Elmas e Politano decidono Napoli-Parma, ma al termine del match lo sfogo di Gattuso

Allo stadio Diego Armando Maradona tanta sofferenza per gli azzurri che riescono ad accaparrarsi comunque la vittoria per 2-0 contro il Parma. Particolarmente aggressiva la squadra di D’Aversa che concede pochi spazi, fa molto possesso palla ma non riesce concretamente ad impensierire Ospina. Poi al 32′ uno straordinario Elmas, quest’oggi migliore in campo, prende palla nella propria metà campo e agisce in percussione fino a sfondare la porta con un sinistro sul quale Sepe nulla può. Nella ripresa è sempre il Parma a mostrarsi aggressivo ma Gattuso prende le precauzioni ed inserisce un terzo centrale, Maksimovic, per rinforzare la difesa. All’82’, con un contropiede, è Matteo Politano a trovare il sinistro giusto e a siglare la rete del 2-0. Il Napoli trova coraggio e solo il palo pieno nega il 100esimo goal in serie A a capitan Insegne. Al temine del match un disarmante sfogo di Ringhio: “Non avevo dubbi che la risposta sarebbe stata positiva. Se avessi avuto percezione che la squadra non mi seguisse e non facesse nulla sarebbe stato meglio andare a casa.  Oggi la partita mi è piaciuta. Contro il Parma una squadra tecnica fa sempre fatica perché è una squadra ostica che viene sempre a pressare. Abbiamo annusato i pericoli, abbiamo saputo soffrire. Abbiamo giocato da squadra. Quando ci siamo messi a cinque abbiamo fatto bene. Poi è chiaro che bisogna migliorare. Ma abbiamo un solo attaccante di ruolo, se all’Inter togli Lukaku e Lautaro… Noi oggi abbiamo solo Petagna come attaccante di ruolo”. Sulla difficile situazione che sta vivendo in questo periodo: “Io sto prendendo schiaffi a destra e a manca tutti i giorni, sembra che siamo penultimi in classifica. Vengo massacrato puntualmente. Poi mi dite che chi parla non conta nulla, ma è difficile. Si smanetta tanto e poi ai giocatori qualcosa manca. Io non leggo nulla, al massimo Lombardo mi dice qualcosa. Io devo lavorare. Ora, e mi tocco le parti basse, magari perdo con Genoa e Atalanta e sono di nuovo in discussione. Ci vuole serietà. Per quanto riguarda il mio sfogo, io non sto a far polemica. Questa tarantella è cominciata da un mese a questa parte, non l’altro ieri. Sento parlare della mia pescheria. Anzitutto lì ci vuole classe per andare a mangiare nella mia pescheria. Sento dire che sono un maleducato, che sto morendo e non posso allenare, che sono incapace. Che sono incapace forse è la cosa più vera (ride, ndr). Non è facile, è una roba anomala quella che sta succedendo qua. Se qualche tifoso da tastiera non ha nulla da fare e sta ore a scrivere non è un problema mia, ma le offese gratuite sono uscite da persone conosciute, che lavorano da tanti anni qui. Questo non lo posso accettare per come sono sanguigno”. Per quanto riguarda il contratto: “Io non sono legato ai contratti, posso firmare anche 5-10 anni. Io sono legato alle mie emozioni, voglio fare il mio lavoro come lo so fare e sapere di che morte morire. Ora bisogna parlare della partita, non di altro. A Castel Volturno coi miei calciatori mi sento a mio agio, ma non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua. Io credo fortemente nelle emozioni e l’aria che si respira non mi piace. Col presidente c’è sempre stato un buon rapporto. Non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po’ di delusione per tutto ciò che è successo c’è. Io non sono ipocrita. Ma c’è grandissimo rispetto. Non mi ha mai fatto mancare nulla, io sono un suo dipendente, gli ho chiesto Bakayoko e me l’ha dato”.

 

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