Salerno, il Dpcm non frena gli zampognari. “Novena sui social”

8 dicembre 2020 | 10:24
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Salerno, il Dpcm non frena gli zampognari. “Novena sui social”

Salerno. «Senza gli zampognari per le strade delle città non è Natale: ecco perché quest’anno arriveremo nelle case attraverso i social ». L’annuncio è del giovane zampognaro ed imprenditore edile di Colliano, Carmine Strollo: le limitazioni imposte dai Dpcm e dalle ordinanze regionali hanno di fatto annullato una storica tradizione natalizia, quella appunto della visita degli zampognari. Una tradizione antica quella della zampogna nella Valle del Sele dove i paesi di Colliano, San Gregorio Magno, Palomonte e Ricigliano sono tra i maggiori centri italiani di produzione dello strumento musicale.

E così il “silenzio” imposto dal Covid è stato superato dall’iniziativa di 50 zampognari del cratere, di età compresa tra i 13 e gli 80 anni, che stanno producendo dei video da inviare alle famiglie e che saranno poi pubblicati sui social. Lo riporta La Città di Salerno. Anche quest’anno, dunque, le classiche note natalizie potranno risuonare nelle case dei salernitani e in quelle di quanti lo vorranno scaricandole direttamente dal web.

«Da anni ormai – spiega Strollo – nei nove giorni di Novena che precedono l’Immacolata, l’8 dicembre, ed il Natale, il 25 dicembre, insieme ad altri zampognari, entro nelle case della gente di Salerno, tra la gioia degli anziani e la curiosità di figli e nipoti. La zampogna – racconta l’imprenditore – è gioia nelle famiglie, rappresenta il senso del Natale che senza la zampogna non c’è. Ci voleva la pandemia – conclude – per fermare la più antica delle tradizioni».

Imprenditori, ma anche politici, fanno parte della nutrita schiera degli zampognari che ogni anno partono da Colliano e si recano nei vicoli del centro storico di Napoli, a suonare. Come il consigliere comunale e operaio Fiat, Mario Cavallo, anche lui, come tutti gli altri zampognari della Valle del Sele, è “figlio d’arte” di suonatori e costruttori di zampogna e ciaramelle. Suonatori di zampogne e ciaramelle che vedono Cavallo, Strollo e gli altri colleghi zampognari, lasciare per 18 giorni, la famiglia, il lavoro e il proprio paese, per recarsi nelle città campane.

E anche la politica, come nel caso del consigliere comunale di Colliano, in quei giorni può aspettare. «Ho iniziato da piccolo- racconta il consigliere -Inizialmente mi recavo con mio fratello e mio zio, a suonare per le strade e nelle case di Salerno città, poi ci siamo spostati a Napoli e nelle cittadine limitrofe, dove da anni mi reco con mio nipote e dove la gente continua ad accogliere e rispettare gli zampognari della Valle del Sele come membri delle loro famiglie». Una famiglia, quella di Cavallo, che a Colliano porta avanti l’antica tradizione, radunandosi insieme agli altri musicisti, suonando la zampogna, per le strade del paese durante tutto l’anno. Storia, ma soprattutto identità culturale che ha spinto gli zampognari a superare le barriere del Covid grazie ai social. «Così – conclude Cavallo- continueremo ad essere vicini alle famiglie, portando la gioia nel Natale nelle case della gente che sta soffrendo ».