“In quest’anno c’è stato qualcosa di imprevedibile e di grave che, per tanti versi, ha cambiato il corso della storia dell’umanità, seminando malattia, sofferenza, dolore, morte e tanta nuova povertà”.
Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, nel corso dell’omelia per la liturgia di fine anno, l’ultima celebrata da arcivescovo in carica di Napoli. Dal 2021 sul seggio vescovile ci sarà il 57enne don Mimmo Battaglia.
Il presule evidenzia che, però, il 2020 “non è un anno da dimenticare” perché “non possiamo, anzi non dobbiamo dimenticare i sacrifici fatti, in particolare, da tutto il personale sanitario cui va ammirazione e riconoscenza, così come vogliamo ricordare lo strazio e il pianto di tantissime famiglie, le decine di migliaia di morti in solitudine”.
“Tutto questo – ha affermato – deve portarci a riflettere per convincerci della fragilità della persona umana, della sua impotenza di fronte ad eventi gravi e imprevedibili”. “E non basta domandarci il perché di una tragedia di così grandi proporzioni – ha sottolienato -In fondo, è come cercare una giustificazione, un alibi comodo, che ci esime dal ricercare una causa”.
“Sappiamo bene – ha spiegato – che al buio della notte succede sempre e comunque la luce gioiosa dell’alba e che all’uscita del tunnel veniamo accolti e piacevolmente abbagliati dal chiarore del giorno”. “Partiamo da queste sofferenze tragicamente vissute – ha concluso – e diciamo con convinzione, ancora una volta, per ‘crucem ad lucem'”.
fonte Redazione Napoli – Repubblica