Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo

E’ nata la Soprintendenza del mare a guidarla l’archeologa Barbara Davidde

13 gennaio 2021 | 10:00
Share0
E’ nata la Soprintendenza del mare a guidarla l’archeologa Barbara Davidde

Roma – La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo è finalmente realtà e da quest’anno diventa operativa. Dopo anni di discussioni e proposte di legge in Commissione Cultura, nel dicembre 2019 si era riusciti a creare una struttura ufficiale, all’interno di una più ampia riorganizzazione MiBACT, da quest’anno la “Soprintendenza del mare” avrà anche una sua sede operativa a  Taranto e a guidarla è stata chiamata la dott.ssa Barbara Davidde. L’archeologa Barbara Davidde ha ricoperto l’incarico di Direttrice del Nucleo Interventi per l’Archeologia Subacquea dell’Istituto Centrale per il Restauro, Funzionario Archeologo presso l’Istituto Centrale per l’Archeologia e membro dal 2019 dello STAB, il comitato tecnico scientifico dell’UNESCO per la Convenzione del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo, docente di Archeologia Subacquea presso l’Università di Roma TRE. Barbara Davidde, romana, classe ’65, laureata in lettere all’ Université de Provence – Centre d’Aix, specializzata in archeologia presso la “Sapienza” di Roma, sposata con il noto archeologo Roberto Petriaggi (Restauratori Senza Frontiere), si occupa di archeologia subacquea dagli anni ’90, ha conquistato una posizione di vertice nel panorama dell’archeologia subacquea mediterranea, coordinando progetti di ampio respiro con grandi gruppi di lavoro internazionali, dedicati in particolare alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio sommerso, alla creazione di reti fra parchi marini e alla fruizione dei siti subacquei anche per chi non può immergersi, per mezzo delle nuove tecnologie. La lunga esperienza accumulata sui cantieri subacquei di Baia (NA) ed Epidauro (Grecia), ma anche tra le rovine sommerse della costa libica e dello Yemen costituirà la base per un lavoro ricco di sfide anche nei nostri mari, così come impegnativo è il compito affidatole: costruire da zero una struttura ministeriale in grado di vigilare su un patrimonio fragile, semi-invisibile e complesso, disseminato lungo più di 7.000 km di coste; fondamentale sarà l’istituzione, già prevista, di uffici periferici, per il Tirreno e l’Adriatico, a Napoli e Venezia.

a cura di Luigi De Rosa

info www.beniculturali.it; nella foto la dott.ssa Barbara Davidde.