Oggi si torna a scuola. Tanti dubbi e resta il rebus degli screening
Campania. Si torna a scuola ma con il grande punto interrogativo degli screening. Questa mattina suoneranno le campanelle anche per i circa 180mila studenti delle scuole medie della Campania dopo l’ok da parte della Regione alla ripartenza delle attività didattiche, un restart accelerato pure dalle decisioni dei giudici del Tar che hanno dato il loro diktat al ritorno fra i banchi. Mancano solo gli studenti delle scuole superiori che, salvo improbabili colpi di scena, ricominceranno la didattica in presenza a partire dal primo febbraio, a quasi un anno dalla prima interruzione per l’emergenza sanitaria.
Il rebus screening.Questo “nuovo inizio”, però, è all’insegna dei dubbi. Soprattutto per quanto riguarda gli screening su base volontaria da effettuare sul personale scolastico, controlli indicati nell’ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca che sottolineava la possibilità di eseguire i test rapidi presso i medici di medicina generale. Ma proprio gli specialisti – che già in passato hanno partecipato attivamente all’esecuzione di diverse verifiche sin dall’esplosione dell’emergenza sanitaria – sono all’oscuro di quest’ulteriore campagna di controllo. È quanto svela Elio Giusto, segretario generale per la provincia di Salerno della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale: «Abbiamo letto l’ordinanza regionale ma non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale su questi screening. Anche perché c’è un problema di fondo: abbiamo a disposizione pochi test rapidi», spiega il rappresentante salernitano dei medici di medicina generale. «Siamo da sempre disponibili ad effettuare questi screening a base volontaria. Anche questa volta siamo pronti a dare una mano ma, ripeto, dopo l’ordinanza non c’è stata alcuna comunicazione da Palazzo Santa Lucia su come e quando effettuare questi test. Addirittura abbiamo saputo che c’è la possibilità che dovremmo recarci negli istituti per lo screening: nessuno ci ha detto nulla. Restiamo in attesa pronti a dare un concreto aiuto come abbiamo sempre fatto dall’esplosione dell’emergenza sanitaria».
La serrata dei sindaci. Insomma, si riparte fra tanti dubbi. Molti li hanno cancellati proprio le amministrazioni comunali della Campania che, negli ultimi giorni, hanno effettuato in autonomia la campagna di screening coi test rapidi in vista della ripartenza delle attività didattiche scoprendo alcuni casi “sospetti” – da confermare col tampone molecolare – come accaduto ad Albanella e Amalfi. Situazione che ha spinto il sindaco di Montecorice, Pierpaolo Piccirilli, a far slittare tutto: sabato, infatti, padre e figlio sono risultati positivi al test rapido e, dunque, si è preferito rinviare la riapertura al primo febbraio. Stesso discorso pure a Nocera Superiore dove, proprio nella tarda serata di ieri, il sindaco Giovanni Maria Cuofano ha deciso di stoppare le attività in presenza in seguito di alcune positività riscontrate negli screening. Ad Auletta, invece, il sindaco Pietro Pessolano, visto l’aumento dei casi, ha bloccato tutto fino a fine mese. A Sant’Angelo a Fasanella, invece, il primo cittadino Gaspare Salomone ha deciso di rinviare tutto proprio per la mancanza di uno screening per docenti e studenti. Continuano, poi, le segnalazioni di positività nelle classi che già stanno seguendo da giorni. A Corbara, il sindaco Pietro Pentangelo ha ricevuto la comunicazione della positività di un alunno della scuola dell’infanzia “De Filippo” decidendo di chiudere il plesso fino al prossimo primo febbraio. Stesso stop anche alla scuola dell’infanzia “Cavallo” di San Mango Piemonte, provvedimento deciso dal sindaco Francesco Di Giacomo dopo la positività di un piccolo alunno.
Fonte: La Città di Salerno