ma
insieme ad altre università
intendendo avendo come obiettivo una una
fortissima è strettissima cooperazione
tra le università che operano nell’area
perché l’idea di condividere il know how
come diceva il dottore pasquale ii credo
sia un fortissimo una fortissima
potenzialità per la valorizzazione il
patrimonio culturale e dall’altra parte
siamo insieme al parco valutando di
utilizzare questi dati per delle mostre
per un per per dei percorsi fruitivi di
fruizione che però utilizzino la ricerca
scientifica e il dato della ricerca
scientifica in termini estetici
comunicativi
il dato i dati tridimensionali come in
questo caso vedete il modello
tridimensionale di una porzione di bahia
sono di per sé belli ma hanno delle
potenzialità che solo raramente vengono
sfruttati appieno l’obiettivo che noi
vorremmo in qualche modo realizzare
insieme al parco è quello di cogliere
l’estetica e il valore artistico di
queste informazioni per coinvolgere chi
soprattutto i giovani i giovani che
hanno una fortissima dimestichezza
con queste tecnologie quindi
l’intenzione è quella di qualche modo
[Musica]
scendere
cerco di ritornare ecco qui così milito
e sono sicuro di essere affrontato e
costruire un linguaggio g di
condivisione della ricerca scientifica
stabilendo un ponte con le nuove
generazioni che invece sta trattando
alla commissione sono accese e
soprattutto su una esposizione di torio
quindi spero che quei quel quelle idee
maturate dieci anni fa possano ora avere
un core avere corso soprattutto avere
anche una sede
secondo me i campi flegrei si prestano
benissimo per poter ospitare poter
divenire un vero e proprio laboratorio
di ricerca sia nel campo
dell’archeologia ma anche delle
tecnologie della comunicazione e della
ricerca tecnologica
un grazie e un grande grazie all’accordo
ci siamo persi qualche secondo
dell’ultima parte della tua relazione ma
era tutto molto chiaro e stati
esprimendo lo ripeto semplicemente cerco
di riallacciarmi rafforzamento di una
situazione in realtà che il parco
conosce ma che l’area flegrea conosce da
anni cioè una gigantesca palestra dove
si sono formate generazioni di studiosi
è che il parco vuole sviluppare ancora
di più secondo appunto le proprie
possibilità e quindi questa
concentrazione che il parco ha ereditato
di attenzione la ricerca sul coma su
baia e anche su pozzuoli il parco vorrà
enfatizzarla nella capacità di essere
appunto da un lato un’antenna che
recepisce quello che arriva dall
accademia quello che arriva dalla nei
centri di ricerca e riesce a condensare
lo ha coagulato appunto in iniziative
concrete e l’altro essere in grado di
essere un antenna invece che trasmette
che restituisce tutto
come dicevamo prima attraverso questo
magma magma è un termine
ovviamente appropriato per il territorio
che ci ospita in continua evoluzione e
che si plasma appunto sulla nostra
dimensione contemporanea la capacità poi
di affrontare queste tematiche
nel contemporaneo cercando di declinare
anche non soltanto tecnologie ma
linguaggi contemporanei è un altro degli
obiettivi che ci siamo dati scomodi
difficili ma altrettanto stimolante e
quindi grazie al mio posto
per quello che ci hai detto ma per il
lavoro che state svolgendo insieme a noi
lavora o però che come più volte abbiamo
detto ha una sua storia il suo passato
non esageriamo un passato prossimo ed è
il passato prossimo che ha visto
coinvolta in maniera decisamente
importante paola miniero che adesso
vediamo insieme a noi e possiamo
salutare più volte è stata chiamata in
causa per puri motivi tecnici viola
anche la regia di questo nostro incontro
e non possiamo essere tutti presenti
nello stesso schermo perché le limitate
potenzialità di questa piattaforma non
ce lo consentono ma adesso è un piacere
vedere paola miniero salutarla e
chiediamo a paolo anche di attivare il
microfono e cosa che ho fatto io per lei
in questo momento ringrazio lei ci porta
un’altra così narrazione di quell
esperienza vissuta dal punto di vista
della sopraintendenza che ovviamente ha
coordinato i lavori di cui stiamo di
stiamo parlando prego paola ai anche la
possibile di condividere lo schermo
grazie per essere con noi allora
buonasera a tutti e spero di riuscire a
condividere un velocissimo power point
riuscite a vederlo si si lo vediamo
vediamo adesso tutte le diapositive
quindi turistica o percentuale di amore
dunque sì è vero sono la memoria storica
ma
serve anche quello i complimenti
complimenti comunque chi mi ha preceduto
e giovani ricercatori perché veramente
mi sento di dire mai come in questo
momento dvd in cui la scienza è così
importante viva la ricerca viva la
cultura viva i luoghi della cultura che
al momento purtroppo sono chiusi e non
visitabili e allora cogliamo l’occasione
per entrare nel museo archeologico dei
campi flegrei e che un nuovo a me molto
caro ho seguito il work in progress
dell’allestimento sin dal dalle
murazione nel 93 con la sala del sacello
degli augustali nel 97 con la sala del
ninfeo di put epitaffio nella torre e
poi a partire dal 2000 con i fondi por
2000 2006 e con un team speciale di
studiosi stefano de caro fausto zevi il
progettista e direttore dei lavori
l’architetto guglielmo abbiamo avviato
il progetto di allestimento dell’intero
complesso che è qui vedete potete
rapidamente seguire con a partire
dall’ingresso un secondo ponte levatoio
nelle sale sui due livelli delle ex
camerate dei soldati e aragonesi poi
refettorio divenute poi sale museali il
salone del rione terra la polveriera il
il don john o come più semplice dire la
fortificazione più antica del castello
dove abbiamo individuato scavando
avviando i lavori di restauro abbiamo
trovato una straordinaria villa romana
sulla quale poi l’intera fortezza è
stata costruita in parte distruggendola
ma in parte anche conservandole
inglobandola quindi in un percorso ad
anello cioè la possibilità il progetto
museale l’allestimento che è stato
realizzato riesce a riesce a percorrere
l’intera superficie della fortezza di
cui adesso vi mostro le sale le cinque
sezioni realizzate la sezione di cuma la
sezione di pozzuoli
la sezione di baia e della villa romana
nel padiglione carabiniere che era ed un
giorno o maschio del castello e poi la
torre nord ovest nella quale appunto
furono allestiti le prime due bellissime
sale museali del 93 n97 fino ad arrivare
all’uscita quindi le sale sono tante di
cui in tutto sono 56 sale museali di cui
al momento le sono visitabili 47 e tanti
sono stati i protagonisti di questa
veramente di questa impresa ne potete
leggere i nomi ma essenzialmente il
coordinatore è stato il professor fausto
zevi le tre università napoletane
l’orientale la figuri co secondo il sun
jean there are la soprintendenza con
paolo caputo questo per quanto riguarda
la sezione di cuma e altre le due altre
akiol org e ricercatrici che hanno
curato
quello che adesso rapidamente vi mostro
i reperti più più interessanti stiamo
entrando nella sezione di cuna vedete il
portico delle maschere e uno dei portici
tardo repubblicana e appunto di cuma
qui c’è il bellissimo fregio dorico
ammeto petri di l’ici
il tempio più antico semitico sotto il
capitolium di cuma una tomba significa
della seconda metà del iv secolo avanti
cristo
una panoramica delle 22 sale romane e
poi ancora le sale di tutele del rione
terra altre 24 con la ricostruzione del
di questo anfratto una grotta del
deserto egiziano dei vari mini nel quale
si rifugiavano durante le ore più calde
mercato rispose orani che controllavano
e gestivano la via carovaniera che dal
sud a petra insomma la giordania ma più
ancora anche oltre conduceva ad
alessandria da lì a pozzuoli pozzuoli il
grande porto di roma e la grande la
città più importante dopo l’urbe stessa
cui augusto ha dedicato che augusto ha
voluto trasformare la città di tufo in
città di marmo con il bellissimo tempio
del rione terra vicino appunto alla sede
del dell’attuale istituzione del parco
archeologico dei campi flegrei qui three
stato ideali tre copie romane di età un
primo avanti cristo agusteo che
riproducono statue greche in bronzo a
destra abbiamo un tipo di core persefone
a sinistra una statua panneggiata il cui
originale risale alla seconda metà del
quinto avanti cristo e al centro la
testa che si chiama athena lemnia ed è
la seconda copia di un originale i fili
aco della metà del quinto secolo avanti
cristo che pausania celebra come una
delle più belle realizzazioni di fidia
della metà del quinto avanti cristo
quindi una pena non belligerante ma un
athena riflessiva pensosa
e qui siamo a quell’ora nella sezione
del rione terra di pozzuoli dove per
l’appunto tutti i capolavori che erano
conservati in visibili nei depositi
dell’anfiteatro di pozzuoli sono stati
sono stati appunto esposti nel museo
usciamo sulla piazza d’arme la
ricostruzione del portico con fi pi li e
cara e cariatidi che si trovava il cui
appunto rico originale doveva essere
sempre su rione terra davanti al tempio
di augusto e quindi ci sarà il
precedente dei mercati traianei
dell’urbe qui di atene
quindi un’imitazione this roma l’urbe
imitate né pozzuoli imita roma quindi
vedete che filo conduttore di storia di
ideologia di propaganda e di bellezza
direi
ora qui entriamo nel padiglione
cavaliere qui un po il mio regno
consentitemelo di dire mi ritrovai un i
resti anche ben conservati di un atrio
tardo repubblicano di una pittura un
affresco che prende un’intera parete lo
vedete qui in secondo stile la prima
volta che un frammento secondo stile
veniva scoperto nei campi flegrei che ha
confronti contro stretti con questo tipo
di motivo della tenda che svela un
edificio a cuspide un tempio
pensiamo a villa dei misteri ecco come
come confronto di altissimo livello
quindi una villa di uno dei più grandi
personaggi tardo repubblicani
dell’aristocrazia tardo repubblicana
cesare lo abbiamo ipotizzato lo abbiamo
scritto
resta naturalmente un’ipotesi
ma la come dire la genialità del
professore zeri è stata quella di aver
voluto allestire la sezione di bahia
quindi i bellissimi calchi bellissime
importanti calchi in gesso romanis
originali greci di bronzo e allestirli
qui in questa villa romana come fosse
appunto la villa del dominus di questo
dominus ricchissimo che aveva una dimora
di così grande prestigio e qui secondo
me c’è il frammento per il quale vale la
pena visitare il museo archeologico di
bari un frammento piccolissimo non più
alto di 25 centimetri un frammento che
fece precipitare il professore settis
più volte a bahia perché era contro il
calco di un capolavoro in bronzo la
rischio di thonet e vedete tra l’altro
l’importante la l’incisione
accuratissima del da barba eccetera
quindi quando si ora si entra nel museo
si vede subito come prima sala adesso si
vede questo frammento con la
ricostruzione dei due tirannicidi che
rappresentano e vediamo adesso entriamo
nella sala che di cui stiamo parlando
dall’inizio
qui siamo nel 2009 non avevo ancora
conosciuto graziano ferrari dunque il
l’iscrizione che conoscevamo perché i
pubblicata dal professor camodeca e
avevamo anche l’avevamo inserita nel
catalogo del museo e nella sezione
introduttiva a questa sala museale ma
non non avevamo ancora trovato i modi i
mezzi per poter acquisirla
io ero entrata un paio di volte in quel
pertugio molto molto faticoso per me
all’epoca ma insomma la conoscenza con
graziano e poi l’e’quipe che sì sì che
appunto è stata costituita e di cui
abbiamo ascoltato le testimonianze di
tutti ecco ha consentito di poterla
l’anno dopo la realizzazione
l’apertura di questa sala ha consentito
di poterla rendere visitabile qui ho
voluto soltanto ricordare gli altri
reperti della sala sono tutte statue
fontane questa qui di pozzuoli
naturalmente siamo nella sezione di
pozzuoli questo è un pilastrino in marmo
rosso antico testa di satiro che faceva
parte di una balaustra che diciamo
delimitava un piccolo ninfeo che che
vicinissimo all’anfiteatro di pozzuoli
che ancora si può vedere anche questa è
la parte superiore di una fontana con
una protome di una divinità egizia una
monet giovane con le corna di rieti e
qui siamo qualche mese dopo il 30
dicembre del 2010 e vedete camodeca
questa sono io
siamo tutti e due un po più giovani che
presenta il il calco realizzato con la
tecnologia laser scanner che che che
repola ha così ben illustrato nella sala
inoltre sono stati esposti due plastici
il plastico di piscina mirabilis ne
conoscete tutti l’importanza il
serbatoio di arrivo dell’acquedotto del
serino e il plastico anzi è il plastico
si del castellum acque di puteoli di
pozzoli e questo è un monumento invece
molto meno conosciuto molto meno
studiato e per la prima volta
realizzando questo plastico che mostra
come l’acqua entrasse dal dalla sommità
di questa torre cilindrica avvolta
coperta volta e poi si veniva incanalata
e nei livelli inferiori dove si diramava
per la città di pozzuoli e infine con
questa immagine che avete già mostrato e
che considero beneaugurante perché siamo
il 30 dicembre di un annus horribilis
e concludo faccio i miei auguri a tutti
voi soprattutto l’augurio di continuare
nella ricerca di continuare a vivere i
luoghi della cultura e adesso
ascolteremo anche del piero talamo le
novità che sono in programma appunto per
il castello di baia e augurio raffaella
che questa tagliando la torta dieci anni
fa forma di piscina mirabilis grazie
paola miniero a questo contributo per
l’importante memoria e paste ray subito
la parola ma già lo vediamo a pier
francesco tavano
come abbiamo già detto collegato dalla
sala dell’acqua del castello aragonese
della musica dei campi flegrei quindi
piero a te a te la parola si allora aree
buonasera è soprattutto auguri a
raffaella visto che abbiamo svelato che
questa è soprattutto il giorno del suo
compleanno e dopo quello che è dopo
tutto quello che è stato detto io vorrei
soltanto fare alcune annotazioni sul sui
dieci anni trascorsi che si potrebbe
dire come si usa a 10 anni trascorsi
pericolosamente in questi dieci anni la
soprintendenza si è trasformata tutto il
nostro
punto archeologico si è trasformato
moltissimo il museo privato ad andare
avanti
devo dire per anni con due triple azioni
e adesso è approdato nell’audio del
parco archeologico dei campi flegrei in
un periodo in cui senz’altro il
direttore sarà d’accordo con me si sta
finalmente cercando di avviare e di
riprendere molte quelle idee mute di
quei progetti lasciati unità di cui
parlava aula minero ora quindi
finalmente stiamo riprendendo e stiamo
portando avanti i programmi
devo dire che non siamo rimasti cerchi
questi anni vorrei soltanto pd a
proposito di quello al quale faceva
riferimento anche il professor camodeca
che le popolarissime vicende della
galleria in particolare anch’io mi sono
occupato negli anni quando appunto
eravamo ancora soprintendenza e vorrei
dire che più che della galleria in se
stessa di tutto il territorio
direttamente circostante che vorrei
ricordarvi è veramente pieno di
strutture monumentali tipicamente
flegrei
aggiungerei per la loro conservazione
monumentalità e quindi già solo la
tutela delle aree limitrofe alla
galleria è stata un’operazione
faticosissima e difficile
a proposito mi vorrei ricordare che in
mezzo proprio davanti tra la strada e la
galeria pasta anche l’acquedotto campano
attuale che incombe su alcune delle dei
grandi strutture monumentali romane
ancora conservate sul versante del duce
quindi una situazione complessa e
veramente difficile da affrontare noi
ora come parco archeologico dei campi
flegrei garante non
non è né competenze quello che dice
occuparci della galleria ma per fortuna
quel filo che si era fatto in modo
spezzato nel lavoro tra territorio al
museo è stato ripreso perché cito ad
esempio anche se non c’è ancora un
progetto per la galleria ma sicuramente
c’è un progetto per tante altre parti
del territorio che sono di competenza
intensa ma che noi come ente dedicato
alla valorizzazione anche possiamo in
qualche modo può muovere e mi riferisco
in particolare a una delle cose che da
un paio d’anni abbiamo ripreso a fare
proprio d’intesa con la soprintendenza e
cioè le indagini nella parte dei regina
del castello di baia quella alla quale
faceva riferimento a una miniero prima
perché se tutta la parte a mare che per
le complessità amministrative sono
competenza della soprintendenza
archeologica bene noi abbiamo d’intesa
insieme con la soprintendenza finalmente
iniziato a indagare anche l’amante amare
sicuramente una delle più interessanti
la parte sotto anche il forte a mare e
quindi pian piano iniziano a ricollegare
e riannodare questi fili a prescindere
dalle appartenenze dalle competenze
strettamente amministrative e questo lo
vorrei dire come fatto positivo e di
speranza perché si fanno progetti che
appunto vanno al di là delle distinzioni
amministrative e invece hanno come
obiettivo delle importanti oggetti di
conoscenza dell’attività che a proposito
in particolare quello che ancora sta
facendo nel museo
vorrei dire che oltre a cercare di
ampliare come qualsiasi museo le
collezioni esposte crisi dice cioè
esporre le novità
marino e come abbiamo iniziato a fare e
poi faremo ancora di più prossimamente
del provenienti da dalle ricerche ancora
in corso nel territorio sia a mare nel
parco sommerso sia a cuma e in generale
alle terme di baia
insomma in tutti i nostri siti ma stiamo
anche cercando di completare questo
complesso ed enorme museo che di cui ora
miniero giustamente con fierezza
raccontava le origini perché è ancora un
organismo in parte spezzato e noi stiamo
cercando di riannodare i fili interrotti
mi fa molto piacere tra le altre cose
dire che si sta lavorando per riaprire
per progettare la mia apertura del
padiglione cavaliere che si sta
finalmente per fare una cosa che a molti
potrà sembrare banale e cioè riuscire ad
accendere la luce dentro questo museo
che ancora non ce l’ha ma soprattutto
quello che a me interessa di idee che
quel grande schema che paola miniero non
fausto zevi con stefano de caro di tutti
schermo ad una costruito di questo museo
lo stiamo cercando ancora di ampliare
non aumentando le sale che sarebbe forse
eccessivo ma permettendo di vedere anche
altre cose di questo enorme complesso le
altre cose quali sono in primo luogo
appunto proprio la villa romana cioè noi
stiamo cercando di costruire degli
itinerari di visita non solo del museo
ma anche di tutto quello che in questi
enormi complessi in questo meraviglioso
complesso del castello di paga cioè e
quindi in primo luogo stiamo lavorando
per costruire la città di vedere la
villa romana perché attualmente nella
vita
non si vende in questo senso vanno tanto
i lavori del padiglione cavaliere già
scavati da paola quanto quelli i lavori
appunto d’indagine a mare poi stiamo
cercando di far vedere la fortezza
militare perché non dobbiamo dimenticare
che questa è fondamentalmente una
fortezza militare che età moderna perché
nasce alla fine del quattrocento quindi
questa fortezza attualmente non è ancora
compresa nel suo ruolo con il territorio
non solo light e strategico con il
territorio ma soprattutto non è compresa
nel suo organismo sul funzionamento e
anche di questo nessuno cercando di
rendere possibile la visita chiaramente
non saranno visite per tutti sempre
nella tua visite a tema ma stiamo
cercando di riaprire le gallerie in vari
punti del del castello esistono di far
tenere le calci quindi si sta lavorando
per ampliare e terzo era una delle cose
che un terzo tema di questo luogo che
secondo me merita un itinerario
specifico e stiamo veramente qui
iniziando a riflettere a conoscere
perché quella delle cose paradossalmente
la più recente è la meno nota del
castello e cioè il suo ruolo ne farà
proprio militare come urbana pronto ci
diciamo che gli orfani guerra
questo è il muro ancora meno conosciuto
è il più recente
noi abbiamo ancora orfani che sono stati
in questo in questo in questo farà
proprio che ogni tanto ritornano in
questo posto con grant e commosso
e stiamo cercando di iniziare a
raccogliere le notizie e soprattutto a
riflettere sulla modalità per far vedere
anche l’orfanotrofio questa sua vita
anche drammatica in qualche aspetto che
è una vita che si è conclusa che è
iniziata alla fine dell’ottocento e
soprattutto fiorita con una grande
istituzione del ventennio quando è stato
tra il 27 e 30 fatto il grande horseman
aprosio ma che è durato fino alla metà
degli anni settanta quindi fino fino
veramente altieri e di tutto questo
siamo faticosamente col direttore ma
anche con china riposizionare con maria
piaci perché di ditte con me la fatica
qui al castello stiamo cercando pian
piano di costruire dei civili libici nei
rari e quindi ampliare in un senso non
semplicemente di aggiunta di oggetti ma
aggiunta di temi che rendano ancora più
ricca e piacevole la visita per adesso
abbiamo detto parecchio vi lascio con la
descrizione bene ma penso che notiamo è
che ormai qui ad un castello è venuto ma
rimane un luogo comunque affascinante
ritrovano la audi
grazie grazie mille piero anche per la
tua diretta dal posto quindi ci hai
fatto vivere quella quell’emozione che
sia
stando nelle sale del castello siamo
andati molto lunghi ma aggiunge reni
piacevolmente lunghi perché
alcune molto piacevole che ci ha portato
un tempo a ricordare le cose importanti
fatte intravedere il prossimo futuro
noi abbiamo coniato questo piccolo brand
che è quello chiusi mano spenti in
questi mesi in queste settimane in cui
il museo è stato chiuso il parco è
chiuso abbiamo continuato a lavorare
nelle progettazioni abbiamo undici
gruppi di progettazioni attive e un
lavoro complicatissimo e al tempo stesso
affascinante nella prospettiva di poter
dare quelle risposte che noi stessi
vogliamo dare il prima possibile
stanno partendo le cose finalmente
quindi avremo modo molto presto di
festeggiare altri altri elementi insomma
di crescita della nostra offerta
culturale sono qui quindi a ringraziare
graziano ferrari e raffaela la magna per
averci dato lo stimolo di ritrovarci e
ritrovarvi soprattutto dieci anni dopo
per ricordare ciò che si è sviluppato
ringraziamo ancora giuseppe camodeca al
professor camodeca per la sua presenza
oggi e per la sua relazione che ci ha
riportato a leggere non soltanto
l’epigrafe ma tutto quello che dentro un
epigrafe si può si può appunto leggere
ringraziamo si è dovuto assentare anche
l’ex presidente di arin maurizio
barracco che ha dimostrato ancora
empatia e vicinanza affettiva nei
confronti del territorio flegreo e mauro
de pascale che invece ancora con noi e
quindi credo è quindi lo aggiungo al
nostro tavolo perché è stato in ascolto
e in presenza e mi piaceva salutarlo
anche così riaccompagnandolo in questo
nostro tavolo virtuale
e a questo punto devo però salutare
scusatemi della scortesia paola miniero
per che però dopo i saluti spegnere b
sulla provinciale per far entrare gli
altri quindi grazie ancora altro essa
miniero per la sua partecipazione
e invece gli accendiamo la presenza che
si è fatta sentire dell’architetto
repola anche con lui ci troveremo presto
a raccontarvi nuove storie del parco
e ringraziamo anche piero talamo e maria
pia cibelli el architetto scibelli che è
lì insieme a piero credo che se abbia
svolto il ruolo di cameramen e oggi e
non soltanto anche di regia esterna come
si potrebbe definirla e ringraziamo
tutte le molte persone che ci hanno
seguito hanno commentato apprezzato
questa nostra iniziativa e diamo gli
auguri gli auguri del parco ormai ci
siamo siamo al 30 dicembre dopo aver
festeggiato una bella e la nostra
iscrizione dobbiamo queste po come
stessi chiudere questo anno vorrei dire
sotto certi aspetti ma chi ci ha
consentito anche di guardare situazioni
da prospettive diverse dovremo farne
dovremo continuare probabilmente a
leccarci le ferite che sicuramente
questo anno ci acea ci ha portato ma non
dimenticarle farne tesoro e iniziare
immaginare nuove prospettive anche nel
nostro nel nostro lavoro con la speranza
che il 21 sia veramente un anno
decisamente diverso e che possa farci
incontrare nuovamente dal vivo anche a
ricordare ea prospettare e proiettare
nuove dimensioni nuove prospettive
lavori sono i miei ma sono quelli del
tutto lo staff del parco archeologico
dei campi flegrei con la speranza di
venirci veramente dal vivo
prossimamente un caro saluto a tutti voi
[Musica]
auguri auguri
arrivederci presto
auguri