Associazione e Unità Pastorali della Penisola Sorrentina, ancora una chiamata ai Sindaci per l’emergenza sanitaria.

5 febbraio 2021 | 14:45
Share0
Associazione e Unità Pastorali della Penisola Sorrentina, ancora una chiamata ai Sindaci per l’emergenza sanitaria.

Si preannuncia essere un ultimo tentativo, quello consolidato alla fine di un lungo confronto tra i rappresentanti di oltre sessanta Associazioni  con le Unità Pastorali riunite ieri sera al Teatro Sant’Antonino presso la Cattedrale di Sorrento. Le Amministrazioni comunali escano da quello che sembra essere ormai uno stato di inerzia e prendano di petto, come tra l’altro prevede la norma, tale forte e sentita criticità e la sottopongano con concretezza e decisione ai vertici sanitari regionali. In alternativa ,il documento elaborato, sarà sottoposto all’attenzione di più alte cariche istituzionali.

Sorrento – Continua la frenetica attività delle Associazioni e delle Unità Pastorali della Penisola Sorrentina nell’evidenziare le costanti criticità rilevate nei presidi ospedalieri del territorio. Dopo le recenti iniziative , indirizzate ai vertici regionali, con le quali si  esprimeva la forte preoccupazione per la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale De Luca e Rossanodi Vico Equense ed in particolar modo di quanto tuttora si verifica presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento (circa la cronica mancanza di anestesisti), nell’incontro/dibattito tenutosi ieri sera, in totale sicurezza anti-covid, al Teatro Sant’Antonino della Cattedrale di Sorrento,si è discusso di una bozza di documento da inviare agli Enti preposti. Dalla quale si evidenzia soprattutto la folta partecipazione delle realtà associative del territorio, unite  in un fronte comune nell’evidenziare  i disservizi sanitari che tuttora perdurano lungo il  territorio sorrentino. Una situazione totalmente inaccettabile per una comunità di circa 80 mila abitanti e di un territorio prevalentemente a vocazione turistica.  Una forte criticità, circa la quale finora non si è registrato un concreto impegno da parte della politica e delle amministrazioni locali. Dalla proposta, elaborata dall’Unità pastorale di Sorrento e discussa tra i vari rappresentanti delle associazioni in un dibattito moderato sapientemente da Don Carmine Giudici, è stato evidenziato  in primis la gravità del problema, confermata anche dalla nutrita partecipazione registrata , tra associazioni, operatori sanitari ed alcuni esponenti delle amministrazioni territoriali, nel recente incontro tenutosi lo scorso 13 gennaio presso la Cattedrale di Sorrento. Dove indiscutibilmente emerse la forte e concreta volontà di andare avanti, in forma unitaria, e pertanto  dare una immediata e concreta risposta alla comunità, circa il futuro dell’assistenza sanitaria nel territorio sorrentino. Vari i punti evidenziati nel documento proposto, come il perdurare delle già evidenziate criticità, inerenti la mancanza di un costante servizio di rianimazione all’Ospedale Santa Maria della Misericordia, dove tuttora si registra  la chiusura  del reparto chirurgia, nonchè la  chiusura del Pronto Soccorso al De Luca e Rossano di Vico Equense. Inoltre  l’impegno (sebbene non continuativo e alquanto superficiale ndr) dei sindaci della Penisola sorrentina presso i vertici sanitari della Regione Campania; le iniziative già intraprese dall’Unità Pastorale, come le pec inviate  ai vertici della Giunta Regionale e per conoscenza  ai Sindaci della Penisola sorrentina, (che tuttora sembrerebbero non avere avuto alcun riscontro); la circostanza che già nei mesi scorsi presso i presidi ospedalieri della penisola sorrentina si erano già registrati  inaccettabili tagli di servizi essenziali; l’importanza di un servizio sanitario efficiente  in vista di una auspicata ripresa  dell’attività turistica, circa da quale è da rilevare l’età medio alta dell’utenza  turistica che in particolar modo in questo periodo chiede  legittime rassicurazioni su un’efficace assistenza medica;  la necessità di assicurare all’intera popolazione sorrentina ed in particolar modo quella localizzata in aree periferiche e collinari una adeguata  ed immediata assistenza sanitaria, visto anche l’attuale emergenza sanitaria da Covid -19; la tutela dei nostri sanitari  attualmente in organico  costretti a turni massacrati; il diritto alla salute di tutti, anche in considerazione  della particolare situazione  emergenziale  determinata dall’attuale pandemia; l’evidente  protrarsi degli inaccettabili tagli ai servizi essenziali e che, nonostante gli impegni assunti, le contromisure prese non sembrano sufficienti e adeguate. Nel ribadire che il Coordinamento si prefigge  l’obbiettivo  di essere forza aggregante , svincolata  da logiche partitiche , di supporto e di collaborazione a tutte le istituzioni  che ne sposeranno gli intendi,  il documento prosegue con le richieste già a suo tempo ribadite ai vertici sanitari della Regione Campania ed ai Sindaci della penisola sorrentina. Ovvero: il ripristino, con effetto immediato, della piena operatività del reparto di rianimazione dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia; il ripristino dei servizi sanitari essenziali, pronto soccorso incluso, dei presidi Ospedalieri Santa Maria della Misericordia di Sorrento e De Luca e Rossano di Vico Equense; l’individuazione di un presidio ospedaliero del comprensorio sorrentino per la somministrazione del vaccino anti- Covid 19. Dopo la elaborazione dei vari punti del documento, la discussione si è sviluppata sull’opportunità o meno di inviarlo  ai rappresentanti  delle amministrazioni comunali della Penisola sorrentina.  Affinché in seguito ci fosse un confronto, circa il sentimento di preoccupazione  delle comunità ecclesiali e associative,  con le Autorità regionali competenti in materia sanitaria. Su tale questione  lo scambio di punti di vista  si è protratto per qualche ora.  Evidenziate  una serie di opinioni, spesso contrastanti, circa l’opportunità di coinvolgere ancora una volta un interlocutore che fino adesso, sebbene più volte sollecitato,  ha dato scarso interesse ad una problematica  di assoluta priorità per un territorio di oltre 80 mila abitati e la cui economia poggia quasi completamente  sul comparto turistico. Da una parte tuttavia è emersa la volontà  di coinvolgere ancora una volta, in prima persona, i sindaci e dall’altra, visto i risultati perseguiti finora e la costante emergenza sanitaria in cui continua a versare il territorio, è stata avanzata  l’ intenzione di scavalcare, oltre gli amministratori comunali anche le Autorità regionali e rivolgersi direttamente al Ministero della Salute. Al termine, di quasi due ore di un dibattito, talvolta alquanto vivace, ma sempre molto composto e condotto in modo  brillante e giudizioso da Don Carmine, con una decisione unanime si è optato per dare un’altra possibilità ai Primi Cittadini peninsulari, di farsi portavoce di tale malessere presso i vertici sanitari regionali e cercare di dare finalmente una soluzione concreta e definitiva a tale forte e sentita criticità.

Ancora una volta un forte e sentito ringraziamento, per la immediata disponibilità all’Unità Pastorale della Penisola sorrentina, per aver saputo aggregare ed essere punto di equilibrio nonché un indispensabile collante tra le molteplici sensibilità associative presenti sul territorio. Scacciando quell’ atavico nemico rappresentato dalla indifferenza, dal perenne delegare e dalla rassegnazione, ma bensì creando un fronte comune per dare una indicazione a chi di dovere per risolvere quella che ormai si presenta essere sempre più  una preoccupante emergenza per la comunità sorrentina. – 05 febbraio 2021 – salvatorecaccaviello