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Scuola, si ricomincia: domani a Napoli primo giorno per i Licei. Piano e Sorrento scuole chiuse fino a marzo, ma mercatini aperti

31 gennaio 2021 | 11:13
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Scuola, si ricomincia: domani a Napoli primo giorno per i Licei. Piano e Sorrento scuole chiuse fino a marzo, ma mercatini aperti

A Gragnano, Castellammare di Stabia e altre località vicine dove ci sono contagi notevoli per il coronavirus Covid-19 le chiusure si son limitate al 13 febbraio, incomprensibile una così drastica chiusura in Penisola sorrentina, visto che i contagi non arrivano all’un per cento della popolazione. 

Scuola, si ricomincia: domani a Napoli primo giorno per i Licei classi a metà , ma c’è anche chi sciopera . Domani in Campania finalmente ricominciano le scuole medie superiori fra mille difficoltà, ma è evidente che la DAD è negare di fatti il diritto pieno allo studio, oltre a creare disuguaglianze sociali e danni alla salute fisica ( vista, postura etc ) , piscologica e nelle relazioni sociali.

Ad Amalfi si comincia dopodomani, martedì 2 febbraio, mentre a Sorrento , e in tutta la Penisola sorrentina, le scuole medie superiori cominceranno a marzo, salvo ricorsi al TAR dei genitori, il Tribunale Amministrativo Regionale in Campania, come in tutta Italia, ha fatto capire chiaramente che con la zona gialla non sono giustificate chiusure delle scuole, danneggiando così il diritto allo studio, ed è ovvio, incomprensibile tenere aperto tutto, dai mercatini, ai ristoranti e ai bar, mentre le scuole, dove vi sono controlli rigidissimi , sono chiuse.

A Gragnano, Castellammare di Stabia e altre località vicine dove ci sono contagi notevoli per il coronavirus Covid-19 le chiusure si son limitate al 13 febbraio, incomprensibile una così drastica chiusura in Penisola sorrentina, visto che i contagi non arrivano all’un per cento della popolazione.

Ed è un vero peccato visto che la SITA aveva organizzato un ottimo piano di trasporti con le società private , infatti Amalfi sarà ben raggiungibile da Positano, Praiano, Agerola, Ravello e tutta la Divina con l’ausilio di società private.

Mentre le scuole si sono organizzate con fatica e bene , c’è chi alimenta la fiamma della protesta. Dopo vari incontri tra l’Osservatorio popolare studentesco, che riunisce numerosi collettivi cittadini, e i rappresentanti degli studenti, domani gran parte degli istituti e licei di Napoli sciopererà. Una patata bollente che arriva a ridosso delle due occupazioni, a Labriola e Vico, lasciati dopo circa due giorni per permettere la sanificazione dei locali, e la promessa dell’Ops di nuove forme di protesta motivate da proposte atte a creare «un ritorno in aula in sicurezza». Difficile quantificare quanti aderiranno, ma sicuramente buona parte del Vico, Labriola, Genovesi, Sannazaro, Pansini, Caccioppoli, Mazzini, Alberti, Mercalli, Nitti, Vittorini, Vittorio Emanuele II, Galiani, Fonseca e altri. «Se la Dad non è scuola, non è scuola nemmeno quella in cui vogliono farci tornare adesso» dicono gli studenti che annunciano non entreranno in aula e non accenderanno i pc, mentre organizzeranno un sit-in con assemblee pubbliche all’esterno delle scuole, chiedendo ai dirigenti un incontro per avere risposte alle loro richieste. Intanto ieri sono stati pubblicati gli orari d’ingresso dei licei Umberto I e Genovesi con lievi modifiche rispetto a quelli stilati nei giorni scorsi, mentre il Sannazaro dopo collegio docenti e consiglio d’istituto ha modificato il piano di rientro aggiungendo il recupero del monte ore al sabato, giorno che da circa cinque anni mancava nella programmazione del liceo vomerese.
LA PROTESTA
Gli studenti vogliono tornare in presenza,  scrive Maria Giovanna Capone su Il Mattino, ma oltre alle condizioni di sicurezza sono consci che «la modalità ibrida potrà generare una didattica scadente». «Il 50% in presenza e il resto in Dad a casa spiegano i rappresentanti del liceo Mercalli – non è accettabile, poiché rende difficoltosa la comprensione e rende innaturale l’insegnamento dei docenti, che da mesi si sono dovuti adattare, esattamente come noi, senza che mai nessuno ascoltasse né loro, né tanto meno noi. Dopo tutto questo tempo, che si sarebbe potuto utilizzare per cercare e trovare delle metodiche di rientro che non ledano al nostro apprendimento, le nostre rivendicazioni restano in linea con quelle dello sciopero svolto il 25, perché ciò che abbiamo chiesto non è ciò che ci hanno dato a tre giorni dal rientro». I punti cardine della scuola che chiedono sono tre: didattica, socialità, sicurezza. Lo sciopero coinvolgerà «circa una quarantina di scuole di Napoli e provincia» ed è stato indetto «da lunedì fino a quando sarà necessario». Mancano all’appello solo una manciata di istituti, che nella giornata di oggi comunicheranno il ritorno in presenza di domani. Le scelte sono quasi identiche: consentiranno l’ingresso in presenza del 50% degli studenti mentre il resto seguirà da casa in Dad, dividendo le classi a metà che si alterneranno alcune settimanalmente, poche altre quotidianamente. Due i turni scelti dai dirigenti, che prevedono ingressi intorno alle 8 (al 40% degli studenti) e alle 10 (al 60% degli studenti), con piccole differenze di 5 o 10 minuti, proprio come prevede il decreto della Prefettura. Molto attese le decisioni del liceo Sannazaro, dopo le proteste dei genitori al dirigente Riccardo Güll che aveva organizzato turni pomeridiani con uscite alle 16 e un giorno a settimana perfino alle 17 che avrebbero impedito qualsiasi attività extrascolastica, come corsi di preparazione ai test d’ingresso universitari, corsi d’inglese, attività sportive agonistiche. Dopo quattro ore tra collegio docenti e consiglio d’istituto sono arrivate le decisioni, simili a quelle già descritte, ma la novità è la riduzione delle ore giornaliere che prevede l’uscita entro le 15, mentre lo scarto delle ore sarà recuperato il sabato. Assai simile il piano del liceo Umberto I, dove le 51 classi dell’istituto sono articolate in due macrogruppi di 25 e 26 classi che si alterneranno in presenza durante la settimana. Gli ingressi saranno anticipati alle 7.45 per permettere lo scaglionamento senza assembramenti. Al liceo Vittorini di via Domenico Fontana sono state fissate cinque ore al giorno di lezione di 55 minuti ciascuna. Il biennio entra alle 8, mentre il triennio alle 9.55, con uscite rispettivamente alle 12.45 e 14.30 con recupero del monte ore il sabato. Il liceo Genovesi ha modificato lievemente gli orari, basato sulle decisioni della Prefettura: l’attività in presenza riguarderà quotidianamente il 50% della popolazione scolastica, con ingressi scaglionati su due fasce orarie, alle 8 per il 40% degli alunni in presenza, e alle 10 il restante 60%. Le scuole superiori insomma sono pronte alla ripresa di domani, ma potrebbero mancare gli studenti.