Istituto di Cultura Tasso. Pasquale Giustiniani presenta Tommaso D’Aquino
Giovedi 4 febbraio 2021 alle ore 16.00 presso il Museo Civico di Sorrento , il prof Pasquale Giustiniani presenta Tommaso D’Aquini. Positanonews curerà la trasmissione in diretta dell’evento sul canale dedicato.
Pasquale Giustiniani è professore ordinario di Filosofia teoretica nella sezione “San Tommaso d’Aquino” della Pontificia Facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale di Napoli, dove dirige il Seminario Permanente di Studi storico–filosofici “Pasquale Orlando”. Inoltre, è titolare della cattedra di Filosofia della religione nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Suor Orsola Benincasa – Napoli. Tra le sue pubblicazioni: “La produzione di Pietro Paolo Parzanese in ottica filosofico-teologica”, in Risorgimento e mezzogiorno romantico. La scrittura cristiana e civile di Pietro Paolo Parzanese (Rubbettino, Soveria Mannelli 2013, pp. 217-251); Cuore e volto dell’ortodossia. Due volumi di Vladimir Zelinskij (in «Communio», 2011, pp. 76-80); Eadmero di Canterbury, Osberto di Clare, Nicola di St. Albans e la controversia tra i monaci-teologi sulla festa della Concezione di santa Maria (in «Theotokos», 17, 2009, pp. 243–307).
Pagine di un saggio del prof Giustiniani tratte dal sito :
https://www.academia.edu/9093399/La_critica_di_Tommaso_dAquino_allantropologia_averroistica
L’esercizio puntuale e sistematico della polemica antiaverroista da parte di Tommaso d’Aquino, si dimostra come un compito improrogabile nel corso della sua intera opera e, al contempo,si rende così contiguo all’itinerario di Sigieri di Brabante, trai maggiori rappresentanti dell’averroismo stesso, quasi da intersecarsicon esso in un’unica traiettoria: disegnando, fin dalle pagine dantesche,uno degli incontri più singolari e imprevedibili nella storia delle idee e oggetto di interminabili ipotesi ermeneutiche. Vorremmo, dunque, arti-colare il nostro intervento in due punti fondamentali: la definizione del quadro teorico nell’ambito del quale trova la sua genesi storica l’averroi-smo latino, e partire, allora, dalla storia personale, peraltro drammatica,che è quella del suo maggiore rappresentante, Sigieri di Brabante;in se-condo luogo cercheremo di definire, in modo assolutamente sintetico, inuclei teorici che Tommaso oppone all’averroismo.Ancora in via introduttiva vorremmo far riferimento al suggerimen-to teorico che ci è derivato da alcune osservazioni di Giulio D’Onofrioche è riuscito a incunearsi abilmente nel sapiente ordito dantesco sotto-lineando il tema dell’inversa simmetria tra il quarto cielo del paradiso eil primo cerchio dell’inferno, dove com’è noto, sono collocati accanto aifilosofi, agli scienziati e ai poeti dell’antichità, anche quei sapienti e fi-losofi non cristiani più vicini nel tempo, tra i quali Averroè, «che ‘l gran comento feo». Tra gli otto “lumi” che si offrono allo sguardo dello stes-so Dante nei canti X-XIV del Paradiso , di cui si fa portavoce appuntoTommaso d’Aquino, trova una collocazione particolare, infatti, l’anima sapiente di Sigieri di Brabante, il più famoso seguace latino degli inse-gnamenti di Averroè. L’Aquinate lo presenta con parole che hanno a lungo meritato l’attenzione degli storici: