La Venere al Bagno di Tommaso Solari torna a sedurre i visitatori della Reggia di Caserta
Nella Reggia di Caserta c’è un giardino all’inglese, che al fascino delle piante e dei fiori, aggiunge quello di una statua straordinaria che raffigura Venere che fa il bagno. La scultura rappresenta una giovane donna nuda inginocchiata, rivolta verso destra. Il capo è ornato da una composita pettinatura e le braccia sono pudicamente incrociate all’altezza del seno. Il ginocchio destro sfiora il terreno mentre il sinistro, più alto, permette alla figura di appoggiarcisi con entrambi i gomiti. Il braccio destro, sul bicipite, è circondato da uno stretto bracciale. La statua fu realizzata su marmo bianco di Carrara dallo scultore Tommaso Solari nel 1762, ne dà testimonianza lo stesso Venvitelli che ci dice anche che all’artista furono riconosciuti quattrocentoquaranta ducati come compenso. Il giardino fu commissionato dalla regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, e venne realizzato dal botanico tedesco John Andreas Graefer (1746-1801) in collaborazione sempre con l’architetto Carlo Vanvitelli (1739-1821). Erano diversi anni che la statua versava in cattive condizioni ma la direzione della Reggia di Caserta, qualche settimana fa, ha provveduto a finanziare un intervento di manutenzione straordinaria dell’intera area per consentire la messa in sicurezza dei luoghi in seguito ai danni causati da eventi atmosferici, che ha comportato anche una ripulitura e restauro dell’opera del Solari. Per restituire al marmo la sua lucentezza sono state eliminate erbacce e ragnatele dagli interstizi con una pulitura a secco con pennelli morbidi, per eliminare e limitare nel tempo invece nuove colonie batteriche è stata utilizzata acqua deionizzata con un prodotto specifico per il restauro di opere d’arte. Infine la superficie della statua, soggetta a macchie e depositi vari per la naturale esposizione all’umidità, è stata trattata con prodotti specifici. Eliminate anche le erbacce sul basamento dov’è adagiata la Venere, grazie alla collaborazione della società SIASS. Il “Bagno di Venere” del Solari dunque è tornato al suo antico splendore; un vero e proprio inno in marmo bianco in onore della dea Afrodite che sorge dall’acqua di un piccolo lago, contornata da un bosco di allori, lecci ed esemplari monumentali di Taxus baccata, alla statua sono legati anche misteriosi simboli esoterici e massonici ma per questi ulteriori aspetti così intriganti vi rimando alla lettura del testo “Architettura e massoneria: l’esoterismo della costruzione” di M.Fagiolo, Gangemi, Roma 1988.
di Luigi De Rosa