Le origini dei cognomi dei sindaci nostrani in Costiera amalfitana
Della Monica di Cetara : Tipico cognome napoletano e salernitano; deriva da soprannomi connessi con legami a vicini monasteri o alla presenza di una religioisa in famiglia originaria.
Prima traccia a Sorrento nel 1600 con Maria della Monica in sposa ad un nobile.
Ceppo a M.te Argentario, Palombara Sabina, Salerno
Capone di Maiori:legato a caratteristiche fisiche (capo grosso), del centro sud, dato ad uno dalla testa dura. Casato con il titolo di marchese concesso da Carlo II° nel 1745; palazzo Capone a Napoli acquistato dal barone Gaspare, detto pure palazzo Vemezia, Persona attiva e curiosa, teme la noia, ama la compagnia e la buona cucina e l’arte
Reale di Minori : dovrebbe derivare da un soprannome legato all’essere stato,ad esempio, RE di una festa o di aver servito nell’esercito o essere tra i servi di un Re o anche dal portamento. Reale è panitaliano con ceppi in Lazio e Campania e Sicilia. Le tracce conducono ad una famiglia veneziana dai grandi meriti. Persona con grande vena artistica, creativa, inventiva, piena di idee.
Milano di Amalfi: deriva dal toponimo milano che ha origine dal celtico-longobardo poi latinizzato in mediolanum (luogo situato in pianura). Persona con personalità sensibile, amante della natura e della vita in tutte le sfaccettature. Si suppone di origine ebraica. Per alcuni è originaria di Mila in Spagna, arrivata a Napoli con Alfonso d’Aragona.
De Martino di Ravello: forma patronimica derivante dal latino Martinus, di cui si ha un esempio nel Codice Diplomatico Bresciano nel 1178- derivante dal dio Marte Popolarità dovuta al culto di san Martino di Tours che aveva dato riparo col suo mantello ad un mendicante. Persona con doti da factotum e dal grande cuore- origine latina
Frate di Conca dei marini :dall’uso di chiamare qualcuno frate nel senso di fratello. Ceppi nel Veneto, foggiano e napoletano. La bibliografia di questa famiglia viene menzionata dal marchese Spreti, raccogliendo manoscritti pubblici e privati – Famiglia iscritta nell ‘elenco nobiliare ed in vari Sedili. Stemma in azzurrio con scala d’argento sostenuta da due levrieri, su una campagna verde.
Amatruda di Tramon ti: da un nome germanico Amaltrud, ceppo calabrese e salernitano. Cognome che si riferisce ad una famiglia di Catalogna, arrivata poi in Sardegna nel secolo XVI°
H a un ceppo nelle zone di Lametia Terme e nella zona di Amalfi e Tramon ti dove negli ultinmi secoli sono stati imprenditori nel ramo della fabbrica della carta.
Guida di Positano: dal longobardo Wildo o Wido o dal germanico Guildo, questa casata fin dal 1000 ha esercitato signoria feudale in alto Casentino; re Ugo nel 927 affidò il monastero di san Salvatore in Alina di Pistoia; il Barbarossa affidò nel 1152 il feudo di Biadrate, Comeri ed Oleggio ad un conte GUIDA.
De Rosa- Laderchi di Atrani: tracce nel Codice Diplomatico della Lombardia medioevale in un atto redatto nel 1177; cognome panitaliano deriverebbe da Rosa utilizzato nel medioevo come un nome augurale e come devozione alla Santa. Capostipite della famiglia Laderchi è Erro da Malpiglio, console di Bologna nel 1173, feudatario del castello di Laderchi in valle Sennio presso Riolo: famiglia tra le notabili di Faenza
Mansi di Scala: un ceppo in Puglia e Campania ed uno a Lucca , la cui famiglia sarebbe originaria della Sassonia. cognome derivante dal termine latino tardo “mansus”, maneio, rimango; il podere occupato da una sola famiglia era il mansus, con l’obbligo di prestazione gratuiita nella ” pars dominicu” della proprietà del loro Signore.
Mansi fu incaricato dei lavori a Cimbrone da Bekett (fino 800): G.M. Mansi, estensore di ” miscellanea novo ordine digeste” edito nel 1761; Caterina Mansi nel monastero con il nome di Marianna, nel 1750 scrive rime per Sabatino Domenico Ceppuni.