Oggi 25 dicembre è nato Gesù Bambino. Dal Cav. N. H. don Attilio De Lisa del Comune di Sanza nella Diocesi di Teggiano-Policastro gli Auguri di un Santo Natale 2020.

25 dicembre 2020 | 00:49
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Oggi 25 dicembre è nato Gesù Bambino. Dal Cav. N. H. don Attilio De Lisa del Comune di Sanza nella Diocesi di Teggiano-Policastro gli Auguri di un Santo Natale 2020.

LE PAROLE DI NATALE: “È NATO PER VOI UN SALVATORE, CHE È CRISTO SIGNORE”
9° giorno della Novena di Natale, 24 dicembre 2020
«È nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,11)
Il Dio cristiano a Natale si fa uomo e questo evento straordinario riabilita la creatura umana e la porta a sognare il Divino, a intravedere l’Eterno. Dio a Natale riparte con la creatura, «L’umano non è più pensabile senza Dio e Dio non è più pensabile senza l’uomo, poiché egli ci ha rivelato la sua trascendenza nell’incarnazione di Gesù Cristo e la sua santità con la sua solidarietà con noi nella vita e nella morte».
Ma a Natale anche noi siamo messi di fronte alla possibile scelta di ripartire da Dio. A fronte di un diffuso senso di sfiducia, di un calo di impegno di civiltà, di una rarefazione di passione per la verità, non serve vivere la festa come un alibi per nasconderci i veri problemi, né indulgere a dolciastre formule beneauguranti, che nulla hanno dell’autentica virtù cristiana della speranza.
Ripartire da Dio significa la messa in discussione dei nostri individualistici punti di vista per allargare lo sguardo oltre di noi. La speranza del Natale è che, finalmente, siamo stati innalzati ad una dignità indicibile di intelligenza, bontà, tenerezza, che solo una colpevole negligenza potrebbe farci ignorare. Avviciniamoci con confidenza al Bambino Gesù, solo da lui il mondo può riacquistare la pace. «Il nostro Salvatore affin di darci maggiore confidenza s’è fatto bambino… chi mai si atterrisce di accostarsi ad un bambino? I bambini non ispirano già spavento e sdegno ma dolcezza e amore…».
Per ripartire da Dio è necessario avere anche chiara la prospettiva della conversione e del riordinare i nostri impegni, la nostra fraternità, la nostra carità verso i più poveri ed abbandonati, verso chi attende un gesto di cristiana accoglienza e solidarietà. Dio non è una teoria, è una rivelazione. «”Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,35-36). Questa pagina non è un semplice invito alla carità: è una pagina di cristologia, che proietta un fascio di luce sul miste-ro di Cristo. Su questa pagina, non meno che sul versante dell’ortodossia, la Chiesa misura la sua fedeltà di Sposa di Cristo».
Accogliamo l’invito di Papa Francesco: «Apriamo i nostri cuori a ricevere la grazia di questo giorno, che è Lui stesso: Gesù è il “giorno” luminoso che è sorto all’orizzonte dell’umanità. Giorno di misericordia, nel quale Dio Padre ha rivelato all’umanità la sua immensa tenerezza. Giorno di luce che disperde le tenebre della paura e dell’angoscia. Giorno di pace, in cui diventa possibile incontrarsi, dialogare, e soprattutto riconciliarsi. Giorno di gioia: una “gioia grande” per i piccoli e gli umili, e per tutto il popolo (cfr. Lc 2,10)».
(da “Lasciar andare” di Padre Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro,