Sorrento, Marevivo: “La balena come ambasciatrice della sua specie”
L’esame autoptico sul corpo del cetaceo per ora non ha evidenziato nessun fattore antropico o evento esterno, ma ci spinge a riflettere sulle conseguenze dell’azione dell’uomo sull’equilibrio dell’ecosistema marino.
Sorrento. Nella mattinata di ieri si è svolta l’ultima fase del recupero della balena di Sorrento, il cui scheletro è stato interrato in attesa di poter procedere, nei tempi dovuti, alla futura esposizione. Il grandissimo lavoro è stato possibile grazie al coordinamento dei tanti soggetti coinvolti:
Capitaneria di Porto, Area Marina Protetta di Punta Campanella, ASL della Campania, Comune di Sorrento, Regione Campania, ARPAC, Istituto Zooprofilattico, Anton Dohrn, CRIUV Group; Università degli Studi di Napoli Federico II e MAREVIVO, quest’ultimo con il coinvolgimento dell’Associazione Nazionale e delle delegazioni regionali, Sorrento e Salerno.
Se in un primo momento si era ipotizzato che si potesse trattare dell’esemplare avvistato quello stesso pomeriggio nel porto, un confronto con le immagini video ha escluso, sorprendentemente, questa possibilità. Escluso anche che si trattasse della madre di quell’esemplare, in quanto non risulta che la femmina analizzata avesse partorito da poco.
Con i suoi quasi 20 metri di lunghezza, si conferma la balenottera comune più grande mai registrata nel Mediterraneo. “Come Marevivo siamo intervenuti immediatamente, grazie alla presenza dei responsabili delle delegazioni Campania, Sorrento e Salerno, seguendo ogni fase della complessa operazione. Siamomolto soddisfatti che il nostro lavoro abbia favorito questo risultato e scoraggiato la soluzione estrema dell’affondamento che non ci avrebbe consentito alcuna analisi scientifica.” ha dichiarato Rosalba Giugni, fondatrice e Presidente di Marevivo Onlus. “.
L’Associazione Marevivo Onlus ha seguito, quindi, con grande trepidazione la vicendadal momento del ritrovamento del cetaceo nel porto di Sorrento fino al suo interro, attraverso la presenza costante delle sue delegazioni territoriali partecipazione alle diverse riunioni operative sul piano territoriale e mediante l’attività del nazionale che ha interessato e compulsato le più alte Istituzioni. “Siamo stati molto coinvolti da questa vicenda” dichiara il delegato di Salerno, Pietro Vuolo: “Abbiamo vissuto con grande trasporto il ritrovamento e ci siamo da subito interrogati sulle cause della morte della balena, che gli scienziati sapranno svelare, e sulla sua futura valorizzazione.È stata un’attività che ha unito gli Enti e le associazioni in uno sforzo congiunto e credo che questo sia il messaggio che la balena ha voluto darci, di restare uniti, compiere ogni azione per la tutela del mare e per il rispetto dell’ambiente.
“Ringraziamo, infine – sottolineala delegata di Sorrento, Mariarosaria Gargiulo –il Comune di Sorrento per l’impegno assuntoper la futura musealizzazione della balena e l’AMP di Punta Campanella che ha profuso ogni sforzo possibile nella vicenda. Per noi un privilegio contribuire alla diffusione dei dati ed alle attività proprie di MAREVIVO di educazione ambientale.”.