Pagani / Costiera. Il ricordo di Marcello Torre. Annamaria Torre “Non abbiamo mai smesso di chiedere verità e giustizia”
Pagani / Costiera Amalfitana. Il ricordo di Marcello Torre accomuna Pagani e la Costa d’ Amalfi , dove la famiglia ha vissuto molto della propria vita a Minori, conosciuta da Positano a Ravello e in tutta la Divina di cui di occupiamo, noi in particolare abbiamo seguito da sempre questa vicenda e la più grande ingiustizia verso i martiri della comunità è proprio l’oblio, la memoria è e deve essere sempre viva .
«Speriamo che la lotta alla Covid-19 possa condurci ad affrontare e vincere un’altra battaglia, morale e sociale. Proprio come Marcello Torre ha fatto sacrificando la sua vita. La camorra lo ha ucciso ma la nostra memoria continua a tenerlo in vita». Questo l’intervento di don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera contro le Mafie durante l’incontro web tenutosi ieri pomeriggio per ricordare il primo cittadino paganese ucciso l’11 dicembre 1980.
Ieri, scrive Aldo Padovano su Il Mattino di Napoli nelle pagine di Salerno, esattamente a 40 anni di distanza dall’omicidio di Marcello Torre, penalista e sindaco di Pagani trucidato dalla camorra, sono stati due i momenti di ricordo organizzati dall’associazione Marcello Torre, dal presidio paganese di Libera Antonio Esposito Ferraioli e dal coordinamento provinciale di Libera.
Di mattina in via Perone, la strada che collega Pagani a Sant’Egidio del Monte Albino, i familiari, i militanti di Libera e l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Lello De Prisco, hanno deposto una corona di fiori sul luogo dell’omicidio. «Ripercorrendo tutti questi anni, posso dire che io, mia madre e la nostra famiglia, non abbiamo mai smesso di chiedere verità e giustizia – ha affermato commossa Annamaria Torre, la figlia dell’indimenticato Marcello – Goccia per goccia, una alla volta, abbiamo creato un mare di memoria condivisa, di cui siamo profondamente orgogliosi».
Oltre a don Ciotti sono intervenuti Fabio Giuliani e Anna Garofalo, rispettivamente referente regionale e provinciale di Libera, Federico Esposito e Giuseppe De Caro, referenti di Libera a Pagani e Castel San Giorgio, ed infine il docente universitario Marcello Ravveduto.
Accorato l’intervento del sindaco Lello De Prisco. «Per me è stato un onore rappresentare la città a 40 anni dalla morte di Torre. Rappresento indegnamente un’eredità storica importante, sia come sindaco che come avvocato. Tutte le istituzioni dovrebbero inchinarsi all’esempio di Torre» ha affermato il sindaco di Pagani. Federico Esposito, referente del presidio di Libera a Pagani: «A 40 anni dall’omicidio dovremmo chiederci cosa resta di quel sacrificio. Con l’omicidio Torre si aprì per Pagani una stagione drammatica che sancì la saldatura politico-mafiosa sul territorio. Dinamiche che purtroppo hanno accompagnato la città fin nella sua storia recente, con i due scioglimenti del Comune per mafia e decine di inchieste su affaristi e uomini delle istituzioni. Le vittime innocenti di camorra di questo territorio devono diventare patrimonio di tutte e tutti. Soltanto così si può perseguire il sogno di Marcello Torre: contrastando, come ha fatto lui, il potere della camorra, purtroppo ancora molto forte».