Il lockdown ha rivitalizzato l’amore degli italiani per il caffè fatto in casa e la Moka
Il lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus, che ci sta costringendo a una cattività a oltranza, insieme ai famigerati dpcm che, parliamoci chiaro, hanno messo in ginocchio i bar e le caffetterie ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà, ha però fatto riscoprire a noi italiani il rito del caffè gustato in casa. “Il Sole 24 Ore” ci rivela che nei primi tre mesi del 2020 l’aumento di spesa per il caffè tostato ha registrato un +10,7% ridando slancio a un mercato sostanzialmente piatto, che nel 2019 presentava una crescita dell’1%. Ma i nuovi dati sono ancora più rosei, ad aprile – maggio, infatti, nei punti vendita della distribuzione moderna sono stati acquistati 61 milioni di confezioni di caffè con una spesa superiore ai 223 milioni di euro, e se questo contesto a spinto ancor di più la vendita di cialde e capsule a sorprendere maggiormente è stata la crescita delle miscele + 7% per un mercato che aveva chiuso il 2019 con un -5% sia come valore che come volume. Gli italiani hanno riscoperto dunque l’uso delle miscele, tornando a dividersi, come Guelfi e Ghibellini, sull’eterna domanda: sarà migliore la qualità arabica o quella robusta? E come non citare la mitica moka, anche in questo caso le vendite registrano un trend più che positivo nel 2020, la mitica caffettiera inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti, che è anche un’opera d’arte esposta al MoMa di New York, è tornata a far sentire il suo borboglìo festoso nelle nostre case; sveglia migliore al mattino non si potrebbe desiderare. A Piano di Sorrento poi, vantiamo una grande tradizione in fatto di caffè grazie a “La Casa del Caffè di Giuseppe Maresca” fondata il 6 agosto del 1910. I Maresca raccontano che il 7 agosto di tanti anni fa, la signora Maria Laura Gargiulo mentre nel chiuso della bottega in via Casa Rosa, che gestiva con la sorella Concetta ed il padre Giuseppe, era intenta nella tostatura dei preziosi chicchi, accusò i primi sintomi delle doglie, e fu proprio quel giorno che venne alla luce con il soccorso di una levatrice, Giuseppe circondato dall’affetto dei suoi cari e dalla fragranza del caffè. Da allora, proprio Giuseppe Maresca per più di 80 anni ha creato, gustato e fatto apprezzare la sua miscela. Come un pittore, Don Giuseppe, ha stemperato il dolcissimo Santos con il Guatemala ďaltura, il forte Arabica e il gustoso Colombia con il pregiatissimo Maragogype guatemalteco, tutto tostato a legna con metodi antichi. Il caffè della Miscela oro G. Maresca è da allora “patrimonio” della penisola sorrentina. Oggi è Michele Gargiulo, titolare dell’azienda ed erede del fondatore Giuseppe Maresca, a continuare degnamente la tradizione, giovane imprenditore che ha saputo anche innovarsi investendo nella ricerca, sua la scelta di creare un “Labcafè” che segue il processo produttivo dalla fase iniziale , fino al confezionamento ed alla distribuzione. Michele Gargiulo però non ha mai rinunciato alla tradizione scegliendo di tostare con metodi artigianali a legna, e anche a quest’ultimo dedica una ricercata selezione senza affidarsi al caso. Rubando una frase a Erri De Luca, gli italiani nel lockdown hanno imparato che “a riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco”. Nella speranza, che mai abbandoneremo, di tornare a gustare il caffè in campagnia senza mascherina e distanziamento sociale: bentornata a casa tazzulelle ‘e cafè!
di Luigi De Rosa