Aggiornamenti dal Governo: un riassunto del secondo giorno di consultazioni
Il 5 febbraio 2021, Mario Draghi è giunto di buon’ora a Montecitorio. Poco dopo le 10 del mattino, il neopresidente incaricato è giunto alla Camera per il secondo giorno di consultazioni con i partiti politici. La giornata inizia con il Gruppo per le autonomie del Senato mentre LeU, Italia Viva e Fratelli D’Italia si sono alternati a Montecitorio a partire dalle 11:45 del mattino; chiudono la giornata il Partito Democratico e Forza Italia alle 17:30.
Per Mario Draghi il secondo giorno di consultazioni si è rivelato più fruttuoso del previsto. Tanti sono stati i sì con l’unica eccezione di Fratelli D’Italia. In realtà Giorgia Meloni – tifosa di un’economia reale e non della finanza – non ci ha affatto stupiti, infondo il suo disappunto su Draghi al Quirinale e la sua volontà a non collaborare ad un governo con il Partito Democratico – Italia Viva – M5S si erano manifestati a più riprese nel tempo. Fratelli d’Italia ha poi dichiarato, al termine della giornata, la volontà del partito di esserci, ma solo come forza patriottica.
Tutte le forze politiche, oggi convocate, hanno avuto l’occasione di un confronto con Draghi: dapprima Julia Unterberger – capogruppo delle Autonomie. Dopo aver sottolineato l’inefficienza dei governi tecnici nei confronti dei piccoli territori, Unterberger ha sostenuto la quasi impossibilità di un no a Mario Draghi, essendo il suo gruppo fortemente europeista. Al suo turno LeU si è dichiarato contrario ad una collaborazione con le destre, a causa dell’incompatibilità con le destre sovraniste – soprattutto con la Lega e il ruolo assunto da questa nell’ultimo anno –. L’alleanza con il PD e M5S, poi, non andrebbe in alcun modo vanificata, è una coalizione – secondo Loredana De Petris – strategica, forte e consolidata in programmi e progetti.
Al termine del turno di Italia Viva, Matteo Renzi ha ringraziato il neopresidente sostenendo la volontà del gruppo di appoggiare il governo indipendentemente da quanti ministri tecnici o politici ci saranno. Renzi è sembrato millantare poi un’età dell’oro, dipingendo un’Italia colma di denaro e con il solo Mario Draghi in grado di gestire passaggi così delicati. Al suo turno Nicola Zingaretti – a nome del PD – ha confermato la fiducia riposta dal Partito, condividendo con Draghi le sue forti preoccupazioni sia per le disuguaglianze che per la crescita del Paese. Bisogna, secondo il segretario del PD, realizzare un nuovo modello di sviluppo rispetto a quello precedente della pandemia; tutte proposte che rientreranno in un più grande programma di governo.
Ultimi della giornata Forza Italia. Come già anticipato da Berlusconi, ci sarà il pieno appoggio. Tajani ha dichiarato – durante la conferenza stampa – di aver consegnato due dossier, uno riguardante il Recovery Plan e uno sul piano vaccinale. Il sostegno di FI non implica, afferma il Vicepresidente, la nascita di una maggioranza politica, ma un governo che composto dai migliori sia al servizio dell’Italia e degli Italiani.
Nelle prossime ore toccherà al premier uscente, Giuseppe Conte, seguirà Beppe Grillo – convocato per le 11 del mattino – Crimi e i ministri uscenti Di Maio, Bonafede, Azzolina, Spadafora, Fraccaro e il Carroccio di Matteo Salvini.