Agnelli preoccupato: il calcio naviga in cattive acque, rischia di affondare

27 gennaio 2021 | 16:57
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Agnelli preoccupato: il calcio naviga in cattive acque, rischia di affondare

Il calcio naviga in cattive acque: a lanciare questo allarme è un preoccupatissimo Andrea Agnelli, presidente di Juventus ed Eca (European Club Associatin) che, in una diretta streaming di News Tank Football, parla delle stime sulle mancate entrate dei maggiori club europei diffuse da Sport Business Group Deloitte. “Non siamo ancora nella posizione di capire pienamente cosa sia successo alla nostra industria e cosa la crisi significhi per i club. La Deloitte Money League annuncia una perdita di due miliardi di euro per queste due stagioni ma temo sarà di più. Nella scorsa stagione abbiamo avuto solo 3-4 mesi di stadi vuoti, di sconti commerciali, di sconti per le emittenti, mentre quella in corso sarà una stagione intera senza tifosi allo stadio. E per quanto riguarda i diritti tv, in Germania hanno perso il 10% e ci sono a livello internazionale broadcaster che non stanno pagando i loro debiti. Ecco perché penso che questa stagione andrà peggio, riteniamo che la perdita complessiva di questi due anni per la nostra industria sia fra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di euro”. La situazione dunque è molto critica per lo sport professionistico e non: “Stiamo navigando in mari molto, molto mossi e questa analisi vale per i campionati di primo livello. È difficile analizzare quanto è successo nei campionati minori, oltre alla perdita dei posti di lavoro. Questo dimostra come il calcio stia vivendo un momento molto complicato e ci dice che dobbiamo fare delle riflessioni serie per il futuro della nostra industria”. Pensando al futuro e da dove si può ripartire il patron bianconero afferma: “La Generazione Z in meno di cinque anni sarà il target principale. Pensiamo che ciò che viene offerto loro in questo momento sia ciò che vogliono? Dobbiamo fornire competizioni entusiasmanti. Quello che va fatto è qualcosa di diverso. Valutiamo sempre il futuro partendo dal format e dal valore delle competizioni. Devono essere aperte a tutti, ma tenendo conto dell’interesse dei tifosi: la loro visione è che più match europei sarebbero benvenuti”. E sul divario tra il calcio nostalgico e quello evolutivo che vede la Champions in stile NBA con playoff finali, Agnello è certo: ” Dobbiamo pensare ai tifosi del futuro o essere nostalgici e pensare a proteggere ciò che siamo stati fino ad ora? Credo sia nostro dovere pensare e lavorare per fare in modo che il calcio continui a essere il miglior sport nel mondo”.